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Ad ogni passo sento l'ansia crescere, neanche stessi andando in guerra ma la paura dentro di me è più o meno la stessa.
Mi guardo intorno mentre cammino, e vedo le persone camminare in fretta, le auto correre, per quanto sia possibile nel traffico, e i negozi pieni di gente.
Sono solo un paio di minuti di camminata ma mi paiono infiniti
Arrivo al parco e vedo che lui non c'è ancora, così mi siedo sull'erba e inizio ad ascoltare musica.
Ho una playlist per ogni occasione, alcune le ho ascoltate solo una volta, altre le sento costantemente.
Decido di far partire la riproduzione casuale dei 5 Seconds of Summer, la loro musica mi distrae da ogni pensiero e mi rilassa quando sono in ansia.
Parte Amnesia, una delle canzoni a cui sono più legata e a cui associo molti ricordi.
Sono immersa nella musica, mi sembra di essermene andata da questa realtà e vivere in uno spazio inesistente, in cui solo la musica riesce a trasportarmi.
Le canzoni scorrono una dopo l'altra come i minuti e inizio a preoccuparmi di aver sbagliato orario o luogo perché Fede non è ancora arrivato.
Ricontrollo il messaggio e mi rassicuro, non mi sono sbagliata, sarà un po' in ritardo.
Il tempo passa e di Rossi ancora nessuna traccia, mentre sono immersa nei miei pensieri, sento una mano toccarmi la spalla.
Sospiro di sollievo ma girandomi vedo che è solo l'adetto alla chiusura del parco, mi sta avvertendo che devo andarmene via perché è tardi.
Guardandomi attorno infatti noto che il cielo si è scurito e il sole ha lasciato spazio alle prime stelle della notte.
Non si è presentato, non riesco a tornare a casa, non voglio.
Continuo a sperare nel suo arrivo perché non riesco a capacitarmi che lui non sia qui.
Perché mai avrebbe dovuto darmi appuntamento per poi non presentarsi?
Chi potrebbe essere così stupido e crudele?
Aspetto ancora un po' e intorno a me il paesaggio cambia ancora, il cielo è diventato blu scuro e una pallida luna brilla in alto.
I bar di fronte a me iniziano a riempirsi e la gente va fuori a cena o a bere qualcosa con gli amici.
Sento un forte dolore al petto, deve esserci un motivo per il suo comportamento, deve essere successo qualcosa.
Dovrei andarmene a casa ma qualcosa mi spinge a restare, come se ci fosse una qualche possibilità in un suo arrivo.
La tristezza sta prendendo sempre più forma dentro di me ma non in realtà non sono neanche così triste, mi sento vuota.
Era la mia unica speranza questa occasione, credevo che avremmo potuto riiniziare e se non altro abbandonare il rancore del passato e invece niente.
Non riesco a spiegarmi perché l'abbia fatto, che senso ha darmi un appuntamento e poi non presentarsi?
Sono lì che penso e ripenso ha un motivo valido per il suo comportamento, e ogni teoria che mi viene in mente è più assurda e insensata della precedente.
Una parte di me sa qual è la verità, sa che semplicemente ha cambiato idea perché non mi voleva vedere ma l'altra metà di me prova a illudersi.
Cerca una qualsiasi scusa, magari si è sentito male o è rimasto bloccato da qualche parte ma avrebbe potuto avvisare.
Quindi me ne sto qui alla ricerca di una qualsiasi speranza.
Riguardo l'ora, è quasi mezzanotte e ormai è ora di andare a casa.
Sento le lacrime ai lati degli occhi ma le trattengo, non voglio piangere per colpa sua.
Mi sto incamminando ma dopo un paio di passi sento una voce chiamarmi, una voce che riconoscerei tra mille altre al mondo.
È arrivato finalmente.

-perché secondo voi Fede è arrivato così in ritardo?
Cosa può essere successo?

Spero vi piaccia questo capitolo, fatemi sapere nei commenti.♡♡♡

Past  [Federico Rossi] (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora