Un "piccolo" incidente

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P.o.v. Eris

Da quando mi sono svegliata fino ad ora che sono sulla mia moto diretta verso la scuola non ho mai smesso di pensare a ieri sera... è stato bellissimo, non avevo mai visto niente di simile in tutta la mia vita... forse dovrei arrabbiarmi più spesso. Accelero ulteriormente e dopo poco arrivo a scuola. Raggiungo Nate e il suo branco -Ciao lupetto- gli sussurro per poi baciarlo. -Allora Eris... a nome mio e di Kate volevamo chiederti scusa per come ti abbiamo trattata- ci interrompe lo zombie. Continua a crederci caro. Non bastano delle stupide scuse per guadagnarvi la mia fiducia -Ehi parla per...- lo interrompe Kate e tutti la guardano male -Sì ci dispiace, scusa- dice, io però mi limito a guardarli impassibile ma con una nota di freddezza e il mio sguardo si indurisce. Nate mi dà un colpetto con il gomito, lo guardo e la mia espressione si addolcisce "Non li perdonerò... non ancora almeno" gli dico mentalmente (questo è uno dei vantaggi di essere compagni: la telepatia) -Ehm... scuse accettate?- tenta Louis, Natan mi da un altro colpetto con il gomito e io in risposta congelo il suo amico con lo sguardo. -Io ed Eris dobbiamo parlare in privato- annuncia Nate trascinandomi via, io rimango impassibile ma quando si ferma lo bacio -Ehi, pensi che questo riuscirà a salvarti dal discorsetto che ho intenzione di farti?- io lo ribacio -Okay... devo ammettere che sta funzionando... però Louis e Kate sono veramente dispiaciuti, se li tratti così si ritorna alla situazione iniziale- mi dice... ma quanto può essere dolce??
-Senti... io non alzerò un dito contro di loro te lo prometto... ma non li posso ancora perdonare...- gli sussurro per poi baciarlo nuovamente -Puoi almeno provarci?- mi chiede facendomi uno di quei sorrisi che mi fanno battere forte il cuore -Per ora vedrò come si comportano nei miei confronti...- gli rispondo per poi ribaciarlo ed entrare in classe.

Finita la scuola prendo la moto e anche sapendo che non è adatta per fare moto-cross entro nel bosco a tutta velocità cominciando a schivare gli alberi e i massi. È molto divertente e spesso mi aiuta a schiarirmi le idee. Amo sentire il vento tra i capelli e l'odore di resina. Nel bosco è tutto così magico...
Ad un tratto la vista mi si annebbia, sbatto le palpebre un paio di volte e quando torno a vedere tutto abbastanza nitido mi ritrovo a pochi metri da un enorme masso.
Provare a frenare è inutile.
Lo prendo in pieno.
La moto si schianta contro il masso mentre io vengo sbalzata in aria. Non riesco ad atterrare in piedi e appoggio tutto il peso sulla gamba destra. Quando tocco il terreno sento un rumore poco rassicurante. Mi guardo la gamba e noto che il femore è rotto e l'osso è esposto. Merda. Così non posso guarire devo prima rimetterla a posto. Cerco di alzarmi appoggiandomi ad un albero. Credo di avere parecchie costole rotte. Non ci voleva. Un capogiro mi fa perdere l'equilibrio. Mi appoggio una mano sulla fronte ma appena lo faccio sento qualcosa di bagnato, velocemente la levo e quando la guardo è ricoperta di sangue. Non posso camminare quindi c'è un'unica soluzione: volare. Con un po' di difficoltà riesco a spiccare il volo. Dall'alto riesco già a vedere la mia villa, aumento la velocità e quando sono quasi arrivata ricomincio a vedere sfocato.
L'ultima cosa che vedo è il terreno avvicinarsi molto velocemente, poi perdo i sensi.

Quando mi risveglio mi ritrovo in camera mia con davanti la faccia preoccupata di Steve -Principessa è svenuta, da quanto non mangia?- mi chiede preoccupato ma con una nota di rabbia nella voce, io sospiro -Stavo facendo moto-cross... lo so che non dovrei... ma è stato più forte di me... stava andando tutto bene finché non ho cominciato a vedere sfocato e prima che potessi frenare o solamente sterzare mi sono trovata a pochi metri da un masso... la moto gli si è schiantata addosso ed io sono stata sbalzata in aria... mi sono rotta il femore e alcune costole... non potendo camminare mi sono alzata in volo ma quando stavo per arrivare ho perso i sensi... non mangio da due o tre giorni... mi dispiace tanto...- gli spiego brevemente ma non abbassando mai lo sguardo. Ho appena distrutto anche la moto che mi aveva regalato Nate e vorrei tanto prendermi a calci. -Ti ho rimesso a posto il femore... sei rimasta svenuta per cinque ore: dovresti essere già guarita- mi informa Steve guardandomi male -E ricorda di non guidare mai più veloce di quanto possa volare il tuo angelo custode- aggiunge con più severità. Sospiro e gli rivolgo uno sguardo riconoscente. Faccio per alzarmi ma noto una flebo, me la levo -Steve, ora puoi andare... sto bene... stai tranquillo- lo rassicuro sorridendo, lui annuisce e se ne va. Guardo l'orologio: 19:30. Mi metto subito a fare i compiti.

Quando finisco è molto tardi e decido di andare a dormire ma non riesco a chiudere occhio... mi manca Nate... aspetta... Nate! Lui deve avere percepito tutto! Oddio... cosa ho combinato...
In pochi minuti sono davanti a casa sua. Mi arrampico e quando arrivo al davanzale non riesco più a muovermi. Comincio a chiamare Nate sperando che mi senta... non voglio rimanere bloccata qui fino a domani mattina... Fortunatamente mi sente e poco dopo si affaccia alla finestra. Ha uno sguardo innamorato (e questo non può che rendermi felice) ma anche confuso -Ehi lupetto... non riesco a mollare la presa- gli spiego -Aspettami qui- mi dice -Non mi sembra di avere altra scelta- sussurro. Mi libera una mano con dell'acido e io afferro la sua, quando mi libera anche l'altra mi tira dentro ma non calcola bene la forza e io finisco sopra di lui -Ehm... scusa... ehm... credo che avrei dovuto essere io la vittima...- mi dice imbarazzato... awww è così dolce... io non riesco a trattenermi e lo bacio per poi sorridergli e ribaciarlo. Lui sbava un po' facendomi ridere. Rimaniamo abbracciati, io appoggio la testa sul suo petto e poco dopo mi addormento cullata dal suo dolce profumo. Lui mi stringe e io mi sento finalmente a casa, protetta e al sicuro. Mi accoccolo di più tra le sue braccia e sospiro. Il suo amore è l'unica cosa di cui ho veramente bisogno, l'unica cosa senza la quale non vivrei.

Death's daughter is my mate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora