Io sceglierò sempre lei

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P.o.v. Natan

La mattina mi sveglio con un unico pensiero per la testa: Eris.
Voglio abbracciarla, baciarla, godermi il suo sorriso, sentire il suo profumo, la sua voce...
Devo assolutamente dirle che ho scelto lei, che la amo, che sono stato un cretino a baciare Kate, che non la lascerò mai sola...
A scuola, però, lei non c'è.
Ci rimango male...
Chissà cosa starà facendo...
Forse non vuole più vedermi...
Rabbrividisco al pensiero...
Beh, appena finiscono le lezioni la andrò a trovare e tutto andrà alla perfezione.
Devo solo calmarmi...
Raggiungo il mio branco al solito posto.
-Kate ci ha raccontato tutto- annuncia Louis mentre sta furtivamente prendendo un quaderno di Johan, probabilmente per copiare i compiti.
-E abbiamo un piano- continua il licantropo bloccando prontamente il tentato furto e guardando male lo zombie.
-Ovvero aspettare l'uno per agire: quel giorno sorveglieremo la casa di Eris dalle prime luci dell'alba fino a notte fonda. Se cercassimo il killer potrebbe scoprire che c'è qualcuno che sta cercando di mettergli i bastoni fra le ruote- prosegue -E mentre aspettiamo daremo una bella lezione a quella "non esiste un aggettivo talmente brutto per definirla" di sua madre- aggiunge Kate.
Poi si rivolge a Louis -Se vuoi ti do il mio di quaderno- gli propone con una nota di divertimento nello sguardo.
-Certo che no! Mica mi fido di te!- risponde lui allarmato.
La licantropa scoppia a ridere.
Louis a quel punto decide di rivolgersi alla sua unica speranza: me.
-Nate, amico mio...-
-Sai- lo interrompo -Credo proprio di essermelo dimenticato a casa, che peccato-
-Ma non sai neanche che materia volevo!- esclama mentre io mi avvio verso l'entrata della scuola ridacchiando.
Johan gli fa la linguaccia e si affretta a seguirmi, mentre Kate continua a ridere.
-È così che si aiuta un amico in difficoltà?! Siete degli... degli... degli...-
-Amici fantastici- finisce la frase la licantropa prendendolo per un braccio e trascinandolo dentro l'edificio.
-Se continui a tirare me lo stacchi- si lamenta lo zombie -E in quanto a voi mi vendicherò!- esclama rivolgendosi a me e a Johan.
-Smettila di lagnarti- lo rimprovera Kate.
-Louis, visto che mi odi così tanto devo dire a mia mamma che non faccia più i muffin alle mele anche per te...- lo minaccio invece io.
-Ehi, no, aspetta, io ti adoro, non m'importa dei compiti, va bene così- dice lui allarmato.
Sorrido: ho un branco davvero fantastico.

Finite le lezioni mi precipito alla villa di Eris pedalando all'impazzata: non vedo l'ora di vederla.
Mi sistemo un po' i capelli e la maglietta e suono il campanello.
Apre un ragazzo alto, muscoloso, di qualche hanno più grande di me.
Ha i capelli di un biondo chiarissimo con riflessi più scuri: sembrano raggi di sole... e i suoi occhi... i suoi occhi sono color blu elettrico, semplicemente perfetti...
In confronto a lui io non sono niente!
È come mettere vicine una Panda e una Ferrari!
Lo guardo con aria interdetta non sapendo bene cosa dire e come comportarmi.
Voglio dire...
Chi è?
Come fa ad essere così perfetto?
Perché è qui?
Cosa vuole?
È un pedofilo stupratore?
Fortunatamente arriva lei, la mia mate, arriva Eris.
Appena mi vede mi abbraccia di slancio -Ciao lupetto!-
Vengo investito dal suo odore di fragole e cioccolato al latte... e mi piace... mi piace molto... lo amo... la amo.
Mi godo ogni secondo di quell'abbraccio, come faccio con tutti del resto, perché ogni suo abbraccio è speciale... mi fa sentire al sicuro, protetto...
La stringo forte e la bacio.
Vengo travolto da un'ondata di ottimismo, di felicità, di amore: quanto adoro baciarla.
-Mi sei mancata... cosa ti è successo?- sussurro dolcemente.
Dopo aver rischiato di morire tra atroci sofferenze perché ho sentito il legame indebolirsi direi che merito delle spiegazioni.
Decido di non toccare l'argomento del fatto che sarei potuto arrivare a un passo dalla morte.
-Uhm... niente... sono svenuta due volte... ma niente di che...- mi risponde vaga.
Ok, se non me lo vuole dire non insisterò: sono qui per dirle che ho scelto lei, non per litigare.
-Digli la verità- la ammonisce il ragazzo e lei in risposta lo fulmina con lo sguardo.
Ma come si permette?!
È una sua scelta se dirmelo o no e solo io posso usare quel tono di voce con lei!
Solo guardando la faccia di.... di... quel... quel Coso mi vengono istinti omicidi, ed è la prima volta che li ho contro qualcuno che non mi ha fatto niente.
Complimenti Coso, complimenti.
Lui alza le mani in segno di resa.
Ora però voglio sapere cosa intende per "verità".
-Cosa intende?-
Sospira.
È carina quanto sospira...
Sono il ragazzo più felice e fortunato sulla faccia della terra!
-Sono svenuta perché ho evocato uno spirito... e poi perché Kate mi ha detto una cosa di cui dovremmo parlare- risponde guardandomi seria mentre il Coso accanto a lei se la ride.
Ma guarda che stronzo!
Ma che vada a buttarsi giù da un ponte!
Decido di ignorare la sua risposta: anche se sono venuto apposta per parlare di questo per la prima volta in tutta la mia vita il mio cervello è impegnato a pensare in quali modi atroci e dolorosi potrei uccidere una persona.
Guardo male il Coso.
-Chi è lui?- cambio discorso.
-Dylan- risponde Eris secca.
Dylan?!
Sul serio?!
Già sicuramente con il suo aspetto farà cadere ogni ragazza ai suoi piedi, doveva per forza avere un nome figo?!
Non poteva chiamarsi... non so... Subaru o Tuf?
Il Coso mi fa un sorriso sghembo.
Pensi di essere tanto figo?
Bene, lo sei... ma non per me!
Se fa un altro di quei sorrisi lo dilanio, sul serio.
-Perché è qui?- chiedo alla mia compagna continuando a scoccare occhiatacce a Dylan.
-Vive con me- mi risponde lei con nonchalance.
Sbianco.
Questo vuol dire che tutti i giorni per praticamente tutto il giorno sta con lei...
Io dovrei stare con lei! Non lui!
Perché non torna da quel buco da dove è venuto?!
-P-perché?- le chiedo scioccato.
-Ho una casa grande... lui è venuto appositamente per incontrare me e Steve... così vive qui...- mi spiega.
Ha una casa grande...
Questo non significa niente! Non è un campo profughi!
Ok che il Coso è uno, ma è più irritante di 10000000000 persone irritanti!
-Non so se te ne sei reso conto ma lei è una leggenda- mi dice Dylan mentre le scompiglia i capelli.
Eris ridacchia.
Oh no...
E se fosse interessata a lui?
Dentro di me qualcosa fa crack... credo che sia il mio cuore che lentamente si sta spezzando.
Io dovrei scompigliarle i capelli non quel Coso!
Io sono il suo mate non quel Coso!
Guardo male Dylan e al mio sguardo aggiungo una punta di diffidenza tanto per non farmi mancare niente.
-Cosa vuoi?- mi chiede il Coso.
Voglio che tu scompaia!
Ecco cosa voglio!
Eris gli tira una gomitata sullo stomaco e lui sbianca leggermente.
-Violenta- sussurra con una nota di divertimento nella voce. Basta, non ne posso più, voglio che se ne vada, ora.
-Sono venuto per parlare con Eris- annuncio sperando che quel cretino cronico capisca che è il momento di lasciarci soli.
-Hai scoperto qualcosa?- mi domanda la mia compagna curiosa.
-Sì- rispondo.
Ah, è così fantastica... devo far capire a quel Coso che lei sta con me e lui è di troppo.
Sorrido ad Eris e la bacio lanciando qualche occhiata furtiva a Dylan.
Perché cavolo rimane qui?!
-Dimmi- mi incita a parlare la figlia della morte sorridendo. Guardo il Coso.
Se.ne.deve.andare.
Non ho la minima intenzione di parlare del killer con lui.
-Può restare. Sa tutto- mi "rassicura" Eris.
Sbianco.
Come ha potuto?!
Lui non ha niente a che fare con noi!
Non aveva il diritto di raccontargli quello che stavamo facendo senza prima consultarci!
Le scocco un'occhiataccia e lei in risposta mi fa gli occhi dolci.
Non riesco a resistere a quello sguardo... non riesco a resistere a lei... la amo troppo.
La ribacio.
-Venite... andiamo in camera mia- dice.
Avrei preferito di più il verbo vieni... con... non so... la parola Nate a fianco, ma credo che dovrò accontentarmi.
Quando arriviamo Eris si siede sul suo letto e Dylan la affianca prontamente.
Ma quel coglione non riesce proprio a non starle appiccicato per più di un secondo!
Anche se non ne ho per niente voglia sono costretto ad informare quel Coso su ciò che ho scoperto.
-Lo scienziato pazzo ha detto che gli è stata commissionata un enorme quantità di Gradvis che riuscirà a produrre solo per fine Novembre... il killer non gli ha rivelato i suoi piani, ma gli ha detto di tenere d'occhio la villa reale l'uno Novembre-
-Non credo voglia me... mia madre è immortale quindi non avrebbe senso...- dice Eris ragionando ad alta voce -Tuo padre- conclude il Coso.
Lo stavo per dire io!
Ora mi ruba anche le frasi!
Voglio che sparisca!
Ora!
Eris sbianca.
-Come lo fermiamo?- chiede.
-Beh, con il branco abbiamo deciso di aspettare che arrivi quel giorno...- le rispondo.
Lo so che non è la cosa più rassicurante da dire però quello è il modo migliore di agire.
-A proposito del branco... ho chiarito con Kate- mi annuncia sorridendo.
Io sorrido e la bacio.
-Sono molto felice... e comunque lo sapevo già- sussurro per poi ribaciarla.
-Parli della tipa che ti ha fatto prosciugare le energie per vedere l'anima di un morto, che ti ha trascinato da tua madre contro la tua volontà e che ha baciato il tuo mate?- chiede con falsa innocenza il Coso.
Ma non riesce a tenere chiusa quella sua stramaledetta bocca?!
Non capisce che ogni volta che la apre vorrei farlo diventare la mia cena!?
-Sì Dylan. Grazie per avergli detto tutto- gli dice Eris ironica.
-Oh ma lui non lo sapeva già?-le chiede lui continuando a recitare la parte dell'angioletto. La mia mate sospira.
Io, invece, non assumo per niente un'aria sorpresa.
-Io lo sapevo- dico serio.
-Te l'ha detto Kate?- mi chiede Eris con una punta di irritazione nella voce.
Ora dovrebbe essere lei quella irritata?
A me è toccato vedere quel Coso per tutto questo tempo!
-Ehm... sì- rispondo.
-Lei mi ha detto che ti ha baciato e pensa che tu sia interessato a lei. È vero?- mi chiede con tono freddo.
Comincia ad emanare gelo: si sta arrabbiando, ormai l'ho imparato.
Il Coso le mette una mano sulla spalla -Calmati- sussurra al suo orecchio.
Tutto il discorso da compagno perfetto che mi ero preparato svanisce in un millisecondo.
Io dovrei rassicurarla!
Io dovrei calmarla!
Il mio buonsenso, per fortuna, mi impedisce di dire di sì.
-Non lo so- rispondo.
-Come non lo sai?! Tu l'hai baciata!- mi urla contro arrabbiata. Il Coso mi guarda malissimo. Il freddo aumenta e fuori è scoppiata una tempesta.
Vorrei dirle che io la amo, io amo solo lei, ma ripenso a come qualche secondo prima Eris guardava il Coso e vengo travolto dalla rabbia e dall'invidia.
-Sì l'ho baciata! E con ciò?!- le urlo contro a mia volta. Lei sgrana gli occhi.
-Io non vado in giro a baciare ogni ragazzo carino che incontro!- sbraita ancora più infuriata. Fuori si sente un boato e un fulmine passa accanto alla finestra. Il Coso la abbraccia.
-Shhh... calmati... tranquilla...- sussurra stringendola contro il suo petto.
Bene, ora ogni mia buona intenzione è svanita.
-Beh io non sono te e faccio quello che voglio!-
Eris scoppia a piangere e Dylan la stringe più forte.
-V-vattene...- sussurra singhiozzando.
Solo in quel momento mi rendo conto di quello che ho fatto... di come mi sono comportato... per paura di perderla l'ho allontanata.
Sento i conati di vomito al solo pensiero.
Mi si stringe il cuore a vederla così... io l'ho resa così... triste... con il cuore spezzato...
Trattengo le lacrime.
-Eris... io...- sussurro.
Lei si gira di scatto verso di me e nello stesso istante una potente onda d'urto mi scaraventa contro alla finestra che si rompe facendomi cadere giù.
Non sento dolore: la rabbia lo copre, la rabbia della consapevolezza, insieme a una tristezza infinita.
Sento un urlo e parte della foresta che circonda la villa prende fuoco anche se fuori piove.
Eris...
Scoppio a piangere...
Le lacrime si uniscono alle gocce di pioggia...
Cos'ho fatto?
Tiro un pugno ad un albero con l'unico risultato di farmi male alla mano.
Sono davvero patetico.
Rimango lì, per non so quanto tempo, ad autocommiserarmi.
No, questo non è il momento di deprimersi, forse posso ancora rimediare.
Rientro in camera sua dalla finestra.
-Ehi... Eris...-
Lei sussulta sentendo la mia voce e si alza di scatto.
-Cosa vuoi ancora?- mi chiede con la voce spezzata dai singhiozzi.
Basta, non posso più aspettare... ho aspettato fin troppo tempo... ho già perso fin troppe occasioni...
La abbraccio di slancio e la bacio. Lei si irrigidisce al contatto poi però poi si lascia andare e mi stringe forte. Le lacrime iniziano a solcare le mie guance.
-Mi... mi... dispiace... io non... non volevo dire quelle cose... ero venuto a dirti che... che... io... io ho scelto te... che io sceglierò sempre te...- le dico piangendo.
Mi bacia e in quel momento so che non l'ho persa... che lei mi  ama ancora.
-Ti amo... e ti amerò per sempre Natan... anche se tu scegliessi un'altra... per me ci sei solo tu- mi dice ribaciandomi.
Non sceglierei mai un'altra... sarei più cretino di quello che sono se lo facessi...
-Anche io ti amo e ti amerò per sempre-
La bacio a mia volta.
Sono felice di non aver rovinato tutto.
Anche dopo come mi sono comportato è riuscita a perdonarmi: è una persona fantastica.
Io sceglierò sempre lei, non potrei mai rinunciare a lei.

Death's daughter is my mate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora