Da oggi odio i cali di zuccheri

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P.o.v. Natan

Arrivo a scuola con la bici e prima di raggiungere Louis la allucchetto ad un albero. Perché non al "portabici"? Quello lo hanno distrutto il primo giorno. Con la coda dell'occhio vedo Eris avvicinarsi al cancello in sella ad una Ducati nera con delle fiamme disegnate sui lati e il mio cuore si trasforma in una bomba ad orologeria. Ecco uno degli elementi che la rendono per me irraggiungibile: io ho una bici da quattro soldi trovata al mercatino dell'usato e lei una moto fichissima. La figlia della morte si precipita all'interno dell'istituto evitando le occhiate che gli altri studenti riservano ai nuovi arrivati e che durano pressoché una settimana.
Vado verso il mio amico che mi sta aspettando al solito posto (sulla gradinata), ma al posto di sedermi affianco a lui continuo a camminare verso l'entrata. Louis mi blocca prendendomi per una caviglia.
-Ehi ehi disertore, dove credi di andare?- mi chiede con aria sospettosa. -Ho visto Eris entrare e vorrei cogliere questa occasione per parlarle-
-Vuoi andare a caccia eh? Andare a caccia di una preda imprendibile per un cacciatore del tuo livello- lo zombie emette un verso strano: un mix tra il ruggito di una tigre e il lamento di un cervo in agonia, poi esibisce uno dei suoi migliori sorrisi sghembi. Io trattengo a stento le risate e vado a cercare Eris.
Mi dirigo verso gli armadietti e svoltato l'angolo la vedo: sta parlando con Blake... sta parlando con Blake!
Li osservo nascosto dietro il muro: la figlia della morte non sembra molto interessata all'Alpha... oppure sta usando una di quelle tecniche femminili che io non comprendo... e se stessero già insieme?!
Mi concentro sul mio udito per sentire la loro conversazione.
-Sai bambola, nei tuoi occhi ci sono i mari più profondi, sono semplicemente splendidi-
Blake la sta corteggiando con le sue tecniche migliori, ma lei risponde con indifferenza rispondendo con dei semplici grazie.
-Ehi, questo weekend organizzo un party, io e il mio branco, se vuoi puoi venire-
Il suo tono seducente farebbe cadere qualsiasi ragazza ai suoi piedi, ma non lei, non Eris, che rifiuta l'offerta affermando che deve allenarsi. Smetto di ascoltare e mi celo completamente dietro alla parete per decidere se farmi avanti o meno.
Forse non è veramente interessata a lui... o forse sta utilizzando il metodo "faccio finta che non mi piaci ma in verità non è così".
Ma chi voglio prendere in giro! Blake le avrà rapito il cuore in pochi secondi! Quando lui vuole una cosa se la prende, punto! Però lei... non mi sembra quel tipo di persona che sbava dietro al primo che la corteggia.
Alla fine, sconsolato, ritorno da Louis: anche se Eris non fosse attratta da Blake non avevo intenzione di interrompere i corteggiamenti dell'Alpha rischiando di fare una figuraccia davanti alla ragazza che mi piace. Se pochi minuti prima il mio cuore era una bomba ora è stato disattivato da quello stronzo di un licantropo! Ha rovinato la mia occasione!
Lo zombie, vedendo la mia faccia, non fa domande, e di questo gli sono grato.
Dall'ultimo banco la osservo durante la prima ora: esiste solo lei, lei è basta, il resto non conta. È come se fossi sott'acqua: tutto è più lento, sfocato, rumori e le voci incomprensibili... tutto tranne lei, che è nitida, bellissima, perfetta.
A riportarmi alla realtà è Louis che inizia a calciare la mia sedia con insistenza.
Sbatto le palpebre più volte.
Guardo l'orologio: già la seconda ora?!
Sposto lo sguardo davanti alla lavagna: Eris è distesa a terra svenuta, la prof. sta chiedendo se qualcuno vuole portarla in infermeria e Louis continua a calciare la mia sedia. Mi alzo di scatto facendo cadere metà delle mie matite sul pavimento. L'insegnante, visto che avevo fatto tutto quel rumore, ignora le mani alzate degli altri ragazzi e mi dà il permesso di accompagnarla.
La sollevo come se fosse una sposa e con passo spedito mi dirigo verso l'infermeria. È il giorno più felice della mia vita!

Quando arrivo la distendo delicatamente sul lettino e spiego approssimativamente quello che è successo alla dottoressa che, dopo averle fatto qualche esame, mi rassicura affermando che è stato solo un calo di zuccheri e che dovrebbe mangiare di più, mette sopra un tavolino il permesso per uscire prima e mi dice di far chiamare i suoi genitori quando si sarebbe svegliata.
Detto ciò esce dalla stanza e noi rimaniamo soli.
È così bella, così stupenda, così fantastica...
Credo che il mio cuore stia cercando di sfondare tutto ciò che si ritrova davanti.
La guardo...
"Baciala" sussurra una vocina dentro di me...
"È il tuo imprinting, baciala"
Sì, ormai non ci sono più dubbi, lei è il mio imprinting, lo so e basta.
Mi protendo verso di lei...
La mia faccia a pochi centimetri dalla sua...
I nostri respiri si mescolano, il suo flebile e il mio velocizzato dall'emozione...
Le mie labbra stanno per raggiungere le sue...
Improvvisamente apre gli occhi.
Mi allontano di scatto inciampando sullo sgabello situato alle mie spalle.
Credo di essere arrossito, sono sicuro di essere arrossito.
Lei si alza tempestivamente e con velocità fulminea mi è addosso prima che possa rialzarmi.
-Cosa credevi di fare?!- sbraita puntando un coltello d'argento sulla mia gola e tentando di nascondere il fatto che è arrossita un po' anche lei.
Perché deve essere così dannatamente carina anche quando mi minaccia?!
-Io?... Niente... controllavo che stessi bene... scusa...-
Ok, dopo questo falsetto posso entrare ufficialmente a far parte del coro della scuola.
-Beh, non provarci mai più o la prossima volta ti taglio la gola chiaro?!-
Annuisco deglutendo a fatica.
-Cos'è successo?-
-Hai... hai... avuto un... un calo di zuccheri...-
Non so che fare: le parole fanno fatica ad uscire dalla mia bocca e credo proprio di assomigliare ad un pomodoro... che situazione imbarazzante...
-La dottoressa ha... ha... detto che devi mangiare di più... ti ha dato il... il... permesso per uscire prima è... è... su quel tavolino... dobbiamo chiamare... i... i... tuoi genitori-
Eris senza degnarmi di uno sguardo prende il permesso e avvolgendo la sua mano con le fiamme lo brucia.
Decido che è meglio non fare domande.
-Ehm... se vuoi ho... ho... una merendina in tasca...- lo so che offrire qualcosa ad una ragazza proveniente dalla tasca dei pantaloni fa veramente schifo, ma non so che altro dire! Eris mi ignora e torna in classe.
Io aspetto qualche secondo per riprendermi dalla figuraccia che ho appena fatto e poi mi incammino anche io.

-Com'è andata?- bisbiglia Louis durante la lezione.
-Malissimo, ho sbagliato tutto-
-Dai, non puoi aver fatto un disastro totale-
-Ho provato a baciarla...-
-E lei?!-
-Mi ha quasi ucciso... a quanto pare non è interessata a me... hai ragione: non sono al suo livello-
-Forza Nate, non ti deprimere, vedrai che ne troverai un'altra, e per la cronaca, io quelle cose le dicevo per scherzare-
-Il punto è che non esiste un'altra Louis! Lei è il mio imprinting!-
-Volete condividere la vostra conversazione con la classe?- ci interrompe la prof.
Per quanto possiate parlare a bassa voce i prof. sentiranno sempre, sempre!
-No prof, se avessi voluto condividere qualcosa lo avrei detto direttamente ad alta voce- scherza Louis.
-Bene, allora fate silenzio e seguite la lezione-
Per il resto dell'ora fisso il mio quaderno: a quanto pare lei non è interessata a me...
Questo è il giorno più brutto della mia vita!

Death's daughter is my mate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora