Capitolo 39

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EDOARDO POVS
È passata un altra settimana, io non mangio, sto male a pensare che non posso far nulla per Giulia, non hanno ancora preso Jessica, così oggi ho deciso di andare dalla polizia, per chiedere spiegazioni.
Mi vesto svogliatamente, poi prendo la giacca ed esco. La scuola sta per chiudere per le vacanze di natale, però non ha ancora nevicato, peccato, io adoro la neve.
Cammino piano verso la centrale di polizia, tanto non ho niente da perdere, Giulia se n'è andata, e a parte la mia famiglia e a Fede non devo preoccuparmi.
Sono arrivato e spingo la porta per entrare, sento subito una voce femminile, così mi giro e vedo una poliziotta, i capelli marroni legati con uno chignon basso e gli occhi verdi, viso spigoloso e adesso mi sta guardando.
P: Qualche problema, ragazzo?
Mi chiede, così io mi avvicino alla scrivania dove è seduta.
E: Volevo chiedere se c'erano progressi nella cattura di una ragazza a cui ho fatto denuncia.
P: Certo, mi dica il suo nome e il nome della ragazza.
Dopo tantissime domande per individuare la denuncia che ho fatto quasi tre settimane fa, tira fuori un plico e lo sfoglia.
P: Allora, la ragazza non è stata ancora presa...
E: Come, sono passate quasi tre settimane.
La donna mi guarda con degli occhi compassionevoli.
P: Mi spiace, ma non è un caso prioritario, ci sono degli agenti che la cercano, ma appena arriva un problema più grosso vengono richiamati in centrale.
Annuisco, triste della risposta.
E: Grazie lo stesso.
Mi giro ed esco da lì, non ci devo fare nient'altro. Non ho voglia di tornare subito a casa, quindi inizio a camminare senza una meta, cercando di schiarirmi le idee, non ho ancora trovato il modo di dividere Giulia e Andrea, ma lo devo trovare presto.
Continuo a camminare, sguardo a terra, penso ad altro, sono nel mio mondo.
Mi scontro con qualcuno, alzo la testa e vedo la migliore amica di Giulia, Emma, con un ragazzo, probabilmente il suo ragazzo.
Em: Scusa.
E: Niente, tranquilla, non guardavo dove andavo.
Em: Hai la testa fra le nuvole, Edo?
La guardo negli occhi, poi guardo il suo ragazzo, entrami non distolgono lo sguardo da me, sembrano preoccupati.
E: Si, forse un po'.
Em: E centra Giulia.
Non era una domanda, lei lo sapeva, sapeva tutto.
Mi porto una mano dietro la testa, continuando a guardarli.
E: Beh, si.
Em: Sai, non mi piace il fatto che stia con Andrea, per eri meglio tu, ma lei ora è felice, lasciala così finché le cose con Jessica non andranno a posto.
E: Ma non è giusto, non può stare con lui quando vuole me, e io non riesco a starle lontano più di tanto. Mi sento vuoto.
Em: Edo, devi accettarlo, devi capire che per ora è meglio così. Però non saresti una brutta persona se sperassi intensamente che quei due si lascino, come me.
J: Emma, non si fanno queste cose!
Em: E che c'è di male, loro non lo sanno che spero si lascino.
Ridono tutti e due e a me scappa un sorriso, non c'è niente di male a sperare in una prossima rottura tra loro.
Em: Edo, sta tranquillo, alla fine Giulia farà la scelta giusta.
Si avvicina e mi stampa un bacio sulla guancia, poi mentre se ne stanno andando, urla.
Em: Comunque lui è Jack, il mio ragazzo, e se farai qualcosa di male a Giulia, non verrò io, verrà lui!
Lo indica poi si gira e mano nella mano se ne vanno.
Torno a casa e decido la prossima mossa: devo farlo, se no non sarà mai mia.
GIULIA POVS
Siamo a casa mia, con me c'è Andrea, stiamo guardando un film, quando ad un certo punto lui prende il telecomando e mette in pausa la TV. Io lo guardo stranita.
G: Ma che fai?
A: Giulia, ti devo dire una cosa importante.
Mi metto seduta meglio, così posso guardarlo dritto negli occhi.
G: Dimmi.
A: C'ho messo un po' per trovare il coraggio, ma non posso più trattenermi.
Prende un respiro profondo e mi guarda negli occhi.
A: Giulia, io ti amo.
Il mio cuore perde un battito, non è possibile, Andrea mi ama, e ora cosa faccio?! Non sono pronta a dirlo anch'io.
Mi alzo dal divano e prendo dei respiri profondi, che cosa faccio!?! Andrea viene accanto a me e mi mette le mani sulle spalle.
A: Calmati, va tutto bene, non è successo niente.
G: Non è successo niente?! Mi hai appena detto che mi ami!
A: Perché è la verità, io ti amo, ma se tu non sei pronta va bene lo stesso.
Lo abbraccio e continuo a respirare affannosamente, mentre lui mi accarezza la schiena. Dopo che mi sono calmata, lui mi stacca e mi guarda negli occhi.
A: Non pensavo la tua reazione fosse questa.
G: Neanch'io.
Mi abbraccia di nuovo, poi sussurra all'orecchio.
A: Ti amo.
Non so cosa rispondere, io non lo amo, credo.
G: Anch'io.
Non so perché l'ho detto, ma forse è vero, lo amo anch'io, ma non mi sento pronta per dirlo, così dico "anch'io", che è una parte dei miei veri sentimenti.
Mi stacca da se e mi bacia, per poi stendermi sul divano.
G: Continuiamo a guardare il film?
A: Certo pasticcino.
Prende il telecomando e riavvia il film, e noi restiamo accoccolati uno accanto all'altro.

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