P.o.v. Natan
Eris rimane tutto il giorno con me.
È così dolce...
Le sono grato che non mi abbia lasciato solo.
Le bende sulla schiena mi danno fastidio, uf, sono così insopportabili.
Provo a toglierle partendo da quelle sulla spalla, ma non faccio in tempo ad iniziare che Eris mi scocca un'occhiata omicida.
-Toglietele e muori-
Credo che per muori intenda che mi uccida e non che la ferita si infetti o che il dolore mi distrugga.
-Ok capo-
Sorrido.
Anche lei sorride.
È così bello il suo sorriso.
Preferirei vedere quello per sempre che l'intera saga di Harry Potter o...
Ma che dico!
Preferirei vedere il suo sorriso a tutto!
Questi pensieri mi fanno sbavare un po' e appena lei lo nota ridacchia divertita.
Vorrei che mi abbracciasse...
Vorrei che mi stringesse forte...
Vorrei sentire il suo corpo a contatto con il mio...
Però credo che sarebbe doloroso oltre ogni limite, perciò sarò costretto ad aspettare.
-Eris...-
-Cosa c'è?-
Le prendo una mano: ho bisogno di lei.
La figlia della morte sorride e mi bacia.
Verso le dieci mi addormento.
Le nostre dita sono ancora intrecciate... intrecciate come le nostre anime.Vengo svegliato dall'ululato di un lupo.
Un ululato degno di un Alpha.
Lo so che non sono ancora in forze e perciò non dovrei alzarmi, ma la curiosità prende il sopravvento.
Mi affaccio alla finestra e noto una strana luce rossa provenire dal mio giardino.
Devo assolutamente scoprire che cos'è.
Inizio a scendere sfruttando le crepe sul muro.
Potrei saltare giù direttamente, ma non credo che in queste condizioni reggerei l'atterraggio.
Improvvisamente perdo la presa e cado rovinosamente di schiena.
Guaisco dal dolore, ma dopo qualche secondo sono di nuovo in piedi. Scorgo il bagliore avvicinarsi: è un lupo di fuoco!
Rimango ammaliato.
Le fiamme danzano dentro di lui, maestose, regali.
Capisco in un attimo: l'ha creato Eris, la mia mate. Una candida nuvola "solidificata" scende dal cielo raggiungendo il terreno.
Il lupo la guarda con una leggera punta di insistenza.
Io sorrido e ci appoggio i piedi sopra e al contatto sprofondano leggermente. Il mio "mezzo di trasporto" ritorna nell'immenso cielo notturno tempestato di stelle e comincia a seguire il lupo che ha iniziato a correre.
Per tutto il viaggio evito di guardare giù.
Devo ammettere, però, che volare è fantastico: mi fa sentire potente, imbattibile... o almeno è così finchè non vomito.
La nuvola mi porta fino ad una radura e mi fa atterrare vicino ad un laghetto.
Eris è davanti a me.
È... è... non trovo un aggettivo per descriverla: nessuno di quelli esistenti è adatto alla sua bellezza.
Inizio a sbavare facendola sorridere. La nuvola si dissolve ed il lupo, andando verso la figlia della morte, si trasforma in fumo. Mi avvicino alla mia anima gemella con sguardo da innamorato perso.
Anche lei ha la stessa espressione.
Mi bacia e con un gesto della mano accende dei piccoli fuochi che illuminano tutta la radura...
Anche nel mio cuore si accende un piccolo fuoco, un fuoco che si nutre del mio amore per lei e del suo amore per me... un fuoco che arderà per sempre.
-È stupendo- mormoro incantato da quello spettacolo.
-Sono contenta che ti piaccia... ma non hai ancora visto niente...- dice lei sorridendo e così dicendo alza le mani verso il cielo e dall'acqua cominciano a sollevarsi delle piccole sfere di fuoco che quando toccano il cielo notturno esplodono in mille scintille che si confondono con le lontanissime stelle aggiungendo nell'oscuritá una miriade di puntini rossi.
Man mano che esplodono si forma una scritta infuocata "I LOVE YOU"
Credo che ora i fuochi d'artificio siano dentro di me.
La abbraccio stringendola forte.
Lei ovviamente non può farlo... stupide ferite!
La bacio.
-Anche io ti amo- sussurro.
Lei mi sorride e quando le nostre labbra si rincontrano un muro di fiamme si alza alle nostre spalle. Mi giro di scatto un po' spaventato: non me lo aspettavo.
Eris arrossisce imbarazzata abbassando lo sguardo -Emh... scusa... io... avrei dovuto controllarmi...-
Il muro di fiamme si abbassa lentamente fino a scomparire.
-No no, non ti preoccupare è tutto perfetto- la rassicuro baciandola.
Lei sorride e le nuvole che pigramente si spostano nel cielo prendono la forma di piccoli e soffici cuori.
Sono carinissimi e coccolosi, ma l'unico cuore di cui ho bisogno è il suo.
La ribacio.
Questa serata sta entrando nella top ten delle migliori della mia vita.
-Senti... volevo chiederti... non è che mi potresti insegnare a difendermi?-
Il suo sguardo diventa improvvisamente serio e assente come se mi guardasse attraverso.
Perfetto!
Ho rovinato tutto!
Sono proprio un genio!
-Tu non dovrai mai provare quello che ho passato io... mai...- sussurra rabbrividendo.
-Ehm... io intendevo schivare qualche coltello o... uhm... qualche mossa base di autodifesa...- mi affretto a spiegare con leggero imbarazzo... non credevo che avrebbe reagito in quel modo... ma non posso biasimarla: chissà cosa ha dovuto passare per raggiungere il livello a cui è ora.
-Comunque se hai voglia di parlare di quello che hai passato io sono a tua disposizione- le dico sorridendo: se ha bisogno di liberarsi di un peso io ci sono, io ci sarò sempre per lei.
-No... non voglio ripensarci... scusami non volevo reagire così ma... il mio passato non è esattamente come il tuo- spiega stringendo i pugni.
-Comunque per te lo farei... anche se volesse dire ricordare...-
Non deve sentirsi costretta... se lei soffre a causa dei ricordi non voglio che si risveglino a causa mia...
-Io non voglio forzarti-
Abbasso lo sguardo.
-Tranquillo... lo farò... ma prima devi guarire- mi dice con una nota di tristezza nello sguardo.
Sono veramente felice che abbia accettato.
-Ehi, sto bene- la rassicuro per poi baciarla.
-No, non stai bene- sussurra con gli occhi lucidi.
-Qualche graffio non ci dividerà, neanche un killer o un assassino ci divideranno, niente ci dividerà, staremo insieme per sempre- dico con tono deciso e guardandola dritta negli occhi...
Non sembra, però, del tutto convinta.
-Potevi morire... tu non avresti dovuto seguirlo da solo-
Ha dannatamente ragione: avrei dovuto pensare alle possibili conseguenze prima di agire.
Sono stato un egoista... però non sono sicuro che se dovesse riaccadere non lo rifarei.
Il fatto che quella persona potrebbe uccidere o venire uccisa mi spinge a catturarla: come se fossi obbligato.
-Mi dispiace... non potevo perdere quell'occasione... mi dispiace... non volevo farti preoccupare... non volevo farvi preoccupare- mi scuso abbassando lo sguardo.
Eris sospira.
-Ti amo troppo per rimanere arrabbiata... ma giuro che se fai un'altra volta una cosa del genere te ne farò pentire- mi avverte guardandomi seria.
-Beh allora mi conviene fare attenzione... comunque non credo che ne saresti capace-
Alzo le sopracciglia in segno provocatorio, poi sorrido e la bacio.
Improvvisamente mi allontana continuando a guardarmi seria.
-Se ti fai di nuovo male non ti bacerò per un anno-
Credo che se accadesse mi suiciderei: io non posso vivere senza i suoi baci!
-Okay okay, non mi sembra che sia necessario ricorrere a metodi così estremi-
Ridacchio per poi ribaciarla.
Lei scoppia a ridere e io mi godo ogni secondo di quella risata... io mi godo ogni momento che passo insieme a lei.
Mi bacia.
Ad un tratto sentiamo un rumore provenire alle nostre spalle e ci giriamo di scatto.
Dal folto del bosco esce... lui... l'assassino che mi ha ferito...
Sta giocherellando con un coltello, ma non sembra per niente soddisfatto: si vede che si è fatto sfuggire il killer.
Una parte di me si rilassa al pensiero, ma un'altra rimane vigile, attenta e sulla difensiva: non deve far del male ad Eris.
-Bene bene, il ragazzino a cui ho dato una lezione... pensavo che saresti morto... e la figlia della morte... ti rinnovarei l'offerta di entrare nella nostra lega, ma sembra che tu sia decisa a perdere tempo con questo cane-
Offerta?! Di questo le chiederò spiegazioni domani.
Cane?! Ma come osa?!
Ringhio, ma non lo attacco: non voglio causare un inutile combattimento. Eris con aria impassibile, ma allo stesso tempo disinvolta intrappola l'assassino dentro una gabbia di fuoco e scatta verso di lui attraversando le fiamme senza bruciarsi.
-Come hai osato fargli del male?-
Scandisce con una calma agghiacciante.
Ti prego Eris... non fare qualcosa di avventato...
-Ehi calma... lui ha intralciato il mio lavoro: è colpa sua- si giustifica lui.
-Beh sai... non me ne frega niente- ribatte prendendolo per il collo e sbattendolo contro le sbarre di fuoco.
L'assassino fa una smorfia di dolore e nei suoi occhi inizia ad insediarsi il terrore.
La figlia della morte sorride sadica.
-Sai... ci vorrà molto più di questo per farmi provare dolore- commenta l'uomo.
Sbianco.
-Eris... lascialo stare...- la supplico, ma lei non mi presta attenzione.
Lo so che ti puoi controllare... io credo in te.
-Lo so...- dice ridacchiando all'uomo.
-Questo non è niente- aggiunge sadica.
L'assassino sbianca di colpo.
Perché?
Questa minaccia gli fa più paura delle altre?
Ora è completamente terrorizzato!
Cos'è che l'ha spaventato in modo così estremo?
È un assassino non dovrebbe farsi influenzare da certe frasi!
Qualcosa non quadra...
-Soffrirai così tanto da dimenticarti il tuo nome... non avresti dovuto toccare il mio mate- lo minaccia la mia anima gemella a denti stretti.
-Eris... ti prego... non fargli del male... è stata colpa mia...- riprovo a supplicarla.
Si volto lentamente verso di me....
Il suo sguardo diventa consapevole, quasi spaventato. Lascia andare l'assassino, fa scomparire la gabbia e i suoi occhi tornano azzurri.
Sì, ne sono sicuro: per un fugace momento ha avuto gli occhi neri...
Perchè?
Cosa vuol dire quel colore?
Un altro argomento su cui dovremo discutere.
Non sono d'accordo sul fatto che mi nasconda alcune informazioni su di lei... capisco che di alcune esperienze non mi voglia parlare, ma non ci dovrebbero essere segreti tra noi.
-Non ne hai il coraggio eh?- la schernisce l'uomo: la paura lo sta lentamente abbandonando.
-VATTENE!... Vattene finché ancora te lo consento- gli urla contro Eris stringendo i pugni.
-Sai... è stata una fortuna che tu non abbia accettato l'offerta del mio capo, sei troppo debole- dice per poi andarsene.
Debole?!
Eris non è debole!
È la persona più forte che abbia mai incontrato! In tutti i sensi!
La figlia della morte con nonchalance va verso un albero e con un pugno lo sdradica per poi bruciarlo.
Mi avvicino a lei lentamente: è in un momento critico, non voglio stimolarla a reagire d'impulso involontariamente.
-Tutto bene?- chiedo.
-NO! Non va bene... non va bene per niente... sto perdendo il controllo...- sussurra.
Ma chissene frega del momento critico.
La abbraccio senza pensarci.
-Tranquilla... sono orgoglioso di te-
Lo sono veramente: è riuscita a controllarsi, a non uccidere quell'uomo.
Lei cade in ginocchio e scoppia a piangere.
Mi si stringe il cuore a vederla così: se lei è triste lo sono anch'io.
Non riesco a vedere quelle lacrime sgorgare senza fare niente.
La stringo forte.
So di non essere il cavaliere imbattibile che riesce sempre a risolvere tutto... ma faccio quello che posso... per Eris supererei anche il limite di "quello che posso".
-Ti prego, non fare così, hai fatto la cosa giusta... Eris io ti amo, non sai quanto ti amo- le sussurro per poi baciarla.
-M-mi d-dispiace... mi dispiace tanto...- si scusa singhiozzando.
È così dolce...
Si vede che si sente in colpa, ma non dovrebbe: non ne ha motivo.
-E di cosa? Hai fatto la cosa giusta e, come ho già detto, sono fiero di te- ribadisco sorridendo.
-Sto peggiorando Nate... questa... questa è già la... la seconda volta che... perdo quasi completamente il controllo... non va bene...- mi dice singhiozzando e appoggiando la testa nell'incavo del mio collo. Le accarezzo i capelli: voglio solo rassicurarla, farla sentire bene.
-Eris ci sono io e tu potrai contare sempre su di me e anche se dovessi perdere mille volte il controllo io ti amerei e ti aiuterei sempre, non ti lascerei mai sola- dico per poi baciarla.
È la pura verità: niente ci dividerà mai, niente spezzerà mai il nostro legame. Mi guarda dritto negli occhi mentre le lacrime continuano a solcarle le guance pallide.
-Ti amo anch'io Nate... non sai quanto...-
Mi bacia.
Ogni volta che pronuncia quella frase mi sento rinascere: è musica per il mio cuore.
-Io invece credo di saperlo- dico sorridendo e la ribacio. Lei si asciuga le lacrime e cerca di sorridermi
-Scusami tanto... non doveva finire così... ma posso rimediare...-
Guarda il cielo.
Una soffice nuvola "solidificata" scende e si posiziona davanti a noi. Lei ci sale subito sopra e io la seguo sorridendo. La nuvola si alza verso il cielo unendosi alle altre.
-Lo so che non ti piace volare... ma resteremo fermi- mi rassicura facendo comparire dei piccoli fuochi attorno a noi di cui le fiamme cominciano a prendere la forma di piccoli cuori.
-È stupendo...- commento rimanendo a bocca aperta ed evitando di guardare in basso.
-Grazie- aggiungo.
Lei ha fatto tutto questo per me, per farmi sentire meglio: è davvero una persona straordinaria.
Mi bacia.
-Non è niente di che... tu lo sei molto di più-
Inizio a sbavare senza riuscire a trattenermi con uno sguardo da innamorato perso... quanto la amo... non so come riuscirei a sopravvivere senza di lei...
Semplice: non potrei.
Eris scoppia a ridere per poi baciarmi nuovamente.
-Ti amo Nate... mi prometti che resterai sempre con me?- mi chiede con una luce di speranza che le brilla negli occhi.
-Sì, te lo prometto- le confermo con la stessa luce.
La bacio.
Ci distendiamo per ammirare meglio il firmamento cosparso di stelle.
Lei appoggia la testa sul mio petto e fa esplodere dei fuochi in cielo.
Si addormenta tra le mie braccia.
La osservo mentre il freddo venticello notturno mi scompiglia i capelli.
Io la amo e la amerò per sempre, qualsiasi cosa accada perché lei è la mia mate, la cosa più bella che mi sia mai potuta capitare.
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Death's daughter is my mate
WerewolfDue ragazzi, due caratteri completamente diversi, una sola anima. Eris è dolore, sangue e oscurità. Natan è dolcezza, luce e fedeltà. Lei ha un passato difficile che la perseguita ogni notte, la sua anima tormentata non ha mai trovato pace, la sua a...