Visita a sorpresa il ritorno

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P.o.v. Eris

Ieri so per certo di aver fatto la cosa più giusta della mia vita. Dopo quel bacio la mia visuale del mondo è cambiata... è come se tutto avesse più sfumature che prima non avevo notato oppure avevo semplicemente ignorato. Sabato appena arrivo a scuola Nate si allontana dai suoi amici, mi raggiunge e mi bacia... quando mi bacia tutto scompare esistiamo solo io e lui, nessun altro. È una sensazione bellissima. -Ciao lupetto- lo saluto per poi ribaciarlo... i suoi baci sono come una droga per me: più me ne dà e più ne vorrei. -Ehi, che ne dici se oggi passiamo la giornata insieme? Dopo scuola intendo- gli propongo, lo vedo riflettere -Sarebbe perfetto- mi dice per poi farmi uno di quei sorrisi che scioglierebbero anche un iceberg. Io ricambio, andiamo a recuperare gli altri e poi ognuno si dirige nella rispettiva classe. Non ascolto nessuna delle lezioni, la mia mente ha un unico pensiero fisso: Natan. Sembra impossibile il fatto che mi manchi ogni volta che si allontana da me, anche se per poco. Quando non è con me una sensazione di freddo mi avvolge e non mi lascia fino al suo ritorno.

Sono ancora persa nei miei pensieri quando il suono della campanella che segna la fine della scuola mi fa sobbalzare. Mentre impreco mentalmente contro quell'aggeggio infernale mi dirigo alla mia moto e dopo poco arriva anche Nate. -Sono pronto... aspetta... la bici!- corre a prenderla per poi tornare. -Ora sono pronto- io lo guardo stranita -Andiamo in moto- gli dico -Guarda che ti riesco a seguire benissimo- mi dice con un sorriso provocatorio. Lo so che ce la farebbe benissimo ma a me sarebbe piaciuto molto avercelo appiccicato come un koala per tutto il tragitto. Mi avvicino e lo bacio. -Oh, vorrei proprio vederti- gli dico guardandolo maliziosa. -Allora che ne dici di usare il tuo trucchetto e partire?- mi chiede -Già fatto!- gli rispondo io saltando in sella alla mia Ducati e dirigendomi a tutta velocità verso la villa. Lui, come previsto, pedala usando la forza da lupo e appena mi raggiunge accelero. Dopo poco arrivo a casa e freno facendo slittare le ruote sul vialetto per poi scendere dalla moto. Un minuto più tardi arriva anche Nate. -Non male- commento io sorridendo -Comportati bene e mio padre non ti farà nulla- Lui sbuffa ed entriamo. Stiamo quasi per giungere nella mia camera quando mio padre ci vede. Merda. -Cosa ci fa lui qui?!- mi chiede con tono arrabbiato. Vedo Natan scoccargli un'occhiataccia. -Ehm... abbiamo chiarito...- gli spiego -Lui è il mio compagno di vita e tu non lo puoi tenere lontano da me- aggiungo con tono serio e autoritario. Mio padre sbianca. -C-cosa?!- mi chiede allibito -Lui è l'altra metà della mia anima, lo devi accettare- gli dico con tono pacato. Sto cercando di stare calma e di non aggredirlo ma se continua così non so se ce la farò... -NO! TU MERITI DI MEGLIO DI UNO STUPIDO CANE!- mi urla contro. Okay, questo è troppo. Non gli è mai fregato nulla di me e non capisco perché abbia deciso di cominciare adesso a fare il padre. Nate lo guarda con disprezzo e mio padre ricambia lo sguardo. -È così che mi considera? È così che considera la mia specie?- gli chiede arrabbiato. -Tu non meriti mia figlia.- gli dice mio padre ignorando prontamente le sue domande. Nate scatta verso di lui pronto per saltargli addosso, ma io lo fermo e gli prendo la mano facendo intrecciare le mie dita con le sue. Non avrebbe alcuna possibilità di vincere contro mio padre... e poi attaccare il re significherebbe firmare la propria condanna a morte. -Ora basta papà stai esagerando. Sono grande ormai decido io cosa fare nella mia vita... e se farò degli errori ne pagherò il prezzo.- gli dico arrabbiata alla massima potenza. Lui non mi dà ascolto e se ne va furibondo. Arriviamo davanti alla camera ma Steve ci sbarra la strada. In un microsecondo estraggo la pistola e gliela punto contro. -Ora tu ci fai entrare o ti uccido- gli dico seria. Non me ne frega niente del fatto che per me sia un secondo padre. Per oggi ho esaurito la poca pazienza che ho. L'espressione di Steve rimane impassibile ma si irrigidisce visibilmente. -Eris... non puoi continuare a saltare gli allenamenti...- mi dice severo -Per me va bene allenarmi- dice Nate di punto in bianco. È così carino quando vuole farmi felice... Io lo guardo dispiaciuta. Volevo passare una giornata sola con lui e invece mi ritrovo a dovermi allenare. -Sei sicuro?- gli chiedo e lui annuisce. Lo bacerei se Steve non ci stesse fissando e non fosse a meno di un metro da noi.

Death's daughter is my mate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora