Hidden Love 2.

56. Affronta il mondo.

Sono già seduta al mio posto, quando Cam è appena rientrato in classe, sbattendo forse un po' troppo forte la porta.

Il professore per tutta l'ora ci ha continuamente lanciato occhiatacce, e io avevo la tanta voglia di fargli la linguaccia.

Quando finalmente le lezioni terminano, mi dirigo verso l'uscita e noto che oggi è una bella giornata per andare a fare una bella passeggiata sulla spiaggia.

"Ari?"Brookelynn spunta dal nulla, davanti a me.

Ora scoppia un temporale.

"Ciao"dico, sorpassandola.

Scommetto che Cam le abbia chiesto di parlarmi.
Posso pure scommetterci cento dollari.

"Ehm,ti va di tornare a casa insieme?"Chiede, tornando a rovinarmi la bella vista.

"Dipende da dove abiti"dico, continuando a camminare e cercando di convincerla a lasciarmi stare.

"Abito vicino a te"dice.

Penso che mi menta in modo che io torni a casa insieme a lei..

La guardo con un fintissimo sorriso e lei ricambia il sorriso.

"Andiamo"dice credendo che io abbia detto accettato.

Sbuffo e cammino il più velocemente possibile per arrivare a casa al più presto, e di liberarmi di lei.

Per tutto il tragitto non ha fatto altro che farmi domande stupide e alcune invece che mi potevano ferire, riguardavano Cam.

"Okay ciao"dice, andando verso casa sua.

Entro in casa mia esausta e mi butto sul divano, guardando il soffitto.

Vado in cucina e cerco qualcosa in frigorifero.

Il campanello suona, ma io non ci faccio caso.
Prendo il succo d'arancia e non appena chiudo il frigorifero, quasi faccio cadere la brocca.

"Cosa ci fai qui?"Chiedo, appoggiandola al bancone.

"La porta era aperta e non sei venuta ad aprirmi"dice, guardandomi negli occhi.

Sbuffo, e come se non fosse mai entrato, verso il succo d'arancia nel bicchiere e rimetto la brocca nel frigorifero.

Bevo lentamente tutto il succo che ho versato nel bicchiere, per dare più tempo a Cam, di andarsene.

"Smettila"dice Cam, prendendomi il bicchiere dalle mani e versare il liquido nel lavandino.

"Ma che fai!?"Grido, avvicinandomi a lui.

"Smettila di far finta che io non esista"dice, lasciando il bicchiere vuoto sul lavandino.

Abbasso lo sguardo e lui me lo alza, mettendo due dita sotto il mio mento.
Questa volta gliel'ho lasciato fare, ma solo questa volta.

"Come posso aiutarti, se non mi dici cosa ti succede?"Mi chiede, calmo.

"Come puoi far resuscitare i miei?"Chiedo, come se fosse una domanda semplice da fare.

Cam scuote la testa, con un sorriso in faccia e mi abbraccia.

Anche questo glielo lascio fare, ma io non ricambio, per questo lui quando si stacca rimane deluso.

Ammetto che mi mancano le sue braccia.

Cam si avvicina alle mie labbra, ma io mi ritraggo.

"Cam, non posso"dico, spingendolo all'indietro.

Mi allontano e salgo le scale.
Cam mi afferra il braccio, non appena mi ritrovo all'ultimo scalino.

"Perché non puoi?"Chiede, avvicinandosi e cercando di intrecciare le nostre mani.

"Io..ho bisogno di una pausa"dico.
non posso crederci che sto lasciando Cam,ma solo per un certo periodo,poi se avrò il momento,farò la mia scelta.

Non può neanche immaginare quanto cazzo lo amo.

Cam annuisce e se ne va, con lo sguardo basso.

Mi siedo sulle scale e in questo momento vorrei trovare un modo per dimenticare tutto ciò è successo, almeno per qualche minuto.

La vita è dura, l'amore è duro, tutto ciò è faticoso e ogni cosa la si affronta sudando e impegnandosi.

Fino a pochi anni fa neanche sapevo il vero amore cosa fosse, ero così impaziente di trovare il mio vero amore, o almeno una persona che mi amasse davvero molto.
E proprio ora, che ho trovato la persona che riesca a farmi felice, ne sto soffrendo.

Sono così deprimente.

Mi alzo e decido di affrontare la giornata e gli ostacoli che fermano le mie emozioni.

Insomma la vita la vivo solamente una volta, devo divertirmi, già che sono ancora una ragazza capace di far di tutto.

Sistemo il mio trucco sbavato ed esco con il sorriso.

Voglio far vedere a tutti che sono forte, non ho bisogno di medicine per guarire.

Il telefono squilla, rovinando il mio momento di provafelicità-forza.

È Ben,rispondo.

"Ehi Ari"inizia.
"Sì?"Dico, salutando i bambini che ieri mi sorridevano.

"Dove sei andata? Sembra che tu stia imitando gli attori nei film drammatici"scherza Ben, scoppiando a ridere.

Viene a ridere anche a me, e in effetti sembra proprio così!

"Attacco, che hanno suonato al campanello"dice e attacca.

Ancora rido, per la sua battuta e per sbaglio vado a sbattere con un palo.

Alzo gli occhi e mi accorgo che non è un palo, ma una persona più alta di me, di diversi centimetri.

"Mi scusi"dico, ridacchiando.

~~~~~

RIDOH PURE IO.

Questo capitolo forse è un po' troppo deprimente, ma questa storia aveva bisogno di qualche scena drammatica.

Ora byee.

~Pandi.