Parte 46

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Brittany
Era ormai giunta la sera e Niall si stava preparando, come gli avevo detto. Lo avrei portato in un ristorante molto carino vicino a casa e lo avrei portato al lago, come detto in precedenza. In America gli avevo comprato una chitarra elettrica, non so di che marca, ma c'erano incise le nostre iniziali e gliel'avrei data, la chitarra, al lago.

-Piccola sono pronto.-era perfetto. Aveva un paio di skinny neri e una camicia bianca con sopra una giacca, anch'essa nera. Ai piedi aveva le band nere.
-Perfetto, andiamo.
Mi affiancò e mi afferrò per i fianchi.
-Sei bellissima.-mi disse. Indossavo un vestito nero in stile impero e delle scarpe nere con il tacco. Arrossii di botto. Non risposi, persi solo la giacca ed uscimmo.

Dopo circa dieci minuti arrivammo al ristorante ed ordinammo.
-Piccola.
-Mh?
-Che intenzioni hai per stasera? Mi vuoi stuprare?
-Ma no. Dopo ti porto in un posto speciale.
-Uh ok.
-Alla fine cosa ti hanno regalato quei coglioni?
-Non ridere.-annuii-dei preservati-ridacchiai-un libro che spiega come mettere incinta la propria compagna-risi ancora-e delle manette e una frusta...-scoppiai a ridere. Ok che erano pervertiti ma non pensavo fino a questo punto.
*****
Avevamo finito di mangiare e stavamo andando al lago.
Feci scendere Niall e lo portai nel prato. Presi anche la chitarra.
-Non l'hai fatto sul serio.-disse riferendosi alla scatola che avevo posato sul prato.
-Oh sì invece.
Sbuffò e mi prese per i fianchi, lasciandomi un bacio casto sulle labbra. Poi si avvicinò al pacco, iniziando a scartarlo.
Prese la custodia e la aprì, prendendo la chitarra.
-Oddio.-disse-ti amo così tanto.
-Ti amo anche io amore, auguri.
-Mio dio, non puoi averlo fatto davvero, con le nostre iniziali poi...
-Goditi il regalo.
-Ok. Vieni qui dai.-mi invitò a sedermi sulle sue gambe e feci ciò che mi aveva detto. Dopo svariati minuti di silenzio, Niall parlò.
-Ti voglio mia.-arrossii.
-Anche io.
Lo presi per mano e, con la scatola sottobraccio, andammo alla macchina. Nel giro di un quarto dm ora eravamo a casa.
Fu tutto più lento, più calmo, più tranquillo. C'eravamo io, lui e i nostri gemiti in casa, nessuno poteva sentire l'amore che provavano l'uno per l'altra.

Ok, aggiorno ora perché posso.

Oggi uno di 2^E, scienze applicate, mi ha chiesto il numero più volte e non gliel'ho dato, ma domani ho intenzione di darglielo.*frega un cazzo*

Domandina:
Stato sentimentale? Io single, per ora

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