P.o.v. Natan
Nessuno, fortunatamente, ha notato i rimasugli delle ferite, tranne Logan che dopo avermi fatto il terzo grado mi ha dato qualche dritta.
Okay, lo ammetto, a volte... spesso... sa essere un bravo fratello.
La mattina i segni causati dai colpi subiti sono spariti.
Adoro la guarigione accelerata: è uno dei tanti vantaggi di essere un licantropo.
Scendo dal letto ancora assonnato mentre la sveglia continua a riprodurre con insistenza la Marcia Imperiale di Star Wars: una bellissima canzone che mi ricorda che oggi potrei morire a causa di qualche scherzo o brutta figura.
Cerco con i piedi le ciabatte e non sentendole guardo il pavimento.
Sono sparite: partiamo già bene.
Scendo le scale stando attento a non inciampare: ho ancora il cervello e il corpo intorpiditi dal sonno e conoscendo la mia goffaggine so di essere capacissimo di cadere.
Passo davanti al salotto.
Mi fermo.
Torno davanti alla porta.
COOOSA?! PERCHÈ CAVOLO LE MIE ADORATE CIABATTE SONO SUL DIVANO MEZZE ROSICCHIATE!?
Mi sveglio completamente.
Vedo Lily passare e le chiedo spiegazioni.
-C'era un topo- risponde -Lo abbiamo fatto giocare per poi ucciderlo-
Sospiro rassegnato: oggi è uno di quei giorni "prima vado a scuola meglio è".Ad aspettarmi sulla gradinata questa volta non c'è solo Louis: con lui c'è anche Johan.
-Non ti dispiace se mi unisco a voi vero?- mi chiede il licantropo appena mi vede.
Rispondo con un sorriso e mi siedo affianco a loro.
-Penso che dovremmo fare tutti un corso di arti marziali- nota lo zombie.
-Basta che non comprenda riviste sui ninja- ribatto ridacchiando.
Johan ci guarda con aria interrogativa.
-Lunga storia- "spiega" Louis.
Rimaniamo qualche secondo in silenzio.
Ad un tratto il licantropo apre il suo zaino e prende dalla cartellina dei giornali che ci consegna.
-Sono per voi: giornali del sovrannaturale direttamente dall'ufficio di mio padre... ho pensato che potessero interessarvi: ci sono scritte le notizie che verranno pubblicate la settimana prossima-
Lo guardiamo stupiti.
-Grazie- dico sfogliandolo.
Louis lo arrotola e, eseguendo la cerimonia dell'investitura che si praticava nel medioevo, annuncia con aria solenne -Io ti nomino informatore ufficiale-
In quel momento scorgo Eris che sta arrivando con la sua moto.
Non la degno di uno sguardo, anzi, invito i miei amici ad entrare.
Vicino agli armadietti incontriamo Blake.
Oh no cavolo...
Mi preparo psicologicamente alle prese in giro.
Con mia grande sorpresa però, lui non dice niente, anzi, si affretta a finire quello che stava facendo e se ne va con passo spedito.
-Ci ha lasciati stare... ci ha lasciati stare!- esclama Louis prendendomi per la maglietta e scuotendomi -È la fine del mondo!- mi molla e passa alla maglietta di Johan.
-Lascialo perdere- mimo con le labbra e il licantropo mi risponde facendo l'okay con le dita. Penso che avrebbe continuato a strattonarci all'infinito se non avesse perso le braccia... si vede che si è sforzato oltre i suoi limiti.Durante la lezione mi sforzo di non guardare la figlia della morte e di ignorarla, ma non posso fare a meno di rimanere felice e allo stesso tempo terrorizzato, il che mi porta ad avere un espressione indecifrabile stampata sulla faccia, quando il prof. di storia dice -Lavoro a coppie per domani, Black e Hill insieme-
È fantastico!
Io, lei, soli, per tutto il pomeriggio...
È la mia occasione!
La guardo aspettando che lei faccia altrettanto.
Eris, però, non si volta...
Non prova neanche ad osservarmi con la coda dell'occhio!
Perché deve comportarsi così?
Ai suoi occhi sono così tanto una nullità che non può neanche regalarmi un sorriso?!
Mi va bene anche che mi scocchi un'occhiataccia: basta che non mi ignori!
Ci rimango male, molto male: è come se qualcuno mi stesse pugnalando ripetutamente il cuore.Finite le lezioni, dopo aver salutato i miei amici, la raggiungo.
È vicino alla sua moto e si sta preparando per partire.
Il cuore mi batte a mille.
-Allora... facciamo a casa tua o a casa mia?-
Perfetto, parto con una frase dotata di doppio senso, che perfetto idiota.
-Andiamo a casa mia. Sali.- risponde lei con tono autoritario.
-Aspetta che avviso mia madre-
Eris mi guarda spazientita mentre scorro sulla rubrica del mio cellulare.
Mia mamma mi risponde dopo il primo squillo.
-Ciao tesoro, cosa succede?-
-Ciao mamma, oggi vado a casa di una mia compagna di classe per fare una ricerca-
-È carina?-
-Sì mamma, è carina- rispondo a denti stretti.
Lei emette un risolino poi mi saluta e chiude la chiamata.
-Fatto-
La figlia della morte guarda con insistenza prima me e poi la sella della Ducati ed io mi affretto a montare.
Non sono mai salito su una moto e spero vivamente che non lo noti: non voglio rovinare tutto fin dal principio.
Il viaggio lo passiamo in silenzio ognuno con i propri pensieri.
Quando raggiungiamo casa sua, o meglio, la sua villa, rimango a bocca aperta: tre piani, giardino immenso, moderna ma allo stesso tempo regale.
Lei non mi presta la minima attenzione ed entra con passo spedito come se camminando velocemente potesse ridurre il tempo da passare con me.
Non può almeno sforzarsi di essere gentile?
Faccio un respiro profondo: anche se dà chiari segni di non essere interessata non devo arrendermi.
La seguo raggiungendola.
All'entrata ci accoglie suo padre.
Lei lo saluta senza particolare entusiasmo.
Il mio cervello va in tilt... sono al cospetto del re...
Dovrei inchinarmi? Chiamarlo vostra maestà?
Ah, sono un disastro totale.
Se qualcuno non lo avesse capito non ho la più pallida idea di come comportarmi così fisso il padre della ragazza che mi ha rubato il cuore con evidente imbarazzo.
Il demone mi scocca un'occhiataccia.
-Piacere... sono... sono Natan- mi presento tirando fuori un po' di coraggio.
Il suo sguardo peggiora: brutto segno.
-Non m'interessa chi sei. Se scopro che mia figlia soffre a causa tua ti uccido, chiaro?- mi minaccia con tono tagliente.
Come può soltanto pensare che io possa far soffrire Eris?
-Cristallino vostra maestà- dico con più sicurezza.
Senza preavviso Eris mi prende per un braccio e mi trascina in camera sua.
-Scusa mio padre- dice con tono imbarazzato una volta entrati.
-Uhm... non ti preoccupare....all-
Vengo interrotto da un uomo muscoloso che spalanca la porta di colpo.
-Sei in ritardo, di nuovo!- sbraita contro Eris.
-Oggi non mi alleno Steve... dobbiamo fare un compito a coppie... e sono assieme a lui...- spiega lei indicandomi.
L'uomo mi scocca un'occhiata omicida e poi esce dalla stanza.
Perché tutti mi odiano in questa casa?
Io non ho fatto niente!
-Allora, pronta per immergerci nel magico mondo dell'antica Roma?- provo a scherzare cercando di sembrare sicuro di me: sono pieno di dubbi "avrò fatto una bella figura?" "Avrò iniziato bene?" "Ho qualche possibilità?"
Credo che il mio cuore ora stia battendo più velocemente di quello di Flash.
La figlia della morte ridacchia.
È così carina quando ridacchia.
-Comunque... bella la tua camera... sarebbe adatta alla mia sveglia: la Marcia Imperiale-
Le sorrido: mi viene automatico.
-Marcia Imperiale?-
-Sì, non hai mai visto Star Wars?-
Sorride imbarazzata.
-Ehm... no...-
-Uccidetemi! Dobbiamo assolutamente rimediare-
Credo di aver fatto una faccia strana perché lei ride divertita.
Improvvisamente, però, mi guarda seria -Scusa se ti ho quasi ucciso... ho agito d'istinto-
-Beh, non è colpa tua: sono io che faccio schifo a difendermi-
Mi sorride riconoscente.
Parlare con lei ora mi risulta facile: mi sento leggero, felice, so di avere una possibilità.
-Ho visto che ti sei scontrato con Blake-
-Ehm... ehm... ho fatto la figura del fallito vero?-
-Nah, è stato quasi... eroico da parte tua- sottolinea il "quasi" con la voce.
Non so perché ora mi parli con tanta scioltezza quando fino a qualche giorno fa mi ignorava, ma a me va bene così.Torno a casa di buon umore: è andata bene, decisamente bene, perfettamente bene!
Appena entro vedo mia madre che mi osserva incuriosita.
-Allora chi è la ragazza?-mi chiede alzando le sopracciglia.
-Non guardarmi come se fosse la mia fidanzata- (purtroppo non lo è) -Comunque è la figlia della morte-
-Perfetto domani la invito a cena-
Sbianco: non va bene, non va per niente bene.
Provo a convincere mia madre sul fatto che non sia una buona idea, ma lei non ne vuole sapere.
Sospiro rassegnato e sono costretto a lasciarla fare: speriamo che a causa di domani sera non sia rovinato tutto.
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Death's daughter is my mate
WerewolfDue ragazzi, due caratteri completamente diversi, una sola anima. Eris è dolore, sangue e oscurità. Natan è dolcezza, luce e fedeltà. Lei ha un passato difficile che la perseguita ogni notte, la sua anima tormentata non ha mai trovato pace, la sua a...