Ricordi del passato

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P.o.v. Eris

Mi sveglio di colpo ansimando e la prima cosa che percepisco è il pavimento freddo e duro a contatto con la mia pelle. Mi alzo e vedo che le coperte sono a terra, i cuscini sono sparsi ovunque e le lenzuola sono raggruppate in un unico punto. Guardo l'ora: le 4:30 di mattina. Oggi non vado a scuola neanche se mi pagano. Sono tutta sudata quindi decido di farmi una doccia per calmarmi e schiarirmi le idee. Ho fatto un altro incubo. Solo se Nate dorme con me ho un sonno regolare e sereno. Senza di lui il mio passato continua a tormentarmi.

Dopo un buon quarto d'ora esco dalla doccia e mi vesto con un top e dei pantaloncini neri, mi faccio una coda alta ed esco dalla finestra per andare a correre. Mentre sono ancora immersa nei miei pensieri mi ritrovo davanti ad una casa, ma non una qualunque, quella di Nate. Inconsapevolmente le mie gambe mi hanno condotta qui. È mattina presto e lui sta ancora dormendo, lo percepisco attraverso il legame, e non lo voglio svegliare. Quindi faccio l'unica cosa che in questo momento ho voglia di fare: mi siedo sul davanzale della sua finestra e mi metto ad osservarlo. Appena lo vedo un senso di pace mi invade e mi sento più tranquilla. Quando dorme sembra un cucciolo... è così dolce che vorrei andare lì per abbracciarlo, baciarlo e dirgli quanto lo amo... ma ovviamente non posso. Mentre lo osservo il mio sguardo cade sulle bende che ha sulla schiena e mi irrigidisco. Avrei dovuto ucciderlo quel bastardo. Poi mi viene in mente la sua richiesta di insegnargli a difendersi. Sì, oggi è un ottimo giorno per iniziare. Continuo ad osservarlo in silenzio studiando attentamente ogni centimetro del suo corpo... è così bello, dolce e sexy... è perfetto. Tra poco mi metto anch'io a sbavare come un cane.

Resto in quella posizione per circa due ore e il mio compagno, chiamato anche "bell'addormentato nel bosco" non dà alcun segno di volersi svegliare, così apro la finestra ed entro, mi stendo accanto a lui e prendendogli il viso tra le mani lo bacio. Il suo profumo mi manda in tilt il cervello. Lui in risposta mugola in approvazione. Io sorrido e continuo a baciarlo. Lui finalmente si sveglia e mi sorride -Ben svegliato lupetto- gli sussurro guardandolo negli occhi. Nate mi bacia e sta per riaddormentarsi -Ora ti alzi o finisce male- lo avviso seria, lui mugola. Madre Natura ha sbagliato qualcosa con lui, doveva trasformarsi in ghiro, non in lupo. -Vuoi che ti insegni a difenderti sì o no?- gli chiedo esasperata. Nate si sveglia subito -Sì, certo, ovvio, sì- risponde subito alzandosi io scoppio a ridere e mi alzo a mia volta.
-Allora andiamo. Oggi niente scuola- lo informo usando un tono autoritario.
Nate sorride -Agli ordini capo-
-Vestiti che poi andiamo nel bosco-
Noto che lui non riesce a staccarmi gli occhi di dosso e inizia a sbavare -Ehm... uhm... vado...- balbetta uscendo dalla stanza io ridacchio e lo aspetto in camera. Dopo poco torna vestito con una canottiera e dei pantaloncini corti -Va bene così?- mi chiede e io mi mordo involontariamente il labbro inferiore... mio dio quando è sexy... sarà un'enorme distrazione. In meno di un secondo gli sono davanti e lo bacio -Sei perfetto- sussurro -Uhm... ehm... grazie- balbetta arrossendo -Ehm... anche tu- aggiunge dopo. Lo ribacio e poi mi lancio dalla finestra atterrando in piedi. Faccio comparire una nuvola affianco al davanzale. Natan sorride e scende saltando -Mi sono ripreso... circa- cerca di rassicurarmi lui -Mh... non si sa mai- se si fosse fatto male non gli avrei più parlato. Comincio a correre scomparendo nella foresta, noto che Nate non riesce a starmi dietro così rallento molto la mia andatura. Lui con uno scatto mi raggiunge e mi fa la linguaccia, io gli sorrido e torno alla mia velocità normale. Poco dopo arriviamo in una radura, ma non è una qualunque, questa è la radura dove ho fatto i primi allenamenti con Steve. Prendo un respiro profondo e vado verso l'albero dove nascondevo le armi che, sfortunatamente, ci sono ancora. Prendo quattro pugnali e appena li tocco è come se finissi in un universo parallelo.

Vedo una bambina piangere disperata mentre cerca di togliersi il pugnale che è conficcato sulla sua gamba, la ferita è profonda e sanguina molto, ma non c'è nessuno ad aiutarla. Ad un tratto un uomo le si avvicina e dopo aver levato il pugnale le tira un calcio sullo stomaco, la bambina sbarra gli occhi rimanendo senza fiato per il dolore e la paura guardandolo scioccata. Una lacrima solca il suo viso pallido seguita da un altro calcio. Lei scoppia a piangere, l'uomo la solleva per il collo e la sbatte con forza contro ad un albero. La bambina smette di piangere impaurita e annaspa in cerca d'aria aggrappandosi al polso dell'uomo che la sta soffocando.

Death's daughter is my mate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora