Una volta finito il film posso decidere io il prossimo.
E: Allora, che film hai di paura?
G: La Sirenetta, guarda che fa paurissima.
E: Certo tesoro, comunque non ci casco.
G: Tutti i dvd sono là.
Mi indica uno scaffale pieno di cd e io vado subito a guardare. Sto scegliendo il prossimo film, quando il telefono di Giulia suona.
G: Pronto. Ciao Andrea.
Le faccio segno di mettere in viva voce ma lei scuote la testa, faccio la faccia da cane bastonato.
G: Aspetta un attimo Andrea, sto preparando i popcorn per un film, c'è qui Emma, ti metto in viva voce.
A: Ok.
G: Che mi devi dire.
Si morde il labbro, è agitata da quello che il cretino dirà e da come possa reagire io.
A: Volevo venire a salutarti oggi prima che parti, ma non posso, c'è stato un inconveniente quindi eccomi qui, al telefono.
G: Mi volevi salutare? Che dolce.
A: Già, visto che oggi non posso venire. Ci sentiremo quando sarai a Roma, vero?
G: Certo.
A: Ok, ti amo.
Lei mi guarda e io stringo i pugni, giuro che lo odio quel bastardo. Continuando a guardarmi risponde.
G: Anch'io. Ciao.
A: Ciao.
Chiude la chiamata. Cerco di trattenere la rabbia, stringo il pugno, so che non lo ama, ma averla sentita rispondere in quel modo mi ha fatto male.
G: Edo, sei arrabbiato?
E: Sto cercando di controllarmi.
Faccio dei respiri profondi ed evito di guardarla, potrei mandarle una brutta occhiata che non è indirizzata a lei, ma a quel coglione, non voglio che fraintenda.
G: Lo sai che non lo amo, vero?
E: Certo che lo so, ma non aspettarti che non faccia male sentire dire dalla ragazza di cui sei innamorato che ricambia i sentimenti di un altro.
Mi giro e la guardo, Emma si avvicina a lei e sussurra, anche se io la sento benissimo.
Em: Me ne vado, vi lascio risolvere a voi.
Si volta e prende tutte le sue cose, poi esce di casa.
Giulia si avvicina a me e mette le mani sul mio petto, guardandomi dolce. Una parte di rabbia se n'è andata.
G: Non lo amo, Edo, come potrei amare Capitan Uncino se ho qui il mio bellissimo Peter Pan?
Sorrido. E un'altra parte di rabbia scivola via.
E: Hai fatto la scelta giusta, mia piccola Wendy.
Le prendo i fianchi e l'avvicino a me.
G: Oh Peter, gli uncini non mi attirano, ma un bel ragazzo che sa volare è il massimo.
E: Ti farò volare insieme a me, Wendy.
La bacio mentre lei ha ancora le mani sul mio petto, senza spingermi via. La faccio camminare all'indietro con l'intento di arrivare al divano. Ma lei si ferma e si stacca.
G: Sai, non ti ho mai fatto vedere casa mia.
Sorrido. Ora ho solo voglia di baciarla.
G: Dai, vieni.
Mi mostra tutta la casa, per ultima la sua stanza.
G: Questa è la mia stanza.
Noto subito la valigia pronta ai piedi del letto, non è tanto grande.
E: Proprio bella.
Mi avvicino a lei guardandola in tutta la sua bellezza.
E: Te l'ho già detto che sei stupenda?
Sorride. Le guance diventano rosse. Irresistibile.
Mi avvicino ancora e la bacio, Dio, le sue labbra sono stupende, sanno di rosa. La dolcezza fatta in persona.
E: Baci da Dio, piccola, ma come fai?!
Ridacchia, poi torniamo a torturarci le labbra.
Come prima la faccio camminare all'indietro fino ad arrivare al suo letto, la faccio stendere e io mi metto sopra di lei. Continuiamo a baciarci, le accarezzo i fianchi e le sue mani sono sul mio petto, si muovono delicatamente. Scendo baciandole il collo e lei porta le mani tra i miei capelli, iniziando a giocarci. Mugola di piacere e io sorrido. Torno alle sue labbra, dal dolce sapore di rosa. Ho paura di andare troppo in fretta per lei.
Continuiamo a baciarci, finché decido di rischiare, mi sto eccitando. La mia mano si sposta sotto la sua maglietta verde accarezzandole la pancia. Il contatto con la sua pelle brucia. Wow.
Si stacca e senza guardarmi parla.
G: Hai la mano fredda, sai?
Sorridiamo entrambi.
E: Tu sei bollente, piccola.
Riprendo a baciarla continuando ad accarezzarla, per poi spingermi un po' più su, ma lei si ritrae e mi guarda.
E: Scusami, non avrei dovuto...
G: No, fa niente, è solo che non sono pronta per questo...
E: Neanche con Andrea non hai fatto niente, vero?
Sorride, e anche se non ha ancora detto niente mi sento rassicurato.
G: No, almeno non in quel senso.
Rimango perplesso, sospettavo fosse vergine, ma ora devo assolutamente chiederglielo.
E: Sei vergine, giusto?
Diventa rossissima e distoglie lo sguardo.
G: Si, mi sembra normale...
E: È più che normale, piccola, hai 15 anni.
G: Tra poco 16.
E: Ah, giusto, il 10 gennaio.
Annuisce.
E: Tra poco i 16, è una tappa importante.
Le bacio il collo, assaggiando la sua pelle. Deliziosa.
G: Già, ma non voglio fare la festa.
E: Perché?
Chiedo sul suo collo.
Lei geme, poi risponde.
G: Non mi va, non mi piacciono troppo le feste.
Torno alla sua bocca, la bacio e lei ricambia con le mani sul mio collo.
E: E dimmi, cosa vorresti come regalo?
Dico iniziando a darle bacini su tutto il viso.
G: Te lo dirò un altro giorno, ora zitto e baciami.
E: Agli ordini.
Continuiamo a baciarci per un po', poi lo squillo del mio telefono ci interrompe.

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Baciami ancora
FanfictionUn ragazzo e una ragazza si troveranno, ma cosa succede se una pazza li vuole separare? La loro storia non sarà facile, riusciranno ad avere ciò che più sognano?