P.o.v. Natan
Primo giorno di scuola, inizia il mio secondo anno di noiose lezioni, sgradevoli imprevisti, situazioni imbarazzanti, brutte figure e tutti quegli elementi che caratterizzano il liceo e di cui farei volentieri a meno. Sopravvivrò? Probabilmente no.
Varcando l'imponente e maestoso cancello di ferro, il cui scopo dovrebbe essere quello di convincerci sul fatto che il luogo di fronte a noi è il più bello e fantastico del mondo (sottolineo dovrebbe), osservo con soddisfazione le nuove matricole: chissà di quali crudeli scherzi saranno vittime. Non mi è mai piaciuto questo tipo di "iniziazioni" e non ne ho mai preso parte, ma non posso fare a meno di provare un pizzico di gustoso sadismo pensando che quest'anno saranno loro i malcapitati presi di mira e non più io. Louis, il mio migliore amico, mi raggiunge nel cortile evitando i vampiri appena arrivati che si rincorrono come forsennati rappresentando un evidente pericolo pubblico.
-Ehilà Natan!- mi saluta sedendosi a fianco a me sulla gradinata che conduce all'entrata della scuola.
Ci battiamo il cinque e lui perde la mano.
Prima regola da seguire se il vostro amico è uno zombie: mai battergli il cinque a meno che non
vogliate sghignazzare mentre tenta di riattaccarsi la mano, come nel mio caso.
-Passate bene le vacanze?- mi chiede mentre raccoglie dal gradino più basso il suo arto.
Sbuffo -Uno schifo-
Per un licantropo passare le vacanze con il branco della propria famiglia è una cosa terribile e umiliante perché ogni giorno ti ricorda che non possiedi un branco!
Inoltre ho un fratello e una sorella più piccoli che sono gemelli (Noah e Lily) e che sembrano due tornadi pronti a far diventare la mia vita un film catastrofico, anzi, lo hanno già fatto, e un fratello maggiore (Logan) che continua ad illudersi sul fatto che io possa essere il suo schiavetto personale, ed essendo più forte di me, (è l'Alpha di un branco, ma passa le vacanze con noi per rimanere nelle grazie di mamma e papà e ricavarne piacevoli benefici) purtroppo riesce a farmi fare pressoché tutto quello che vuole.
-Su con la vita!-
Louis mi tira una pacca sulla spalla e per fortuna non perde il braccio.
Sospiro sconsolato.
-La mia vita fa schifo proprio come la mia estate-
Lo zombie si alza dirigendosi verso l'entrata.
-Sei l'adolescente più pessimista della storia degli adolescenti pessimisti. Potresti scrivere, non so... una rivista per ragazzi soli, secondo me faresti molti big money-
Sorrido e seguo il mio amico all'interno dell'edificio.
-Troverai un branco... prima o poi-
Gli tiro un pugno amichevole sulla spalla -Beh noi siamo in due-
-Penso che dovresti rivedere la tua definizione di branco, hai presente? Due uguale duo, tre uguale trio, da quattro in poi si può definire branco. Direi che hai ancora parecchia strada da fare, parecchissima-
-Sei molto d'aiuto sai? A me basterebbe anche rimanere un beta: mi va bene qualsiasi altro branco!-
-Anche quello di Blake?-
-No! Ovvio che no! Preferirei diventare un Omega a vita!-
Louis scoppia a ridere.
Blake... si può definire il bullo del liceo ed il suo branco è off limits. Detto così sembra che sia un grande onore farne parte, e lo è per tutti i suoi componenti, e così crede ogni ragazzo dotato di cervello nella scuola che non sia stato terrorizzato da lui, ma ovviamente io sono il classico caso a parte e Louis mi appoggia: diventare il lecchino di uno stronzo cronico non è nella mia lista di priorità.
Entriamo in classe il prima possibile per accaparrarci per primi i posti: dopo la disavventura del primo anno a causa della quale eravamo finiti nei primi banchi di fronte alla cattedra abbiamo imparato che evitare la "guerra dei posti" è solo positivo.Inizia la lezione.
La prof. Brooklyn varca la soglia della classe con i suoi eccentrici tacchi a spillo fuxia, i suoi soliti dieci minuti di ritardo e ondeggiando leggermente i fianchi. Si siede sulla cattedra con le gambe accavallate senza degnarci di uno sguardo e con irritante eleganza estrae dalla sua borsetta Gucci rosa uno specchietto e il suo rossetto preferito e inizia ad "imbrattare" le sue grassocce labbra.
-Angeli...- sento sussurrare con disprezzo un demone alla mia sinistra. Finalmente la prof. decide di degnarci della sua attenzione.
-Buon giorno scocciature, passate bene le vacanze?-
Axel, angelo secchione, sta per rispondere ma lei lo congela con lo sguardo.
-Ottimo, visto che nessuno ha voglia di raccontarci quale cavolata ha fatto durante la sua noiosissima estate, vi presento Eris, la vostra nuova compagna di classe, purtroppo-
La ragazza entra nell'aula timidamente, ma allo stesso tempo con aria regale.
È b.e.l.l.i.s.s.i.m.a.
I suoi capelli del colore del fuoco le ricadono delicatamente sulle spalle, morbidi come nuvole. Sembra avere due pezzi di cielo notturno senza stelle né luna al posto degli occhi: due piccoli e ammalianti buchi neri.
Rimango a bocca aperta.
-Hai cinque secondi per presentarti- sbraita la prof.
-Ciao... sono Eris... sono figlia della Morte... e...-
-Tempo scaduto! Prenditi un posto a caso e non fare casino-
F-figlia della morte?!
Ok, sono senza speranze.
-Ehi Natan, tu e la tua bocca ci tenete a venire impalati? No? Bene chiudila!- mi rimprovera la Brooklyn.
Risate generali.
La lezione... non fu una lezione, a meno che sapere come abbinare il rosa shocking sia un qualcosa di istruttivo.Appena suona la campanella prendo Louis per un braccio e lo trascino dentro un bagno.
-L'hai vista!?-
-Chi?-
-La ragazza nuova!-
-Beh era di fronte a noi non capisco come avrei potuto non vederla-
-Penso che mi piaccia- annuncio mentre un sorriso da innamorato perso compare sul mio volto.
-Frena frena, stai parlando di imprinting?-
Alzo le spalle.
-Cosa si prova quando si ha l'imprinting?-
-E cosa vuoi che ne sappia: io sono solo un povero zombie scomponibile, osserva-
Louis si stacca un braccio e nell'atto di mostrarmelo lo fa sbadatamente cadere nel water.
-Ora ti arrangi- commentai.
-Sapevo che lo avresti detto-
Il mio migliore amico si accuccia e afferra il suo braccio bagnato di non voglio immaginare cosa: ormai nessuno scarica più l'acqua.
-Vuoi anche bere?- propongo con tono scherzoso.
-Non so quanto buona possa essere- commenta osservando l'acqua giallastra.
Sorrido.
-Comunque Nate... con Eris non hai speranza: rinuncia-
Ora non sorrido più, neanche un po'.
Vedendo la mia espressione Louis cerca di rimediare -C'è, voglio dire, lei è la figlia della Morte, quella persona molto importante che è la nostra regina e che uccide tutto e tutti e tu sei solo un indifeso Beta nel branco della sua famiglia-
Vorrei staccargli la testa per farle fare un bel lavaggio, ma mi trattengo: in fondo ha ragione. Sospiro sconsolato ed esco dal bagno.
-Aspetta Natan!-
Continuo a camminare.
-Dai, scusa, non dicevo sul serio!-
È visibilmente preoccupato.
Mi volto e sorridendo gli faccio la linguaccia. Louis mi guarda sollevato e mi raggiunge con aria allegra.
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Death's daughter is my mate
WerewolfDue ragazzi, due caratteri completamente diversi, una sola anima. Eris è dolore, sangue e oscurità. Natan è dolcezza, luce e fedeltà. Lei ha un passato difficile che la perseguita ogni notte, la sua anima tormentata non ha mai trovato pace, la sua a...