La mia vita è un Horror

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P.o.v. Natan

Torno a casa stanco e depresso: come al solito la mamma di Louis lo è venuto a prendere a causa delle sue paranoie -I pericoli per uno zombie in strada sono troppi!- o -Potresti venire derubato!- o -È pieno di gente strana!- (mamma iperprotettiva), e così non ho potuto beneficiare del suo umorismo. Non ha tutti i torti, noi creature soprannaturali dobbiamo fingerci umani e per evitare sgradevoli inconvenienti è stata creata una scuola per quelli come noi: non penso che qualcuno riuscirebbe a giustificare un ragazzo che perde un braccio perché qualcuno gli è passato vicino guidando il motorino ad alta velocità.

Prima di entrare controllo che Noah e Lily non abbiano preparato qualche scherzo vicino alla porta.
Via libera: posso oltrepassare la soglia.
Appena chiudo la porta, tentando di fare meno rumore possibile, sento mia mamma gridare dal piano superiore.
-Non lasciare lo zaino in entrata!-
Da piccolo ero convinto che avesse un radar come i sottomarini, poi ho compreso che semplicemente usava i supersensi da lupo.
Mia madre fa la casalinga e monitora sempre tutto, o almeno ci prova: tutto deve essere in ordine (non è così), tutto deve essere pulito (non è così), dobbiamo trattarci bene e con rispetto (non è mai così). Papà invece lavora in un corpo di polizia e per il 90% del tempo non è mai a casa. Sbuffando salgo le scale per raggiungere la mia camera: la mia piccola oasi di "pace e tranquillità".
Al penultimo gradino però mi blocco di colpo senza riuscire più a muovere i piedi. Uso tutta la forza che possiedo, ma niente: non riesco a spostarmi.
Annuso: Sterklim
Non dovevo abbassare la guardia, soprattutto sulle scale!
La Sterklim è un tipo di colla inventata dai demoni per aggiustare le loro armi. Fa effetto appena due superfici si incontrano, è praticamente inodore, non si toglie con l'acqua né con il fuoco e intrappolerebbe perfino Hulk.
Davanti a me arrivano Noah e Lily e mi guardano con aria soddisfatta.
-Dove vi siete procurati questa roba?- chiedo. Loro assumono le classiche facce da santi che hanno durante la giornata: a quest'età sanno già fare buon viso a cattivo gioco.
-L'abbiamo trovata- spiega Lily -Per caso- aggiunge Noah.
-Mamma! Lily e Noah hanno la supercolla!- grido e come risposta ricevo un semplice -Lasciate stare vostro fratello!-
-Non ti aiuterà- nota Noah sorridendo -Sta stendendo il bucato- chiarisce Lily.
Detto ciò i due se ne vanno saltellando a giocare.
Per fortuna l'esperienza mi ha insegnato che prevenire e meglio che curare e a portare una bottiglietta di acido dentro lo zaino. Verso la sostanza sulla colla stando attento ai miei piedi. Aspetto qualche minuto in modo che l'acido faccia effetto, poi, dopo aver controllato di non aver rovinato il gradino, raggiungo la mia camera. Mi butto sul letto con la grazia di un elefante obeso: finalmente posso riposarmi un po', o almeno questo è quello che credo.
Dopo cinque minuti infatti sento il cellulare vibrare: mio fratello vuole che lo raggiunga al campetto per portargli il pallone da rugby.
Ci penso su: se glielo porto devo pedalare per mezz'ora (se corressi usando la forza da lupo sarebbe alquanto strano), se non glielo porto probabilmente questo sarà il mio ultimo giorno di vita.
Constato che la prima opzione è molto più proficua e dopo aver avvisato mia madre che esco, prendo la bici e parto.

Al campetto mio fratello mi sta aspettando con aria scocciata insieme al suo branco.
-Natan!- esclama appena mi vede -Sempre così lento eh?-
Lo ignoro e "parcheggio" la bici.
-Ecco il pallone- dico passandoglielo.
Lui lo prende al volo con agilità.
-Vuoi fare una partitica con noi?- mi propone Roy.
Rifiuto l'invito sapendo che se accettassi sarebbe stata la partita più umiliante di tutta la mia vita.
Ametyst ridacchia -Logan, il tuo fratellino ha paura di giocare-
-Dai Nate, vedrai che ti diverti- tenta di convincermi mio fratello maggiore.
Non dovrei tirarmi in dietro, ma tengo alla mia incolumità quindi scuoto la testa risoluto, prendo la bici e prima che possano dire altro imbocco la strada per tornare a casa.

Appena torno mia mamma mi ricorda che devo ancora finire i compiti per le vacanze aggiungendo frasi del tipo -Mai una volta che ti prendi per tempo!- oppure - Io non te lo ricordo più!-. Per fortuna non sa che oggi ce ne hanno dati altri.

Mentre risolvo qualche problema di matematica faccio il check della giornata.
Nessun prof. è stato investito durante l'estate.
Mi sono innamorato di una ragazza irraggiungibile.
La mia famiglia... beh quella è sempre stata e sarà per sempre così.
Provo a tirare fuori un po' di ottimismo pensando a Louis che non cambierà mai e al fatto che almeno l'ho trovata una ragazza che mi piace, ma come tutti sanno io sono pessimista per principio.
Sospiro e sto per dire qualcosa del tipo -Che schifo di vita!- ma mi viene in mente la sensazione che avevo provato guardando Eris: chissà... forse riuscirò almeno a parlarle...
Sorrido notando che provo una briciola di ottimismo e con l'immagine della figlia della morte stampata in mente continuo a fare i compiti.

Death's daughter is my mate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora