Meglio di Rapunzel

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P.o.v. Natan

-Ragazzi... mi dispiace per aver urlato ieri...- annuncio piazzandomi davanti a loro che sono seduti sulla gradinata.
-La forza da Alpha ha preso il sopravvento- spiega Johan.
-E a noi dispiace di non aver chiarito, so che ci tenevi-
Louis abbassa lo sguardo.
Io lo guardo confuso.
-Cosa intendi con "non aver chiarito"?-
-Intende che quell'assassina se ne è andata senza dire una parola- spiega Kate.
-Lei non è un'assassina- ribatto.
-Io non ne sarei così sicura... comunque io e Louis volevamo dirti che ci dispiaaaaa... dis... dispiiiii...-
Louis la colpisce una gomitata.
-Non è colpa mia se mi sta antipatica, è lei quella che mi ha aggredita e per due volte!-
Lo zombie non mi dà il tempo di commentare.
-Ci dispiace di averla trattata male... io... ehm... io ero invidioso di lei: è dalla prima elementare che noi due ci conosciamo e da quel momento non abbiamo mai litigato... ma ieri lo abbiamo fatto... per Eris... e tu hai iniziato a passare sempre più tempo con lei... io pensavo che mi avresti abbandonato-
-Che idea stupida, io lo facevo solo per farla innervosire un po'-
Kate, lei e la sua gentilezza.
Sorrido.
-Kate, tu sei un caso perso-
-Grazie, lo sapevo già-
-E Louis... io non ti abbandonerei mai, Eris non potrà mai sostituirti: tu sei il mio migliore amico e voi siete il mio branco, io non posso fare a meno di voi come non posso fare a meno di lei-
Johan applaude.
-Bel discorso, davvero-
-Beh, abbiamo di fronte il prossimo re, se avesse fatto un discorso di merda non lo potremmo raccomandare in futuro- commenta Louis.
Scoppiamo a ridere.
-Sono felice che abbiamo risolto questo malinteso-
Lo sono sul serio e ora che ci siamo chiariti mi sento meglio.
Scorgo arrivare Eris.
Non ha la moto... strano...
-L'ha fatta a pezzi per la rabbia- deduce Kate.
Lei entra nella scuola senza degnarci di uno sguardo e ignorando i miei tentavi di parlarle.
Ci rimango male, molto.
Avrei preferito che mi dicesse in faccia che è arrabbiata con me...
Devo assolutamente rimediare: credo che il mio cuore farà le valige se non tornerà a parlarmi.
-Louis, Kate, Johan, non credo che oggi parteciperemo alle lezioni-
-Cosa ti frulla nella testa?- mi chiede lo zombie.
-Un'idea per farci perdonare da Eris-
-Lei mi ha sparato sulla spalla!- ci ricorda Kate -Guardate non è neancora guarito! È lei che dovrebbe farsi perdonare-
-Chi è l'Alpha qui?-
Louis sghignazza -Qui c'è un abuso di potere-
-Ok...- cede la licantropa -Cosa vuoi che facciamo?-
-Allora, tu cerca di vincere con qualche scommessa una Ducati nera-
-Cerca? Io vincerò una Ducati nera-
Sorrido.
-Johan, tu usa il pc di tuo padre e fa in modo che non si incontrino nella radura del consiglio questa notte-
-Ok va bene... ma non è un'azione corretta... neanche saltare scuola è...-
Lo zombie gli tappa la bocca con la mano.
-Louis tu vieni con me al negozio di tuo padre, ci ritroviamo alla radura alle sei- concludo.

-Senti... Nate... scusa... mi sono comportato in modo stupido- dice lo zombie mentre ci dirigiamo verso il negozio di fumetti e oggetti strani che suo padre gestisce.
-Ehi, non importa, capita a tutti di essere gelosi-
Sottolineo la parola "gelosi" con la voce e lo colpisco sulla spalla con un pugno amichevole.
Lo zombie sorride.
Sono felice che siamo tornati la coppia di amici di sempre.
Louis raccoglie una metà panino da dentro un cestino.
-Mangia-
-Ma che schifo! Perché?-
-Devi fingere di stare male con mio padre e non sei molto bravo a farlo-
Mi guarda non aspettando altro.
-Non puoi farlo tu scusa?-
-Per noi zombie questa è una leccornia da ristorante cinque stelle-
Scoppiamo a ridere.
Do un morso.
Che schifo!
Vorrei sputarlo, ma mi trattengo.
-Louis?-
-Cosa c'è?-
-Credo che starò male veramente quando lo avrò finito-
Ride divertito.
-Meglio così, no?-

Quando arriviamo al negozio ho un colorito strano e trattengo a stento i conati di vomito.
Cosa mi tocca fare...
-Louis, Nate cosa ci fate qui?! Non dovreste essere a scuola?!- esclama suo padre appena ci vede.
Louis si avvicina alla cassa.
-Nate si è sentito male e la prof. mi ha dato il permesso di portarlo fuori, era la Brooklyn, sai com'è fatta. Ha sbraitato "È un cane, fare una passeggiata gli farà bene!". Io, allora, ho pensato di venirti a trovare-
Ok Nate, se ridi salta la tua copertura, non ridere, non ridere.
Il padre lo guarda diffidente, ma sembra crederci... circa...
-Allora cosa ci serve?- mi chiede Louis allontanandosi dalla cassa.
-Per prima cosa lanterne-
-Mmmmmmh che ne dici di queste-
Ne prende alcune a forma di teschio.
Lo guardo come per dire "Ma sul serio?"
-Beh, lei è la figlia della morte... perciò...-
-Louis, mi serve qualcosa di romantico-
-Il romanticismo è soggettivo-
Lo guardo male.
-Ok, prendo qualcosa di più... adatto ad un appuntamento...-
Me ne mostra alcune a forma di cuore.
-Perfette! Quanto costano?-
-Venti centesimi l'una: mio padre è la convenienza-
-Prendiamone cinquanta-
-Ok, dopo cosa ci serve?-
-Uhm...-
-Sul serio hai pensato solo alle lanterne?-
-Voglio che sia qualcosa di semplice-
-Non ti preoccupare ora ci pensa il vecchio... ehm... giovane Louis-
Compriamo un centinaio di piscinette di plastica, delle assi di legno, e dei cerchietti fluorescenti.
Il padre dello zombie ci guarda male mentre calcola la somma dei prezzi.
-A cosa vi serve tutta questa roba ragazzi?-
-Per una festa di compleanno!- esclama Louis e contemporaneamente io dico -Per Noah e Lily-
-Per la festa di compleanno di Noah e Lily- spieghiamo all'unisono.
Non lo abbiamo convinto ma ci lascia andare comunque.
-Allora cosa vuoi fare con tutta questa roba?-
Louis esibisce un sorriso malizioso.
-I cerchietti condurranno Eris alla radura dove ci sarà un laghetto con sopra una barca-
In poche parole l'idea dello zombie era passare il pomeriggio a tagliare e unire tra loro piscinette.
Finiamo verso le quattro.
-Uf, che stanchezza, ora come la riempiamo questa mega piscina?-
Lo zombie prende la bottiglietta d'acqua che si era portato da scuola e la svuota dentro il "lago" pensieroso.
-Ideona!- esclama improvvisamente.
-Tu fai la barca, ci penso io al resto!-
Prima che possa fare domande lo zombie è già sparito.
Non ho la più pallida idea di come fare l'imbarcazione, così uso una tavola di legno come base e faccio i bordi con le altre. Lascio un piccolo buco per salire.
"L'importante è che regga" penso nel tentativo di consolarmi.
Louis torna alle cinque trainando una serie di carrelli pieni di bottiglioni d'acqua.
-Bella barca- commenta anche se non si può definire tale.
Sorrido grato del complimento.
-Come hai trovato...-
-I carrelli li ho presi da un supermercato e le bottiglie sono frutto di una raccolta d'acqua per i poveri abitanti del Bawawa, un piccolo stato in Africa dove non piove mai e non c'è neanche un ruscello- mi interrompe lui.
-Ma non esiste il Bawawa!-
-Beh, spero che le persone che hanno donato l'acqua non lo scoprano mai-
Scoppiamo a ridere.
-Sai che tutto quello che hai fatto è contro la legge?-
Lo zombie annuisce affermando -L'amore può, io posso e poi tanto i carrelli dopo li vado a restituire-
-Quante volte hai perso le braccia?-
-Mi sono fatto aiutare da un meccanico fino al bosco, davvero muscolosi i meccanici, poi... una ventina di volte, credo-
Rido divertito immaginandomi la scena.
Riusciamo approssimativamente a riempire il finto lago.
Avevamo più bottiglie di tre supermercati!
Metto sull'acqua la "barca" e ci saliamo sopra.
Prova di resistenza uno/due persone: superata.
Prova di resistenza due/lupo più persona: superata.
Prova di resistenza tre/lupo più persona che salta: superata.
In poche parole non affonda.
Alle 6 gli altri ci raggiungono.
Johan ci rassicura sul fatto che questa sera non ci saranno riunioni e Kate è riuscita a procurare una Ducati nera con su un lato scritto in bianco e rosa "I LOVE YOU".
È perfetta.
Spiego al mio branco il piano: di notte posizionerò i cerchietti dalla camera di Eris fino alla radura e la moto lungo il tragitto, quando saliremo sulla barca loro dovranno accendere e far volare le lanterne... o almeno lo faranno Kate e Johan mentre Louis si terrà a distanza di sicurezza.

È notte fonda, prima di partire Kate mi spiega come scassinare una serratura.
Cerchietto dopo cerchietto raggiungo il giardino della villa.
Lì c'è un lupo con degli strani simboli sulla fronte che osserva intorno con aria attenta.
Dev'essere un guardiano.
Ho paura che possa rovinare tutto, ma non fa caso a me.
Apro la porta utilizzando le nozioni appena imparate e continuando a lasciare cerchietti raggiungo la camera di Eris.
Apro la finestra.
Mi trasformo e scodinzolando salgo sul suo letto.
Appena lei si sveglia salto giù dalla finestra e scompaio tra gli alberi del bosco.
Non vedo l'ora che lei arrivi per passare un po' di tempo da soli, insieme, in modo romantico.
Quando arriva la aspetto sulla "barca" ancora in forma ferale.
Mette il cavalletto alla moto nuova e mi raggiunge sorridendo con aria stupita e interrogativa.
Mi abbraccia accarezzandomi il pelo e stringendomi forte.
Passerei ore e ore tra le sue braccia... è una sensazione unica e stupenda...
Ad un certo punto qualcosa bagna il mio pelo accompagnata da dei singhiozzi: sta piangendo.
"Ehi, cosa succede?"
-Sono stanca di essere trattata così... accade ogni volta che cambio scuola... tu eri diverso... ma poi... hai urlato contro di me quando non avevo colpa...-
Vorrei dirle che l'ho fatto per stimolare una reazione positiva, che non può reagire così ogni volta che mi arrabbio soprattutto ora che sono influenzato dalla forza da Alpha, che ha ragione, ma non avrebbe dovuto sparare a Kate...
Non voglio renderla ancora più triste.
A vederla così mi si spezza il cuore.
Sono triste anche io.
Le lecco la faccia.
"Non lo faranno più. Sai, mi hanno aiutato loro a organizzare tutto questo"
Lei accenna un sorriso e io le do un'altra leccata.
"Scusa se ho urlato... non avrei dovuto... però ero arrabbiato e non sono riuscito a controllarmi..."
-Scuse accettate lupetto-
La lecco di nuovo.
Con una zampata spingo la "barca" lontano dal bordo di plastica.
Ad una ad una le lanterne iniziano a colmare il cielo, volando placidamente verso l'alto.
È uno spettacolo mozzafiato.
Mi accoccolo in modo da stare ancora più vicino a Eris.
Lei continua ad accarezzarmi ammirando le luci che man mano scompaiono in lontananza.
Il mio cuore sta battendo all'impazzata: sa che la sto rendendo felice ed è questo il mio obiettivo.
Torno umano e stringendola le accarezzo i capelli.
-Che cos'è tutto questo?-
Mi chiede esterrefatta.
-Una sorpresa per te- sussurro.
La bacio sorridendo per poi baciarla ancora e il resto non conta.

Death's daughter is my mate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora