P.o.v. Natan
Apro un occhio... poi l'altro...
Che male alla pancia...
Sbatto più volte le palpebre per far abituare i miei occhi alla luce del lampadario.
Mi gira un po' la testa...
Mi guardo le mani...
Sono tornato umano...
Subito mi tocco il punto dove dovrebbe esserci la ferita e sento delle cuciture sotto i polpastrelli.
Dove sono...
Sento un odore familiare e sorrido rassicurato da quella percezione: sono a casa di Eris. Subito, però, un pensiero molto meno accattivante si insedia nella mia mente: e se fossi morto e questo fosse il paradiso?! Effettivamente potrebbe esserlo visto che casa di Eris uguale Eris e lei è l'unica cosa di cui ho bisogno. Guardo a destra poi a sinistra girando lentamente il collo. Non è camera sua, probabilmente è una delle innumerevoli camere per gli ospiti presenti nella sua villa. Improvvisamente noto che a pochi passi dal letto su cui sono disteso è presente l'ultima persona che mi sarei mai aspettato di vedere e che con aria composta e autoritaria mi sta osservando da in piedi con estrema severità: il re. Ok, questo di sicuro non è il Paradiso... e nemmeno l'Inferno... quindi sono vivo... per fortuna.
-V-vostra maestà...- balbetto con un filo di voce.
-Hill.- dice lui secco e io abbasso lo sguardo iniziando ad avere una vaga idea di quello che mi aspetta.
-Ha scoperto tutto vero?- chiedo retorico con tono sommesso.
-Non riesco a credere che mia figlia vi abbia lasciati partecipare.-
-Gliel'ha detto lei?- domando anche se sono sicuro che la risposta sarà negativa.
-No. È stato lo zombie.- risponde continuando ad usare un tono che mi fa raggelare il sangue nelle vene mentre si avvicina ulteriormente al letto.
-Mi spieghi che cosa ti è saltato in mente di fare?! Nessuno di voi era in grado di sopravvivere per più di due secondi con quell'uomo.- sbraita, della serie, stai male? Bene, ti farò sentire peggio.
-Ehm... uhm...- balbetto senza sapere bene cosa dire continuando a tenere lo sguardo basso -Almeno lo abbiamo preso... e non è morto nessuno-
-No no, voi non avete fatto proprio niente. Eris lo ha preso, voi siete stati inutili, e tu, tu ti sei fatto quasi uccidere.-
Sento la rabbia che inizia a ribollirmi nel sangue: ok, ha ragione sul fatto che io sia quasi morto, ma non può permettersi di dire che io e il mio branco e Dylan (sì anche lui si merita qualche riconoscimento purtroppo) non siamo serviti a niente. Finalmente trovo il coraggio di guardarlo negli occhi.
-Beh, se fosse stato per lei il killer sarebbe ancora in circolazione e chissà, forse avrebbe già mietuto le sue prime vittime. Quindi ora mi dica, chi è stato inutile? Noi o lei?- dico con tono serio e il tutto sarebbe risuonato anche abbastanza risoluto se il mio tono di voce deciso non avesse vacillato sulle ultime parole. Però, sono comunque orgoglioso del discorsetto che gli ho fatto.
-Se voi mi aveste informato avrei sicuramente aiutato Eris, ma ovviamente avete deciso di tenervelo per voi.- ribatte. Devo ammettere che su questo non ha tutti i torti, ma non voglio dargliela vinta così facilmente: sarà pure il re, ma certe cose non le ammetto.
-Se noi la avessimo informata sulle prove che noi abbiamo trovato- gli faccio notare sottolineando il "noi" con la voce.
-Hill rispondi ad una domanda. Perché non mi avete parlato delle prove che avete trovato riguardo il mio imminente omicidio?- chiede ignorando il mio commento e marcando l'aggettivo "mio".
Già, perché...
-Per non coinvolgere altre persone e non farla preoccupare...- mi affretto a spiegare sperando che siano giustificazioni accettabili: a parte quella di provare a salvare più vite possibili ormai le altre non mi sembrano avere più così tanto senso, forse eravamo in cerca solo di un po' di avventura, di adrenalina, di qualcosa che rendesse le nostre vite diverse da quelle degli altri.
Il re scoppia a ridere, ma non è una risata divertita, è inespressiva, quasi inquietante.
-Per non farmi preoccupare? Io sono il re: essere preoccupato è una costante per me. E non coinvolgermi è stata una scelta stupida considerando che ero il diretto interessato.-
Improvvisamente ho il necessario bisogno di cambiare discorso, sia perché non ho più cartucce da sparare sia per il fatto che inizia implicitamente e forse anche inconsciamente ad accennare a come potrebbe essere il mio futuro.
-Come stanno gli altri?- domando sperando di sviare la conversazione.
-Nessuno si è ferito a parte te e Dylan. E lui sta bene.-
Espiro sollevato accorgendomi solo ora che stavo trattenendo il fiato.
-Che ore sono?-
Il re controlla il suo orologio da polso -Le quattro di mattina-
-Giorno?-
-Due Novembre e se mi chiedi l'anno ti riapro la pancia.-
Sbianco -Non... non ce ne sarà bisogno...-
Ottimo, almeno non sono rimasto svenuto troppo a lungo.
-Solo lei è a conoscenza di ciò che abbiamo fatto?-
Il re annuisce.
-E ha intenzione di avvisare qualcun altro?- proseguo temendo in una risposta affermativa.
-No, nessun altro Natan- mi rassicura quasi con tono paterno, il che mi lascia un po' interdetto, ma non mi dispiace per niente -Anche perché non servirebbe a niente dato che ormai il problema è risolto-
Tiro un sospiro di sollievo e dopo aver lanciato un'occhiata alla ferita sulla pancia torno a rivolgermi al re.
-È tanto arrabbiato?...-
-Tu che ne dici?- risponde facendo diventare i suoi occhi rossi, più vicini al colore del fuoco rispetto ai miei.
Torno a tenere lo sguardo basso -Mi dispiace...- mi scuso quasi sussurrando -Io... io credevo di fare la cosa giusta...-
Decido di non estendere il concetto anche ai miei compagni, perché loro, probabilmente, mi hanno seguito in questa "impresa" perché sono loro amico, il loro leader, e non volevano deludermi o lasciarmi solo.
-Dovete smetterla di agire alle mie spalle. Non mi hai ancora visto realmente arrabbiato. E poi combattere contro un assassino nelle strade della città... spero che non vi abbia visto nessuno.-
Deglutisco a vuoto ripensando al ragazzo del video.
-Lo spero anche io...- mento sperando di essere migliorato nel dire le bugie e che non si accorga di niente. Il re mi guarda di sottecchi -E io spero che tu dica la verità.- dice avviandosi verso la porta.
In questo momento fa irruzione nella stanza Louis che va accidentalmente a "sbattere" contro il re.
-Ehm... felice di rivederla vostra maestà... non mi bruci la prego- dice evitando di incrociare il suo sguardo. Io non posso fare a meno di chiedermi se quando sarò re dovrò comportarmi in questo modo, usando il timore per farmi rispettare.
Il re lo guarda dall'alto con superiorità per poi sparire in corridoio.
Non ho il tempo di salutarlo che Louis mi sta già abbracciando stando attento però a non farmi male.
-Nate!- esclama -Sono felice che tu non sia morto!-
-Lo sono anche io- concordo sorridendo.
Lo zombie scioglie l'abbraccio e sorride a sua volta.
-Ti fai sempre male, credo che dovremmo metterti in una palla di plastica trasparente... per la tua sicurezza. Senti Nate... mi dispiace per aver rivelato tutto al re... ma sai... fuoco è male-
Io gli stringo il braccio per rassicurarlo continuando a sorridere.
-Non preoccuparti-
Prima che possa aggiungere altro entrano nella camera Johan, Kate e Dylan.
"Eris non c'è..." noto con tristezza anche se non muoio dalla voglia di ricevere altri schiaffi... ma di baci sì, di quelli ne ho necessariamente bisogno.
Kate e Johan corrono ad abbracciarmi e Kate mi dà anche un bacio sulla guancia che mi fa arrossire.
-Vedo che il mio lavoro di cucito è stato fatto bene- esordisce il Coso soddisfatto incrociando le braccia. Io gli sorrido riconoscente -Grazie e comunque se vuoi abbracciarmi anche tu prometto di trattenermi dal dilaniarti-
Dylan ridacchia ma rimane fermo dov'è.
Mi metto seduto e guardo i miei amici felice. Manca una persona però, che è la più importante: Eris.
-Mi dispiace se non eravamo lì ad aiutarvi- si scusa Kate -Ma non sapevamo proprio dove eravate e che avevate trovato il killer, inoltre Johan continuava a dire che doveva andare in bagno così ci siamo dovuti fermare in un...-
-Ehi!- la interrompe il licantropo -Lo avrò detto massimo tre volte!-
Louis sta per commentare con aria divertita, ma prima che possa farlo Eris fa il suo ingresso nella stanza e con un serio "dobbiamo parlare" rivolto a me fa dileguare tutti.
-Come ti senti?- inizia con tono cauto avvicinandosi a me.
-Meglio- le rispondo sorridendo. Chissà, forse ha deciso di non picchiarmi per essere quasi morto.
-Bene.-
Eris mi tira uno schiaffo facendomi guaire. Che vana speranza ho avuto.
-Ti avevo detto di non intervenire!- sbraita.
-Lo so... ma non potevo rimanere fermo a guardare- provo a giustificarmi.
-Sì che potevi! Ed era esattamente quello che avresti dovuto fare.-
Mi fa male quando mi parla urlando e poi usando questo tono di voce fermo, ma come posso darle torto, sarà la millesima volta che la faccio preoccupare per queste cose.
Sto per dirle che ha ragione e che mi dispiace, ma inaspettatamente sento me stesso pronunciare queste parole -No. Non potevo.-
Anche se effettivamente, sì, avrei dovuto stare in disparte è questo quello che penso: non potevo farlo perché sarebbe stato ingiusto e privo di onore.
Eris sospira e si siede accanto a me.
-Ho fatto una cosa che non ti piacerà- confessa cambiando discorso.
Io ignoro quello che ha detto e prendendole il volto la bacio... quanto avevo bisogno di baciarla... quanto mi mancavano le sue labbra sulle mie...
Nonostante questo, però, l'espressione di Eris rimane tesa, come se fosse a disagio.
-Quando il killer ti ha fatto del male ho perso il controllo...- spiega allontanandomi.
Io sbianco.
Appena mi ero accorto che ero ancora in vita ho dato per scontato che avessimo vinto e che il killer fosse stato catturato, così non mi sono preoccupato di sapere che fine avesse fatto e tra una cosa e l'altra non ho neanche avuto il tempo di chiederlo.
-E...- la invito a proseguire.
-Gli ho tagliato la testa Nate...-
Sbianco ancora di più e la fisso in silenzio. Non so cosa pensare...
-Ti prego di' qualcosa...-
Rimango in silenzio.
-Nate...- Eris cerca il mio sguardo, ma io continuo ad evitare che incroci il suo.
Lei mi prende il mento tra il pollice e l'indice e con delicatezza mi fa girare la testa verso di lei.
-Ti assicuro che non volevo farlo...-
-Lo so...- sussurro guardandola finalmente negli occhi -Ma nessuno merita di morire...-
-Su questo ti sbagli- dice sospirando triste -Quando... quando ho visto quello che ti fa fatto io non sono riuscita a fermarmi... mi sono comportata anche peggio del solito... ho paura...-
Io la abbraccio senza pensarci stando attento alla ferita e la bacio. Non m'importa se lo ha ucciso, in questo momento proprio non m'importa: lei ha bisogno di me, io devo farla sorridere, devo renderla felice, perché è lei la cosa più importante, sempre e comunque.
-Non c'è bisogno che tu ne abbia- le sussurro continuando a baciarla -Non finché ci sarò io-
-Ma il problema sei proprio tu Nate, se si tratta di te scatto e non riesco a riprendere il controllo di me finché chi ti ha ferito non è morto terrorizzato e in atroci sofferenze...-
Quindi... quindi... sono io il problema... questo fa male... tanto male.. anche se è una prova evidente del suo amore, sbattermi in faccia come stanno le cose mi fa lo stesso effetto dello squarcio che mi sono procurato. Smetto di baciarla e rispondo con un secco "Ah" per poi ritornare silenzioso.
Eris sospira -Sono stata troppo diretta... mi dispiace... non dovrei dire quello che penso-
Io rimango zitto mentre nella mia mente continuano a risuonare quelle parole "Ma il problema sei proprio tu Nate". Senza che possa fare qualcosa per impedirlo gli occhi mi diventano lucidi.
-Io... io non volevo...- Eris si morde il labbro inferiore -Io ti amo Nate... tu sei la mia unica debolezza, ma non è per forza una cosa negativa... quello che sto cercando di dire è che se muori io distruggerò tutto e tutti, e so che non vuoi questo perciò smettila di cercare di ucciderti okay?-
Ha ragione... ha dannatamente ragione...
-Mi dispiace di essere un peso...- sussurro tendando inutilmente di ricacciare indietro le lacrime che iniziano a solcarmi le guance.
Eris me le asciuga con il pollice.
-Tu non sei un peso lupetto, sei la cosa migliore che mi sia mai capitata e non ti rendi neanche conto di come mi salvi la vita solamente respirando-
Io senza aggiungere la altro la bacio con passione.
-Non ti prometto niente, ma proverò a non farmi uccidere- le dico tra un bacio e l'altro mentre sul mio volto si forma un piccolo sorriso. Eris sorride a sua volta ed inizia a baciarmi anche lei con foga.
-Ti amo Eris...- sussurro.
-Ti amo anche io Nate...- sussurra a sua volta.Finalmente mi sono tranquillizzato e sono riuscito a metabolizzare in modo decente l'accaduto. Sono passati solo due giorni dalla morte del killer e credo di essermi quasi abituato all'idea, anche se so che questa morte, nonostante non sia stato io l'artefice, non mi abbandonerà mai. Il lato positivo è che la ferita sta scomparendo e finora nessuno l'ha notata. Dopo aver passato un po' di tempo con Eris a parlare del più e del meno per distrarci, come tutti gli altri sono tornato a casa prima del risveglio della mia famiglia in modo che nessuno sospettasse di niente e per fortuna l'unica persona che conosce l'accaduto è rimasta solo il re che ha deciso, con un moto estremo di bontà, di coprirci. Ora, disteso sul letto della mia piccola oasi di pace, posso finalmente rilassarmi senza troppe paranoie. Prendo il cellulare e vado su Youtube per vedere se qualcuno ha pubblicato qualcosa di interessante. Tra i consigliati per te ci sono sempre i soliti tipi di video: "Come fare un frullato energetico", "Esercizi estremi per diventare forti", "Imparare a combattere in dieci semplici step"...
Sì, li guardo per provare a migliorare, non per questo vuol dire che poi li metta in pratica. Seleziono la lista di quelli più popolari: un gameplay, il trailer del nuovo film horror che fanno al cinema e...
Un titolo attira la mia attenzione.
"Combattimento superfichissimo, vero, filmato dal vivo, le creature sovrannaturali esistono, vedere per credere"
Data di pubblicazione: 2 Novembre
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Visualizzazioni: 2,1 Mln
Tutto questo in soli due giorni...
Sbianco e faccio subito partire il video.
Quello che vedo non mi piace... non mi piace per niente...
Il nostro combattimento ora è su una delle piattaforme più vaste di Internet...
Tutto il mondo lo vedrà...
Scorro verso il basso aggrappandomi alla speranza che abbiano creduto fosse solo un fake, qualcosa di fatto al computer...Game_3008 "Nooooo, troppo fico!!!!!!!!! Lo sapevo che esistevano!!!!!!!"
Ladyflowers2002 "Ma cosa dici! Sarà di sicuro un falso!"
Game_3008 "Impossibile, sarebbe fatto troppo bene, è 100% vero!"
Robby0077 "Game_3008 ha ragione, deve essere per forza vero!"
Ladyflowers2002 "Sì avete ragione... ma se così fosse chi ce lo dice che è necessariamente un bene... in questo momento potrebbero star leggendo i nostri commenti... potrebbero essere ovunque!!!"
I.LOVE.RABBIT. "OMG! SIAMO TUTTI IN PERICOLO!"
BlackJack967 "Dicono che il governo abbia provato a togliere il video... ma come si fa a eliminare dal web una cosa del genere! LOL"
Die111 "OMG! Io ho sentito che verificheranno che sia vero!"
Game_3008 "OMG!"
Robby0077 "È TUTTO VERO!!!"
Altre conversazione di questo tipo... anche in altre lingue...
Spengo il cellulare e fisso lo schermo nero, bianco come un lenzuolo.Ora...
Tutto il mondo...
Saprá della nostra esistenza.
Angolo dell'autrice
Ciao!!! Sì, sono sempre Anna.
Devo annunciarvi che questo libro è finito... ma, c'è sempre un ma.
Come avete potuto capire la storia non è finita qui e ci sarà un Sequel che però inizieremo a scrivere durante le vacanze estive.
Perciò, attendete con ansia (o anche senza, come preferite) perché il prossimo libro arriverà prima che ve lo aspettiate (spero).
Detto ciò speriamo che la storia vi sia piaciuta e che continuerete a seguirci. Grazie a tutti per le visualizzazioni, i voti, i commenti ed il vostro supporto che ci hanno aiutate a proseguire.
Ci "vediamo" nella prossima storia!
Ciao!!!
STAI LEGGENDO
Death's daughter is my mate
WerewolfDue ragazzi, due caratteri completamente diversi, una sola anima. Eris è dolore, sangue e oscurità. Natan è dolcezza, luce e fedeltà. Lei ha un passato difficile che la perseguita ogni notte, la sua anima tormentata non ha mai trovato pace, la sua a...