55. Parlami.

963 54 1
                                    

"Ehm, ieri siamo tornati da Las Vegas. Cam non te l'ha detto?"Chiede Nash, ridacchiando.

Scuoto la testa e in questo momento penso che magari possa c'entrare Brookelynn in tutto questo.

Non so perché, ma me lo sento.

"Nash, posso chiederti una cosa?"Chiedo, mentre passeggiamo.

"Certo"risponde.

Ci penso un po' su prima di chiederglielo.

"Sai qualcosa su Brookelynn e Cam?"Chiedo, osservando dei bambini che giocano nel giardino di casa loro.

Nash mi guarda divertito, e io gli lancio un'occhiataccia.

"No"risponde cambiando immediatamente umore.

Sì sa qualcosa.

"Okay"mi limito a rispondere.

I bambini ci guardano sorridenti e io non posso fare a meno di sorridergli, sono così teneri.

"Perché me lo chiedi?"Mi chiede Nash, passandosi una mano fra i capelli.

"Sembra che Brookelynn fosse una calamita per Cam"dico, abbassando lo sguardo.

Questa passeggiata sta diventando sempre più imbarazzante e spiacevole.

Nash mi guarda, come se avessi detto una stupidaggine.

È evidente che lui sa qualcosa!

Giro direzione e lo saluto.
Mi dispiace averlo piantato lì, ma non ne potevo più di sopportare quella conversazione.

Si stava facendo sempre più pesante e iniziava farmi male, immaginarmi di nuovo Brookelynn e Cameron insieme, in centro che si divertono.

Lui mi ha pure mentito.
Cos'altro mi avrà nascosto?
Scuoto la testa, cercando di scacciare via quei pensieri che mi distruggono.

"Sono tornata"urlo e Ben urla un 'okay'.

Salgo in camera e mi butto tra i cuscini.

Senza neanche accorgermene, il sonno si impossessa di tutta me e finalmente riposo un po'.

-

Mi sveglio per colpa della sveglia.
Non ricordo di aver impostato la sveglia ieri sera, ma vabbeh.

Mi alzo e visto che sono le 6:32am, decido di andare ad affrontare la scuola.

Mi alzo e vado a farmi una doccia veloce, subito dopo mangio un pancake bruciacchiato di mio fratello ed esco con lo zaino sulle spalle.

Sono nervosa, per come potrebbe reagire il professore e tutti gli altri miei compagni vedendomi finalmente viva.

Non voglio dirgli dei miei genitori, o mi tratterebbero diversamente.

Vorrei continuare, come se non fosse successo niente.
Non so quale scusa potrei inventarmi..

Arrivo a scuola un quarto d'ora prima che le lezioni iniziassero.
"Ari"mi chiama una voce alle mie spalle.

Mi volto e Becca mi viene subito incontro, senza neanche darmi il tempo di capire se fosse veramente lei.

"Ehi"rispondo, sorridendo.

La campanella suona, interrompendo Becca, che aveva aperto bocca per parlare.

Mi trascina dentro e prende i libri dal suo armadietto.

Osservo ogni suo movimento, e quando lei se ne accorge mi passa una mano davanti al viso, e mi afferra il braccio, trascinandomi in aula.

Il professore non è ancora in classe, perciò posso parlare ancora un po' con Becca.

Hidden Love 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora