Capitolo 3

658 21 0
                                    

Mi sto annoiando e mentre la prof interroga scarabocchio il quaderno, senza accorgermi di quello che disegno...
A: Chi è Edo?
Lo guardo cercando di capire come sa quel nome, e quando abbasso di nuovo gli occhi lo vedo scritto sul quaderno: un'intera pagina di "Edo".
G: Un mio amico...
Rispondo vaga, ma lui non molla e continua a fare domande.
A: Ah si, perché dai milioni di cuoricini che accompagnano il suo nome non si direbbe. È di questa scuola almeno?
Lo guardo negli occhi ghiacciati, sta sorridendo, ma è teso, e non so perché.
G: Non lo so, e poi che ti importa?
Alza le mani i segno di resa e ridacchia.
A: Era solo per sapere, sono molto curioso lo sai.
Mi fa l'occhiolino, scuoto la testa mentre ridacchio.
G: Comunque non hai il problema della concorrenza sulle ragazze a scuola, sei il Don Giovanni per eccellenza qui.
Si rigira a guardarmi, è divertito, si vede, poi con quel suo sorrisetto...
A: Beh, diciamo che prendo quello che mi interessa...
G: È poi lo abbandoni spezzandole il cuore, questo è il tuo modus operandi, non lo cambierai mai?
Alza le spalle spostando lo sguardo sulla lavagna.
A: Lo cambierò per la ragazza giusta, per ora funziona alla perfezione, fino ad allora questo sarà il mio marchio.
Si rigirò verso di me sorridendomi.
G: Quindi anche questo Casanova cerca la ragazza giusta, interessante...
Si mette a ridere di gusto.
A: Non dirmi che anche tu non cerchi il ragazzo giusto?
G: Certo che lo cerco, ma intanto non vado a letto con tutti quelli che passano.
A: Se non lo cerchi e non ci provi, non lo troverai mai, a tal proposito, ti andrebbe di "provare" con me, magari va bene...
Sghignazzo e inizio a preparare la cartella.
G: Non ci provare con me Andrea, non ce la faresti neanche, e poi ci sono tante belle ragazze nella scuola a cui piacerebbe solamente "quella" parte di te, provaci con loro, ti asseconderanno certamente.
Ho finito lo zaino e mi rialzo guardandolo. Ha uno sguardo strano, e ho il presentimento che dirà qualcosa che non mi farà troppo piacere...
A: Vedremo, abbiamo ancora un anno davanti...
Detto questo si allontana, uscendo dalla classe insieme agli altri, dato che è suonata la campanella, ma io sono immobile, cerco di capire quale sarà il suo scopo finale.
Sono le 14.00 ed esco da scuola, metto le cuffie e mi incammino verso casa, e quando arrivo mangio una mela, tanto per, non è a quello che sto pensando, ho solo 2 ore per prepararmi, anche se ho già scelto i vestiti ci metto un sacco a fare la doccia e asciugarmi, quindi corro sotto il getto d'acqua calda che mi rilassa tutti i muscoli, mi asciugo i capelli e mi vesto, come avevo deciso ieri maglione rosso, jeans e le mie vans, ora sono pronta, prendo il telefono e guardo l'ora, 15.51, mi metto in cammino, non ci impiego tanto ad arrivare in biblioteca, però quando arrivo lui è già lì: è vestito con un paio di jeans strappati e un giubbotto blu, le scarpe sono le vans grigie dell'altra volta, i capelli un po' spettinati ma che gli stanno benissimo, si gira e i suoi occhi incontrano i miei, mi sciolgo, non ho mai visto occhi così, anche se sono solo color nocciola, sono semplicemente stupendi, mi sorride, bellissimo, ricambio il sorriso e mi avvicino...

Baciami ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora