In un attimo che sembra infinito la macchina si avvicina sempre di più mentre io ed Emma corriamo verso il bordo strada, ma la macchina è troppo vicina, e ad un tratto tutto è nero. Il buio più totale. In quel momento ripenso a tutta la mia vita.
A quello che provo per Edo.
A come mi sento bene quando sto vicino a lui.
A quanto voglio bene ai miei genitori, ai miei nonni, a tutti i miei parenti.
Penso alla vita a scuola.
E dannazione, penso anche ad Andrea, anche se voleva solo portarmi a letto.
Poi penso a quel bambino che deve arrivare, che ora ha soltanto tre mesi. Quel dolce battito che ho sentito solo qualche giorno prima e che mi ha fatto felice per Emma.
Penso al mio futuro, quello che potrebbe succedere con Edo, alla mia felicità.
Poi penso a Jessica, che in questo ultimo periodo non si è fatta vedere.
Poi penso a quella macchina rossa troppo vicina a me e a Emma.
Al nero in cui mi ritrovo.
Mi hanno investito, e ora sto galleggiando nel buio.
Cosa succederà?
Bip... Bip... Bip...
Piano piano sento questo leggero suono. Capisco che sono distesa.
Sento le mie mani fredde, le mie gambe indolenzite e il fianco che mi fa male.
Apro leggermente gli occhi ma vedo tutto sfocato, tutto bianco.
Solo ora sento odore di disinfettante.
Apro di più gli occhi e trovo la forza per guardarmi intorno. Sono su un letto. In una camera di ospedale. E sono sola.
Mi guardo ancora intorno e non ricordo subito cosa sia successo. Ma poi ecco: un auto rossa che ci viene addosso.
Oddio, dov'è Emma?!
La porta della mia stanza si apre e un'infermiera entra, una volta che mi vede sorride.
I: Tesoro, sei sveglia. Da quanto?
G: Da poco.
I: Ok, tesoro, ora vado a chiamare il dottore, tu calmati.
Esce di nuovo e dopo poco un dottore sorridente entra e si avvicina.
D: Ehi, ciao, come ti senti?
G: Bene, mi fa un po' male il fianco.
D: È normale, sei stata investita e sei stata presa in pieno sul fianco sinistro. Per tua fortuna hai riportato ferite non tanto gravi, eri più verso la strada. Ora faccio entrare i tuoi parenti, va bene?
Annuisco e il dottore esce dalla stanza.
Mi guardai ancora intorno e poi vedo mia mamma e mio padre precipitarsi dentro la stanza.
M: Oddio amore, stai bene? Eravamo così in pensiero.
Mi stritolò in un abbraccio rassicurante che mi fece stare bene, protetta.
G: Sto bene, cos'è successo?
Abbraccio anche mio papà e i miei genitori si siedono sulle sedie vicino a me.
M: Da quanto ci ha detto il poliziotto presente al centro commerciale un auto ha investito te e Emma, ora sono le 2.00 del mattino amore, hai dormito per almeno 8 ore.
G: Oddio, e Emma?!
P: Non si è ancora svegliata.
M: Amore, fuori c'è Edo, lo facciamo entrare?
G: Si, certo.
I miei genitori escono e subito dopo vedo il mio ragazzo precipitarsi dentro la mia stanza.
E: Oddio Giulia, come stai? Mi hai fatto così preoccupare.
Arriva fino al mio letto e mi prende il viso tra le mani, guardandomi preoccupato e sollevato allo stesso tempo.
G: Sto bene.
E: Dio, ti amo. Tantissimo. Oddio, non sai che spavento mi hai fatto prendere.
G: Tranquillo, sono qui.
Gli prendo il viso tra le mani e gli sorrido, mi bacia.
G: Ti amo anch'io, ma mi dici cosa è successo?
E: Ti hanno investito, e hanno arrestato Jessica, l'hanno presa.
G: Era lei che guidava?
E: Si, ma fortunatamente li vicino c'era un poliziotto e la arrestata subito, finalmente è tornata da dove è venuta.
G: Ed Emma, come sta?
E: Non si è ancora svegliata e a noi non hanno detto niente.
G: Voglio vederla.
E: Non credo sia il caso...
G: Ci vado senza di te se vuoi, quindi decidi tu: o mi aiuti venendo con me o ci vado da sola.
E: Ok.
Mi alzo dal letto e una fitta mi prende il fianco, faccio una smorfia di dolore.
E: Dai Giulia, non credo sia il caso, non stai molto bene.
G: Ok, spostati, vado da sola.
E: Sei testarda dannazione.
Contro la sua volontà mi porta nella stanza di Emma, che fortunatamente è accanto alla mia. Entriamo e vedo la mia migliore amica stesa sul letto d'ospedale, è messa peggio di me: aveva dei punti sul braccio e qualche livido sul collo, il resto era coperto dal lenzuolo.
Mi avvicino al suo letto e mi scappa un singhiozzo.
G: Oh, Emma, è tutta colpa mia, è stata Jessica, mi dispiace tanto.
Mi metto a piangere piegandosi sul suo letto.
Una mano strige la mia che ho abbandonato sul suo braccio, alzò lo sguardo e vedo Emma che mi guarda con un accenno di sorriso.
Em: Gioia, non è colpa tua, ma ti perdono lo stesso.
Continuo a piangere e l'abbraccio.

STAI LEGGENDO
Baciami ancora
FanficUn ragazzo e una ragazza si troveranno, ma cosa succede se una pazza li vuole separare? La loro storia non sarà facile, riusciranno ad avere ciò che più sognano?