Forse abbiamo una speranza

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P.o.v. Eris

Mi sveglio di colpo ansimando e tremando sconvolta. Involontariamente mi porto le mani sull'addome e un forte senso di nausea mi assale. Tenendomi una mano sullo stomaco e una davanti alla bocca mi alzo dal letto per andare in bagno e calpesto qualcosa di soffice ma in questo momento è l'ultimo dei miei problemi. Appena arrivo in bagno mi piego sul water e vomito anche l'anima. Dopo qualche minuto sento arrivare Nate che si avvicina velocemente a me e mi solleva i capelli per evitare che si sporchino. Quado mi sento un po' meglio mi alzo tremante e pallida. In quel momento sento Nate vomitare di riflesso. Per quanto mi dispiaccia di averlo fatto stare male non riesco a non pensare al sogno che ho appena fatto. -Eris... cos'è successo?- mi chiede con tono dolce anche se sento che si sta sforzando per non vomitare di nuovo. Sentendo la sua voce mi sale un groppo in gola che fatico a mandare giù... è stato orribile... è come se l'avessi vissuto davvero... essere uccisa dal mio mate... è stato terribile. Comincio a piangere silenziosamente non riuscendo più a trattenere le lacrime che anche prima minacciavano di uscire. -H-ho... fatto un incubo... ma sembrava così reale...- gli spiego con voce tremante. -Me lo vuoi raccontare?- Nate mi abbraccia per confortarmi ed io non riesco ad evitare che la paura mi assalga nuovamente. Al suo tocco mi irrigidisco visibilmente e il mio respiro diventa irregolare. Nate mi molla confuso. -Eris...-
-Scusami... io... dammi un minuto...- velocemente esco dal bagno e mi siedo contro il muro cercando di calmarmi. Lui non lo farebbe mai. Non so perché ho fatto un sogno simile ma lui non ne sarebbe capace, ne sono sicura. Devo calmarmi. Sento Nate raggiungermi e accucciarsi davanti a me -Senti Eris... mi dispiace per ieri... io non volevo essere appiccicoso... non volevo darti fastidio... scusa...-
Oh cucciolo non è colpa tua...
-Nate... non è per quello... in quel sogno...- alzo la testa per "guardarlo" -C'eri anche tu... e... e... m-mi facevi del male...- mentre glielo racconto rivivo nuovamente la scena e rabbrividisco -Mi hai uccisa...- concludo in un sussurro. -Eris lo sai che non potrei mai fare una cosa del genere-
-Il tuo sguardo...- rabbrividisco al ricordo -Facevi così paura... mi hai conficcato un pugnale sullo stomaco...- gli dico cominciando a tremare incontrollatamente.
Nate mi abbraccia di slancio. -Non farei mai una cosa del genere, era solo un incubo-
Appoggio la testa sulla sua spalla cercando di dimenticare -V-vieni a dormire... con me...?- gli chiedo ancora un po' spaventata. Non riuscirei ad addormentarmi di nuovo senza di lui al mio fianco. Ho troppa paura di chiudere gli occhi ancora.
-Certo- risponde felice per poi prendermi in braccio e portarmi in camera. Mi mette sotto alle coperte e poi si distende accanto a me. Io mi stringo contro di lui e chiudo gli occhi, godendomi questo momento di tranquillità. Nate mi accarezza schiena e dopo un po' si addormenta. Ascoltando il battito calmo e regolare del suo cuore mi addormento anch'io.

Lentamente apro gli occhi, so che non serve a niente ma lo faccio comunque ogni mattina. Sento Nate accanto a me che è in uno stato di dormiveglia. Mi giro verso di lui e lo guardo, è così tenero quando dorme... i lineamenti del volto rilassati, i capelli in disordine le sue labbra morbide che non tocco da giorni... aspetta. Lo riesco a vedere! È tutto molto sfocato ma ci vedo! Presa dalla gioia mi alzo dal letto di scatto e Nate mugola in disapprovazione. -Nate!- esclamo euforica, lui mugola nuovamente e affonda la faccia nel cuscino -Nate! Ci vedo di nuovo!-
Nate si alza di scatto -Veramente?-
Annuisco contenta, lui sorride e avvicina il suo volto al mio per baciarmi ma poi cambia idea e si allontana abbassando lo sguardo. Oh al diavolo la punizione! Io voglio che mi baci adesso! Gli prendo il viso tra le mani e lo bacio con passione e dolcezza, bisognosa oltremodo di quel contatto così tanto evitato. Ogni bacio è come se fosse il primo: è sempre una sensazione fantastica che non riuscirei a descrivere a parole. Nate mi prende in braccio e mi fa girare con un bellissimo sorriso stampato sul volto. Io rido divertita e quando si ferma lo abbraccio -Allora, programmi per la giornata?- sussurra al mio orecchio mentre mi circonda la vita con le braccia. Io traccio con un dito i lineamenti del suo volto mentre lo guardo con dolcezza -Mm... non saprei... guardarti mi basterebbe...- sussurro. Lui arrossisce come al solito e sorride. Ha un sorriso meraviglioso che mi fa sciogliere ogni volta. Lo guardo negli occhi e lo bacio con lentezza assaporando le sue labbra e cercando di trasmettergli, con un semplice bacio, tutto il mio amore. -Okay... questo mi piace...- commenta baciandomi a sua volta. -Mi dispiace per ieri notte... non volevo reagire in quel modo...- mi scuso abbassando lo sguardo. Non avrei dovuto raccontargli quello stupido sogno... chissà come si sarà sentito... -Ehi...-
Ci guardiamo negli occhi senza dire nulla. Ed è proprio vero che il silenzio vale più di mille parole. Mi bacia, io gli sorrido e lui sorride con me. -Bosco e cinema?- propone dopo qualche secondo di silenzio. -Va bene- acconsento per poi baciarlo. Nate si guarda il petto nudo e poi guarda me. -Seguimi- gli dico uscendo dalla stanza con passo svelto e lui si affretta a seguirmi. Lo porto in camera di Steve, apro l'armadio e poco dopo mi giro con un sorriso divertito stampato sul volto e gli mostro una maglietta nera con un teschio avvolto dalle fiamme che occupa praticamente tutto lo spazio frontale. -Ti piace?- gli chiedo aggiungendo una nota di maliziosità nello sguardo. Deglutisce a vuoto. -In alternativa- proseguo -Così saresti perfetto-
Lui in risposta prende la maglietta borbottando e la indossa. È la più piccola che ho trovato ma gli sta comunque molto grande. Trattengo a stento le risate, però, notando le occhiate di disapprovazione che di tanto in tanto mi lancia, mi avvicino a lui e lo bacio...
Sorride.
-Ok va bene, però sappi che indosserò questa orribile maglietta solo per farti felice-
-A dire la verità eri molto meglio prima ma non posso farti girare così per casa- commento ridacchiando.
-Tanto sappi che questa maglietta avrà vita breve, prendi la palla-
Lo guardo confusa, ma prima che possa fare domande si è già avviato verso la porta. Spero che non voglia fare quello che penso. Velocemente mi cambio indossando un paio di leggins neri molto attillati e un top a maniche lunghe blu con alcuni brillantini che mi lascia scoperta la pancia. Cerco un po' e alla fine riesco a trovare una vecchia palla da tennis verde un po' scolorita. Appena mi vede inizia a sbavare. Lo faccio apposta a vestirmi in questo modo, adoro vedere la sua faccia adorante... e sì, anche per provocarlo un po', lo ammetto. Sta per baciarmi ma si ferma e mi guarda confuso. Io capisco subito il motivo e gli mostro la palla che tenevo nascosta dietro alla schiena -Ho solo questa... mi dispiace....-
Lui sorride e mi bacia -Non ti preoccupare, andrà benissimo-
Sorrido a mia volta, lui mi prende per mano e ci avviamo verso il bosco.
-Allora... sei preoccupata per tuo padre?- mi chiede rompendo il silenzio che si era creato.
-Riuscirò a proteggerlo. Ora che vedo di nuovo sarà più facile-
-Lo so... il nostro non è un gran piano...-
Abbassa lo sguardo. Ha ragione, quello non si può nemmeno definire un piano ma non gliene faccio una colpa, sono solo dei ragazzi non posso pretendere nulla di più da loro.
-Va bene così Nate: non potevate fare altro-
Mi stringe la mano e annuisce.
-Speriamo che vada tutto bene-
-Vedrai che sarà così- lo rassicuro sorridendo, ma in realtà sto solo cercando di convincere me stessa. Qualcuno potrebbe farsi male e io non posso permettermi errori. A volte vorrei non essere la sola ad avere certe capacità... o semplicemente vorrei non trovarmi a dover affrontare certe situazioni ma non si può avere tutto dalla vita giusto?

Death's daughter is my mate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora