Capitolo 61

223 7 0
                                    

Poi la dottoressa parla.
D: Le vedete questa -indica un punto sullo schermo- questa è una gambina, poi c'è il braccetto e questa è la testolina.
Emma fa fatica a trattenere le lacrime.
D: Volete sentire il battito?
Em-J: Si, certo.
La dottoressa schiaccia un pulsante e il suono del battito cardiaco dal piccolo bambino si sente molto bene.
Em: Oddio...
Io e Giulia ci asciughiamo le lacrime e anche Jack è commosso, alla fine è il suo bambino.
D: Volete sapere il sesso del piccolo?
Chiede la signora con voce dolce.
Emma e Jack si guardano, sono sicura che lo vorranno sapere, Emma non faceva altro che parlarmene.
Em: Si, qual è il sesso del mio bambino?
D: Ora vediamo... Ecco, congratulazioni, avrete un bel maschietto!
Emma si porta le mani sulla bocca e inizia a piangere di felicità, appoggiandosi a Jack.
Em: Jack, avremo un piccolo Alessandro, Oddio, ti amo.
J: Tranquilla amore, va tutto bene...
Però vedo che anche a Jack sfugge qualche lacrima.
Emma mi guarda e mi avvicino, prendendole la mano.
Em: Mi dispiace Giulia, ma mio figlio non avrà il tuo nome.
G: Gioia, è stupendo, hai un bambino stupendo.
Stiamo dentro ancora un po' mentre la dottoressa spiega a Emma alcune cose importanti per il bambino, poi usciamo nella sala aspetto e vedo Edo, che si alza subito venendomi contro. Lo abbraccio forte.
G: Sappiamo il sesso...
Edo guarda Emma e va ad abbracciare anche lei.
Em: Oh, Edo, grazie, mi hai portato la mia Giulia in tempo. È un maschio...
E: È stupendo Emma, congratulazioni.
La lascia e fa le congratulazioni anche a Jack, mentre io e Emma ci abbracciamo. Poi usciamo tutti dalla studio, io e Edo salutiamo la mia migliore amica e il suo ragazzo poi saliamo in motorino.
Si ferma poco dopo scendendo e facendomi scendere.
G: Che c'è?
E: Penso di meritarmi delle spiegazioni.
Dice ridendo.
G: Beh, Emma è incinta, non mi sembrava poi così giusto dirtelo, infondo sono fatti personali, e ora sappiamo che è un maschio, sarà un piccolo Alessandro.
E: Ok... E a lei sta bene?
G: Si, non voleva abortire.
E: Ok, va bene, ti porto a casa?
G: No, devo andare da Andrea.
Sorride e mi porge di nuovo il casco, lo metto e salgo, partiamo verso casa di Andrea.
Siamo arrivati e scendo.
E: Vuoi che venga con te?
G: No, devo fare da sola.
Do un bacio a Edo e mi avvio verso casa del mio "ragazzo".
Viene ad aprirmi proprio Andrea e con un sorrisone mi fa entrare.
A: Amore! Entra, dai.
Entro in casa e la vedo vuota.
A: Sono felice che tu sia tornata.
Mi guardo in giro cercando la testolina bionda di Celeste.
G: Siamo soli?
A: Si, mamma ha portato Celeste al parco, ha insistito tanto anche se fuori fa un freddo boia.
Annuisco, poi lo guardo.
G: Credo dobbiamo parlare.
A: Lo penso anch'io.
Mi guarda con un'espressione triste e mi accompagna al divano.
G: Vedi Andrea...
A: Tu non mi ami.
Lo guardo dispiaciuta.
G: Mi dispiace, pensavo di amarti all'inizio, ma poi ho capito che non era un sentimento reale.
Annuisce guardando per terra.
A: Non mi hai mai detto "ti amo" lo sai?
G: Cosa?
A: Ti limitavi a rispondere "anch'io" quando te lo dicevo io, neanche un "ti amo anche io" solo "anch'io".
G: Mi dispiace Andrea...
Scuote la testa e si alza.
A: Giulia, non puoi lasciarmi così.
Mi alzo in piedi.
G: Andrea...
A: No, dannazione, tu sei solo mia, io ti amo!
G: Andrea calmati, ti trov...
A: Da quanto?
G: Cosa?
A: Hai deciso di lasciarmi, da quanto?
G: Beh, io...
A: Tu non mi hai mai amato, vero?!
Fa una risata amara e mi guarda.
A: Ma va bene, pensa che volevo solo portarti a letto!
G: Cosa?!
A: Ma non ti sei vista?! Sei troppo sexy per non pensarci neanche! Ci ho solo provato ma non saresti mai venuta con me se non ti avessi fatto "ti amo". Poi dovevo togliere di mezzo pure quel deficente di Edoardo! Ma alla fine è andata male lo stesso!
G: Sei un bastardo, non farti vedere mai più!
Esco da quella casa correndo verso Edo, più incavolata che mai.
E: Cosa è successo?
A: Sei una puttana!
Urla Andrea sulla soglia di casa sua.
G: Vaffanculo!
E: Io ora lo ammazzo!
Dice Edo e si incammina verso Andrea.
G: Edo sta fermo, non si merita...
Non riesco a finire che Edo gli sferra un pugno facendolo cadere a terra.
G: Edo!
Gli prendo il braccio e lo trascino via dalla casa di Andrea.
G: Smettila cavolo, portami a casa e sta alla larga da qui!
Gli butto il suo casco in mano e mi metto il mio, poi partiamo verso casa mia.
Una volta arrivati scendo dal motorino e gli butto il mio casco in mano, borbottando un grazie e mi incammino verso casa, ma lui mi prende una mano e mi ferma.
E: Dai Giulia, cosa credevi che avessi fatto?! L'ho sentito darti della puttana!
G: Lo so! E sai perché?! Perché l'ho lasciato! L'ho fatto per noi!
E: E allora perché stiamo urlando?!
G: Perché hai dato un pugno ad Andrea!
E: Se lo meritava!
G: Lo so, ma non mi è piaciuto comunque, io ti amo Edo, lo sai, però ora... Voglio andare, sono. Solo stanca.
Detto questo mi giro e entro in casa, sentendolo dire un'ultima cosa prima che chiudo la porta.
E: Ti amo anch'io, tantissimo.
Sorrido.

Baciami ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora