Una serata fuori dall'ordinario

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P.o.v. Eris

Quando ritornai da scuola mio padre era lì ad aspettarmi e non aveva uno sguardo esattamente cordiale. Io mi avvicinai cautamente -Che succede?- chiesi non sapendo bene dove posare lo sguardo -La madre del tipo di ieri ti ha invitata a cena, questa sera.- mi disse con tono arrabbiato, ma io non riuscii a trattenermi dall'esclamare -Fantastico! Vado a prepararmi!- mentre salivo le scale sentii mio padre borbottare qualcosa di incomprensibile che ignorai mettendomi subito a cercare un vestito adatto. Quando lo trovai lo appoggiai sul letto e mi feci una doccia. Lo indossai e guardai la mia immagine riflessa nello specchio del bagno. Era un vestito nero, corto, senza spalline e con dei brillantini sul bordo. I capelli mi ricadevano morbidi sulle spalle e i miei occhi avevano già cominciato a cambiare colore da nero pece ad un azzurro cielo. Questo succedeva solo di notte, automaticamente, e mi serviva per vedere al buio. Mi misi a leggere un libro mentre aspettavo che arrivassero le otto, o almeno era quello che avrei voluto fare ma la concentrazione andava e veniva, non riuscivo a non chiedermi come sarebbe stata la sua famiglia, se sarei riuscita a dar loro una buona impressione... ma soprattutto se a Nate sarebbe piaciuto il mio vestito... o se sarebbe venuto a prendermi facendomi una sorpresa...

Ed ora eccomi qui, mi sono messa le scarpe, nere anche quelle, e sto attraversando il giardino di casa mia. Ad un tratto vedo un ragazzo in bici avvicinarsi, guardo meglio e... è Natan! Ma che ci fa qui?! Gli vado incontro guardandolo sorpresa. Magari è veramente venuto a prendermi!
-Natan che ci fai qui?- gli chiedo -Beh, visto che tu mi hai fatto fare un giro in moto ho pensato che tu potresti salire sulla mia bici- mi dice indicando il portapacchi. -Non credo sia una buona idea- gli faccio notare. Mi sarei sicuramente rovinata il vestito stando seduta lì ma forse non ci aveva pensato.
-Ne ho una migliore- gli dico spalancando le mie ali di piume nere.
-Da... da... dove saltano fuori?!- balbetta per lo stupore... è così tenero! -Di solito sono un tatuaggio- gli rispondo con nonchalance. In un secondo lo afferro da sotto le spalle e spicco il volo. Amo volare. Purtroppo lo posso fare solo poche volte perché non ho mai tempo. L'altezza... la velocità... il senso di vuoto che provi quando scendi in picchiata... queste sono le cose che amo. -È... è... fantastico- dice con tono un po' strano, ma non ci faccio caso e accelero... ma rallento subito quando noto che il signorino qui presente sta vomitando anche l'anima... che femminuccia... -Va tutto bene? Se vuoi ti riporto a terra...- gli chiedo un po' preoccupata -Ehm... come vuoi...- dice sforzandosi di sorridere -Ce la fai a resistere ancora un po'? Siamo quasi arrivati...- gli domando -Credo di si- io gli sorrido e aumento la velocità per arrivare subito a casa sua. Dopo qualche minuto atterro e lo osservo attentamente -Ti senti bene? Sei un po' pallido...- gli chiedo -Sì, sto... benissimo- non fa in tempo a dirlo che si gira e rivomita. Io mi avvicino e gli metto una mano sulla spalla -Mi dispiace... io non pensavo che... che saresti stato male...- gli dico dispiaciuta... mi sa che ho esagerato... non volevo rovinare tutto ancora prima di entrare in casa -Non ti preoccupare... avrei dovuto dirtelo... io più volare uguale questo...- mi dice. Io abbasso lo sguardo. Cavolo! Io non pensavo che sarebbe stato male! Ho sempre amato questo genere di cose... volevo solo divertirmi un po' insieme a lui... non avrei mai immaginato che accadesse questo! In qualche modo riesco sempre a rovinare tutto.
Quando si è ripreso entriamo in casa (io intanto ho fatto tornare le mie ali un tatuaggio... di solito tutti rimangono a bocca aperta quando le vedono... soprattutto a causa del loro colore). Quella che credo sia sua madre ci accoglie sorridendo. -Piacere sono Rose, la mamma di Nate- mi dice -Io sono Eris, piacere- le rispondo sorridendo cordiale. Voglio dare una buona impressione alla sua famiglia. Anche se non è affatto nel mio stile comportarmi in questo modo... non so cosa mi stia succedendo ma quando sto con lui voglio solamente renderlo felice... e questo mi sembra il modo migliore. -Ho fatto il pollo, ti piace?- mi chiede Rose. -Ehm... sì, certo...- in realtà lo odio... ma non posso dirle che mi fa schifo obbligandola così a cucinare qualcos'altro. In quel momento arriva suo padre che mi saluta e poi aiuta la moglie a fare le porzioni. -Ragazzi si mangia!- urla Rose e quelli che suppongo siano i fratelli di Nate accorrono immediatamente. Ma in questa casa di solito muoiono di fame?!
Sua madre fa le dovute presentazioni e poi serve il pollo accompagnato con delle patate che dal colore nerastro... spero di sopravvivere...
-Allora Eris...- inizia il fratello maggiore di Nate... Lo... Logan... sì, credo si chiami così -Ti piacerebbe far parte del mio branco?- io gli rispondo subito con un secco -No- lui sbuffa... Ma per chi mi ha presa?! Per un cane?! Io non ho bisogno di un branco! -Stai commettendo il più grande errore della tua vita- si certo. Sto per rispondergli di chiudere quella bocca quando interviene suo padre -Lascia stare la nostra ospite- e appoggia la sua calibro 9 vicino al bicchiere. Ma scherziamo?! Una calibro 9?! È patetico! -Antonio, quante volte ti ho detto di non appoggiare le armi sul tavolo?!- lo rimprovera la moglie, lui esibisce uno sguardo colpevole e appoggia la pistola sotto la sedia -Allora Eris, come stanno il re e la regina?- mi chiede Rose... ma farsi i cavoli propri è così difficile?! -Stanno bene- rispondo secca usando un tono sicuro. -Bomba in arrivo!- dice Noah, il fratello minore di Natan mentre usa il cucchiaio come catapulta e colpisce la sorella con delle patate, lei in risposta si alza, gli rovescia il bicchiere d'acqua addosso e poi torna al suo posto. -Ragazzi, smettetela, abbiamo un ospite- li rimprovera la madre ma loro la ignorano e qualche secondo dopo Noah prende una coscia di pollo, la intinge nella salsa e la lancia contro Lily. Però prende male la mira e colpisce me. Okay... devo stare calma... respira Eris, respira... per quando detesti i bambini loro sono i fratelli di Natan e non posso ucciderli. Nascondo al meglio le mie emozioni, Nate sta per aiutarmi ma io gli faccio segno di lasciar stare e con la salvietta mi tolgo la salsa dalla guancia... sto facendo progressi... sono ancora vivi e vegeti... sul serio, non hanno nemmeno un graffio. Mentre mi complimento mentalmente con me stessa del mio autocontrollo la madre sgrida quelle due bestie di Satana che lei stessa ha creato e si scusa. C'è poco da scusarsi cara, potevi evitare di metterli al mondo oppure, se il danno all'umanità era già stato fatto, potevi almeno educarli decentemente. -Non fa niente- rispondo io facendo un falso sorriso. A quel punto Rose si accorge che Nate è tornato senza la bici e la situazione si complica. -Ho preso una buca e si è distrutta: l'ho dovuta buttare- si giustifica Natan mentendo spudoratamente alla madre... che sembra crederci...

Durante il resto della cena i fratelli di Nate continuano a fare lotte con il cibo mentre i suoi genitori mi riempiono di domande... e più volte sono stata tentata dall'estrarre la calibro 45 che ho nascosto sotto al vestito e sparargli in mezzo agli occhi. Semplice ed indolore, ma non sarebbe giusto nei confronti di Natan quindi mi trattengo. In più credo che Nate abbia notato che non mi piace il pollo...
Ad un tratto la voce di Logan interrompe le costanti domande dei genitori -Ho letto sul giornale che a quest'ora fanno un film su un cane che muore o cose simili... stavo pensando che a Nate potrebbe guardarlo con la sua compagna di classe- okay... il mio giudizio su di lui sale da -10 a 1. Nate mi porta in camera sua... che è "leggermente" in disordine ma non ci do molto peso... in fondo è un ragazzo, essere disordinati fa parte della loro natura. -Mi dispiace tanto... ehm... non credevo andasse a finire così- si scusa imbarazzato... è così carino che vorrei baciarlo... ma non voglio farla io la prima mossa -Non fa niente non ti preoccupare- lo rassicuro sorridendo. -Beh come avrai capito non c'è nessun film su una cane che muore...-
-Sì, lo avevo capito- dico mentre guardo l'orologio... è tardissimo! -Scusa devo proprio andare-
Scendiamo le scale e lui avvisa la madre che devo tornare a casa e lei mi saluta.
-È stata una serata... fuori dall'ordinario- commento sorridendo mentre esco. Non è stata la serata peggiore di tutta la mia vita, cenare con i miei è infinitamente peggio e poi c'era Nate e a me basta lui per essere felice. -Ci vediamo a scuola Nate- gli dico mentre apro le mie ali nere come la notte e spicco il volo sparendo velocemente nell'oscurità.

Death's daughter is my mate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora