Finalmente un po' di dolore e sofferenza

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P.o.v. Eris

Apro gli occhi di scatto sentendo la sveglia suonare... e la distruggo trafiggendola con il pugnale che tengo sotto al cuscino. Mi alzo controvoglia dal mio amato letto e scendo in cucina per fare colazione, dove puntualmente c'è mio padre che legge il giornale sorseggiando la sua tazza di caffè. Io lo saluto con un bacio sulla guancia e mi faccio un panino con la marmellata alle fragole, la mia preferita. Quando finisco vado in garage, salgo sulla mia moto e parto a tutta velocità verso scuola. Non sono in ritardo stranamente, ma amo la velocità... mi fa sentire libera. Quando arrivo a scuola non c'è quasi nessuno così parcheggio la moto ed entro. Vado al mio armadietto per prendere i libri di... italiano! Finalmente una bella giornata. Vado in classe e mi siedo in uno dei primi banchi a sinistra, vicino alle finestre. Passano alcuni minuti e dalla finestra vedo che il giardino si sta piano piano riempiendo di studenti, tra essi noto Natan con la sua bici che come al solito si dirige verso lo zombie... sembra cercare qualcuno... mah. Dopo poco suona la campanella e lentamente le classi si riempiono. Vedo Natan entrare in classe e sedersi col suo amico nei banchi dell'ultima fila... non mi degna di uno sguardo, così decido di fare lo stesso e i miei buoni propositi di ieri sera vanno a farsi benedire. Le ore passano veloci... sarà perché sono tutte materie che adoro... fatto sta che suona la campanella dell'ultima ora e vedo Natan uscire velocemente dalla classe trascinandosi dietro il suo amico. Incuriosita decido di seguirli. Vanno in giardino e si mettono a parlare ma ad un certo punto Natan si blocca e corre a nascondersi dietro ad un cespuglio seguito poi dallo zombie che sembra voglia farlo scoprire in tutti i modi. Imbecille. Io mi nascondo a mia volta dietro ad un albero poco lontano e mi concentro sulla conversazione di quello che mi pare Blake ed il suo branco. Da quello che ho capito se la stanno prendendo con un ragazzo di nome Johan perché lui non vuole entrare nel branco. Sto per uscire allo scoperto e far pentire Blake di essere nato quando vedo Natan cercare di attirare la sua attenzione e... sfidarlo. Cosa?! È impazzito?! È un Beta! Non potrà mai sconfiggere un Alpha!
Cerco di calmarmi e ragionare: se non li aiuto Natan probabilmente prenderà una bella lezione ma se intervengo tutti quelli presenti in giardino scopriranno di cosa sono capace e cominceranno a farsi domande e ad inventare storie assurde che in poco tempo si diffonderanno per tutto l'istituto e io dovrò cambiare di nuovo scuola. Decido saggiamente di restare a guardare e se la situazione si dovesse complicare interverrò. Cominciano a combattere. Natan le sta prendendo di santa ragione e questo non è per niente eroico da parte sua, considerando che la strategia di Blake non esiste e che i suoi attacchi fanno affidamento soprattutto sulla forza bruta. Si trasformano entrambi in due bellissimi lupi, Blake è nettamente in vantaggio, quando Natan ritorna umano a causa delle ferite, non ci vedo più dalla rabbia ma non so con quale forza di volontà stringo i pugni e mi costringo a rimanere, almeno per il momento, dove sono. Ad un certo punto Blake si ferma e se ne va seguito dal suo branco di cani senza spina dorsale. Johan aiuta Natan che non sembra essere messo molto bene. Ora che è in buone mani posso dare inizio alla vendetta, sì, se si tratta del ragazzo che mi piace prendo tutto molto sul personale. Mi allontano dal nascondiglio e raggiungo Blake sorridendogli provocante -Ehi Blake, dovrei parlarti un minuto.... in privato- gli dico con voce sensuale. I suoi occhi si illuminano e subito mi segue. Perfetto: ha abboccato. Lo porto dentro alla foresta che circonda la scuola, lì il mio sguardo cambia da provocante ad omicida. Tiro fuori un pugnale d'argento ricoperto di aconito e mi lancio contro di lui, prima che possa fare o dire qualsiasi cosa glielo conficco appena sotto la clavicola destra, provocandogli un enorme e profondo taglio che va fino al fianco sinistro. Sta per urlare ma io gli tappo la bocca con la mano. Poi gli sorrido sadica e lo prendo per il collo sbattendolo addosso al tronco di un albero. Lui mi guarda con gli occhi sbarrati e colmi di paura.
I miei occhi si tingono completamente di nero mentre comincio a prendermi la sua energia vitale. Questo è uno dei miei poteri, l'ho ereditato da mia madre, lo detesto e faccio di tutto per evitare di usarlo ma è assai utile in situazioni come queste: fa soffrire in modo spropositato le mie vittime che però non possono scappare in alcun modo, è come se lentamente facessi la loro anima a pezzi. Blake urla per il dolore ma io non mollo la presa. -Non osare più avvicinarti a Natan. Se scopro ancora che l'hai picchiato o hai dato fastidio ad uno dei suoi amici ti farò pentire di essere nato- lo avverto con tono gelido, lui mi guarda terrorizzato e annuisce lievemente. Io smetto di usare il mio potere e lo mollo. Metto via il mio pugnale e sorrido: sicuramente non guarirà prima di una settimana. Poi mi giro dandogli di proposito le spalle e sussurro -Non parlare con nessuno di ciò che è successo qui oggi o ti verrò a prendere e te la farò pagare cara. Ci vediamo Blake- per poi andarmene. Quando esco dalla foresta i membri del suo branco mi guardano confusi ma sorrido rassicurante e li saluto cordiale. Salgo sulla moto e torno a casa felice. Quando arrivo mio padre mi sta aspettando fuori dalla porta... ha una faccia arrabbiata.
Mi viene incontro e incrocia le braccia sotto al petto -Dove sei stata? Dovevi essere a casa già mezz'ora fa!- mi chiede con tono gelido guardandomi severamente -Ho dovuto... ehm... risolvere una questione importante... nulla di grave- gli rispondo io abbassando lo sguardo. -Steve è persino venuto a chiedermi se non lo avessi avvisato di qualche tua gita scolastica. Ti sta aspettando dentro, muoviti.- mi rimprovera lasciandomi infine entrare in casa dove, come mi aveva detto mio padre, trovo ad aspettarmi Steve che ha uno sguardo omicida stampato in volto. Sbianco. Sicuramente adesso mi attende una bella punizione sia per il ritardo all'allenamento sia per averlo fatto aspettare. Sospiro e vado incontro al mio crudele destino.

Death's daughter is my mate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora