Mi scontro per una matricola

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P.o.v Natan

Lunedì mattina, sono decisamente molto nervoso: oggi rivedrò Eris dopo essermi allenato per tutto il weekend. Mia mamma lo nota, che sfortuna.
-Ehi tesoro tutto ok?- chiede mentre lava le tazze delle due piccole pesti.
Io do una mescolata al mio latte e cacao dentro la tazza e rispondo con un secco sì.
-Sei sicuro? Mi sembri in ansia-
-Non ti preoccupare, oggi ho il compito di italiano, tutto qui-
-Di già?!-
Alzo le spalle e inizio a bere.
-Ma questi professori non vi possono lasciare un po' in pace?-
Mi pulisco la bocca con la salvietta.
-A quanto pare no-
Prima che potesse ribattere mi fiondo in camera mia per finire di prepararmi ed evitare la conversazione.
Appena arrivo a scuola la cerco con lo sguardo senza risultati così decido di raggiungere Louis.
-Ti sei ripreso dagli allenamenti?- mi chiede.
Annuisco.
-A me fanno ancora male le braccia-
Scoppio a ridere.
-Per due flessioni? Ahahahah-
-Erano due flessioni molto... molto... molto flessionose-
Le mie risate diventano più fragorose.
Lo zombie fa un sorriso da ganzo alzando le sopracciglia e insieme ci incamminiamo verso la classe.
-Allora, che tecnica metterai in pratica per portare a termine la missione "conquista l'affascinante figlia della morte"-
-Non so... avevo programmato di parlarle, ma ora non sono più sicuro che sia una buona idea-
-Secondo me dovresti aspettare che lei venga a scusarsi, devi fare in modo che lei ti venga a cercare: fai l'uomo!-
Lo guardo poco convinto.
-Non sono sicuro che funzioni così...-
-Uf, fa come vuoi, sei diventato improvvisamente razzista contro gli zombie eh, eh?-
Gli tiro un pugno amichevole sulla spalla.
-E questo cosa c'entra? E poi lo sanno tutti che i licantropi sono razzisti solo contro i gatti-
Scoppiamo a ridere e andiamo a sederci.
Come ho previsto Eris non viene a parlarmi, anzi, non mi degna di uno sguardo!
Perciò decido di fare lo stesso... anche se in verità mi piacerebbe conversare con lei... e guardarla...
Ok, ora sembro un pervertito, la smetto.

Finite le lezioni esco frettolosamente in giardino trascinandomi Louis dietro: ho solo voglia di tornare a casa e... non so... deprimermi? Non sarebbe di certo una novità.
Sto per varcare il cancello quando sento con il mio superudito le risate di Blake e del suo branco provenienti dal retro della scuola. Non so perché in questo momento mi sono concentrato... forse ho avuto la sensazione che avrei dovuto ascoltare qualcosa.
Mi blocco di colpo.
-Ehm... Natan... non so perché avevi così tanta fretta, ma a me andava bene: mia mamma mi sta aspettando nella vietta qui a fianco- protesta Louis.
-Seguimi- dico e senza dargli spiegazioni corro verso il giardino sul retro e mi nascondo dietro un cespuglio.
Lo zombie sospira per poi seguirmi: la nostra prima regola è "gli amici non si abbandonano".
-Ehi, cosa succede?- chiede con il fiatone.
Io gli faccio segno con la testa di guardare davanti a sé.
Il branco di Blake sta importunando un ragazzo.
Non l'ho mai visto: molto probabilmente è una matricola.
-Eh dai Johan, lo so che vuoi entrare nel mio branco- sento insistere Blake.
-No... no grazie... mi va bene il mio- rifiuta il licantropo visibilmente spaventato.
-Non vuoi perché hai paura? Hai paura perché la settimana scorsa il nostro Alpha ti ha fatto alcuni dei suoi scherzetti?- lo schernisce Trevor.
Johan arretra, ma ormai ha le spalle al muro.
Blake gli tira un pugno in faccia spaccandogli il naso.
-Ehi, cosa stanno dicendo?- mi chiede Louis un po' troppo ad alta voce e io gli tappo la bocca con la mano.
-Non so se hai capito Johan... la mia non è una proposta, è un ordine- Blake esibisce un sorriso sadico e gli tira un pugno sul petto facendolo rimanere senza fiato.
Non posso più rimanere semplicemente a guardare, così esco dal mio nascondiglio ignorando gli avvertimenti di Louis e mi dirigo verso Blake.
- Lascialo stare!- sbraito.
-Chi questo novellino? Nah-
L'Alpha gli tira un calcio.
-Ti sfido- annuncio con determinazione.
Ora, Louis era dietro di me quindi non lo vedevo, ma sono quasi sicuro che si sia battuto una mano sulla fronte.
Blake mi guarda con improvviso interesse.
-Se vinco io lasci stare Johan, se vinci tu ti farò i compiti per tre mesi- continuo.
-Ci sto-
Senza aggiungere altro l'Alpha di scaglia contro di me.
Mi sposto appena in tempo per evitare un calcio che probabilmente mi avrebbe fatto vomitare persino l'anima. Gli tiro un pugno mirando al petto, ma lui lo intercetta senza problemi, così eseguo una specie di calcio volante che però colpisce il bersaglio.
Unico risultato: l'ho fatto arrabbiare.
Blake inizia a spingermi con tutta la forza che ha contro la parete.
Mi trasformo in modo da riuscire a contrastarlo.
Si trasforma anche lui.
Gli mordo la spalla, ma lui mi allontana senza problemi con una zampata. Per qualche fugace momento vedo Louis che tiene a bada un prof. che vorrebbe venire a vedere cosa sta succedendo, poi Blake mi graffia, lungo quello che un tempo era il mio braccio, con i suoi artigli.
Trattengo un ululato di dolore.
Vado all'attacco, ma l'Alpha mi salta addosso atterrandomi e ringhia.
Ritorno umano e Blake fa lo stesso.
Inizia a tempestarmi di pugni senza pietà e senza darmi la possibilità di reagire.
Dopo quella che a me sembra un eternità sputa a terra e si ferma.
-Mi fai schifo- mi beffeggia -Tienitelo quello stupido Beta: il premio di consolazione-
Blake e il suo branco se ne vanno via ridendo.
Ho male dappertutto e la testa mi pulsa, ma non mi preoccupo: presto le ferite guariranno.
Una mano si porge verso di me per aiutarmi ad alzarmi.
Sbatto qualche volta le palpebre per far scomparire le macchie nere causate dai colpi alla testa e vedo che chi vuole aiutarmi è Johan. Afferro la sua mano e mi alzo a fatica.
-Grazie... mi hai salvato... scusa se ti ho creato problemi...- dice lui dispiaciuto.
-Non preoccuparti, non mi ha fatto poi così male... comunque sei in prima giusto? E perché ti voleva?-
Lui abbassa lo sguardo.
-Sì... e credo che mi volesse per il fatto che mio padre lavora nel Consiglio del Sovrannaturale-
-Wow, ti consiglio di stare attento: potrebbe riprovare a "convincerti"-
Louis ci raggiunge.
-Dovreste ringraziarmi tutti e due: per fortuna sono riuscito ad allontanare quel prof-
Sorrido.
-Louis ti presento Johan, licantropo, Johan ti presento Louis, zombie-
-Sì sì, piacere, ora muoviamoci che mia madre mi sta aspettando, le tue ferite guariranno mentre cammini-
Il mio migliore amico mi prende per un braccio e mi trascina via.
-Grazie ancora- urla Johan in lontananza.
Sono felice perché, anche se le ho prese, per una volta, sono riuscito a fare qualcosa di buono.

Death's daughter is my mate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora