Capitolo 41

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GIULIA POVS
Resto impietrita, lui mi ama?
Le lacrime riaffiorano così stringo forte occhi e mani, cercando in tutti i modi di non ricominciare a piangere.
G: No, Edo, non mi puoi dire questo, non puoi farlo!
Sento che si avvicina anche se non lo vedo. Mi mette le mani sulle guance bagnate e io apro gli occhi, per sprofondare nei suoi color nocciola.
E: Perché, perché non posso dire che ti amo, che ti amo da impazzire, che non riesco a stare senza di te? E perché non capisci che anche tu mi ami?
G: Credi che non lo sappia? Credi che non sappia di amarti? Io ti amo, Edoardo...
Abbasso lo sguardo, perché se avessi sostenuto il suo un secondo di più sarei crollata.
G: ...ma non possiamo.
Lui mi alza la testa, costringendomi a guardarlo, a guardare i suoi occhi pieni di speranza.
E: Perché? Cosa ce lo impedisce?
G: Jessica, ecco chi ce lo impedisce.
E: Che vada a fanculo Jessica! Io voglio te, nessun'altra, e presto la polizia la prenderà.
Faccio un passo indietro, scuotendo la testa.
G: Lo sai che non è così, qualcuno potrebbe farsi male.
E: No, cavolo Giulia, io ti amo, e non posso sopportare che tu stia con qualcun altro!
Si riavvicinò a me, prendendomi le mani.
E: Non lasciarmi, ti prego...
Dice sussurrando avvicinandosi sempre di più, fino a che tra le nostre labbra ci sia lo spazio di un soffio.
E: Ti prego...
Poi mi bacia, con passione, come se aspettasse quel bacio da tutta la vita, come se io fossi l'aria che respira. Ricambio altrettanto impaziente, perché anche a me mancavano i suoi baci da morire, quelli di Andrea erano bellissimi, ma Edo... Wow. Una cosa stupenda.
Gli getto le braccia al collo, attirandolo più vicino a me, mentre lui mi appoggia le sue mani sulla vita, facendo aderire i nostri corpi perfettamente. Ci assaggiamo come se non mangiassimo da un eternità, sotto la neve che cade delicata, coprendo il mio cappello e i suoi capelli.
EDOARDO POVS
Aspettavo questo bacio da chissà quanto tempo, e ora che lei è qui, tra le mie braccia, con le labbra premute sulle mie, mi sento in paradiso, sapete quello con gli angeli e le arpe, tutto bello bianco e dorato? Quello. La beatitudine più assoluta.
Dopo poco ci stacchiamo, io appoggio la fronte contro la sua, abbiamo entrambi gli occhi chiusi, i nostri fiati si mescolano e io posso assaggiarla anche da questa distanza.
G: Non avrei dovuto farlo.
Dice con un sorriso sulle labbra, che sostiene tutto il contrario delle sue parole.
E: Mi sei mancata. Tantissimo.
G: Non lascerò Andrea.
La guardo. È seria.
E: Perché? Non lo ami.
G: Mi sento in colpa.
E: Per non amarlo?
G: Dovrò lasciarlo, ma non subito, devo avere una scusa migliore. Se no mi sento in colpa.
Ridacchio.
E: Che scusa migliore c'è di questa? Non lo ami, ami me, per questo lo lasci e ti metti insieme a me. Tutto è logico. Puoi dirgli così: "Scusa Andrea, amo Edoardo, è molto più figo di te, la scelta è logica, non starci male."
Si mette a ridere, poi mi guarda.
G: Lo sai che non lo farò. Poi c'è anche Jessica.
Annuisco, sapendo che ha ragione.
E: Andrà tutto bene, alla fine staremo insieme.
Annuisce, continuando a guardarmi.
G: Ti amo...
E: Ti amo...
Mi abbraccia, io la stringo più che posso, con la paura che possa scivolare via in un momento e io non possa fare niente.
GIULIA POVS
Il mio telefono interrompe questo momento magnifico, lo guardo e vedo chi mi sta chiamando: Andrea. Rispondo.
G: Pronto?
A: Ciao pasticcino, ti va di vederci oggi pomeriggio?
G: Aspetta che ore sono?
A: Le 15.30.
G: Ah, ok.
Guardo Edoardo negli occhi, mi guarda spaesato.
A: Allora, per oggi pomeriggio?
G: Certo, dove ci vediamo?
A: Se vuoi passo ora da casa tua.
G: No, sono fuori, passo io da te.
A: Ok, fai presto. Ti amo.
G: Anch'io.
Dico automaticamente, mi dispiace un sacco per Andrea, ma io non lo amo, e mi sento meglio rispondendogli così.
Metto il telefono nella borsa che ho lasciato sulla panchina, poi guardo Edo con faccia dispiaciuta.
G: Devo andare.
E: Se vuoi ti accompagno.
G: No, devo andare da Andrea.
E: Ah, ok, mi prometti una cosa?
G: Cosa?
E: Non farti baciare da lui.
G: Si insospettirebbe.
E: Ti prego, provaci. Le tue labbra perfette sono mie.
Dice avvicinandosi.
G: Ci proverò.
Fa un sorriso e poi mi bacia. Un altro bacio fantastico che non posso fare a meno di ricambiare.
Ci stacchiamo.
G: Ciao Edo.
E: Ti amo...
G: Ti amo anch'io...
Poi mi allontano per andare a casa del "mio ragazzo"

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