Finalmente una bella giornata

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P.o.v. Eris

Mi sveglio di colpo, tutta sudata e con il fiatone... guardo l'ora, sono le cinque e mezza... ed io non riesco a dormire per colpa dei soliti incubi che tormentano il mio sonno da sempre. Così decido di andarmi a fare una doccia per rilassarmi. Quando finisco mi vesto e vado a fare colazione, ovviamente in cucina non c'è nessuno a quest'ora. Per colazione mangio una brioche trovata sopra al tavolo poi prendo la moto e decido di andare a scuola passando però nella foresta che circonda quasi interamente la mia casa. Comincio a sfrecciare a tutta velocità tra gli alberi. Sentire l'aria tra i capelli, il vento freddo che sfiora la mia pelle causandomi piccoli brividi... queste sono le sensazioni che mi fanno sentire libera. Dopo pochi minuti arrivo al limitare della foresta che si affaccia sul giardino della scuola. Mi siedo sotto ad un albero, chiudo gli occhi ed inspiro profondamente. L'aria odora di terra bagnata e resina. Resto ferma in quella posizione finché non sento un rumore di passi. Probabilmente saranno i primi ragazzi che arrivano a scuola. Mi alzo e velocemente entro nell'edificio.

Iniziano le lezioni e tutti i corridoi si riempiono di ragazzi e ragazze. Alla prima ora ho storia. Una delle mie materie preferite. Alla fine dell'ora la prof. ci annuncia che dovremmo fare un compito a coppie. Comincia ad elencarle e ad un certo punto sento -Black con Hill- Oh mio dio siiii! Passerò un pomeriggio con Natan! Sono veramente patetica. Ovviamente non esprimo in alcun modo la mia immensa felicità: non sono abituata a mostrare le mie emozioni. Sento il suo sguardo su di me ma non mi volto per paura che, incrociando il suo sguardo, lui possa scorgere nei miei occhi un sentimento inopportuno che lo induca in qualche modo ad evitarmi. Alla fine della scuola vado verso la mia moto e Natan mi segue -Allora... facciamo a casa tua o a casa mia?- mi chiede lui. Io ignoro il doppio senso della frase. -Andiamo a casa mia. Sali.- gli rispondo con tono autoritario.
-Aspetta che avviso mia madre- mi dice lui prendendo il cellulare e digitando un numero. Io lo guardo spazientita. Non mi sono mai dovuta preoccupare di queste cose perché a mia madre non interessano affatto i programmi che ho per la giornata. Mentre lui parla con la madre mi sforzo di non usare il mio udito da demone per scoprire cosa si dicono. Non sarebbe giusto. Alla fine, troppo curiosa per trattenermi riesco a sentirlo rispondere a denti stretti -Sì mamma è carina- Lui... mi trova carina. -Fatto- dice ad un tratto lui, io guardo con insistenza prima lui e poi la sella della moto. Natan velocemente sale e io parto a tutta velocità verso casa mia. È evidente che non è mai salito su una moto: è rimasto attaccato alla mia maglietta per tutto il tempo come un koala. Non che mi dispiacesse rimanere appiccicata a lui ma era comunque un tantino imbarazzante. Nessuno dei due proferì parola per tutto il tragitto. Quando arrivo davanti al vialetto parcheggio la moto appena sotto i gradini d'ingresso ed entro seguita da Nate. Ci accoglie mio padre che a quanto pare si trovava a passare di lì proprio in questo momento... che fortuna. Natan lo fissa con evidente imbarazzo e lui gli scocca un'occhiata omicida. -Piacere... sono... sono Natan- si presenta lui, ma lo sguardo di mio padre peggiora -Non m'interessa chi sei. Se scopro che mia figlia soffre a causa tua ti uccido, chiaro?!- lo minaccia mio padre con tono tagliente mentre io lo guardo sorpresa: non si era mai esposto in questo modo per me. -Cristallino vostra maestà- risponde Nate più sicuro di sé. Io per salvarlo dalla situazione imbarazzante che si è creata e soprattutto per evitare che venga ucciso da mio padre, lo prendo per un braccio e lo trascino in camera mia. -Scusa mio padre- gli dico imbarazzata -Uhm... non ti preoccupare... all- cerca di dire ma viene prontamente interrotto da Steve che spalanca la porta di colpo -Sei in ritardo, di nuovo!- mi urla contro lui. -Oggi non mi alleno... dobbiamo fare un compito a coppie... e sono assieme a lui...- gli spiego indicando il ragazzo accanto a me. Lui in risposta scocca un'occhiata omicida a Natan e poi esce dalla stanza. -Allora... pronta per immergerci nel magico mondo dell'antica Roma?- scherza lui, io ridacchio. -Comunque... bella la tua camera... sarebbe adatta alla mia sveglia: la Marcia Imperiale- mi dice lui sorridendo, io però assumo un espressione confusa -Marcia Imperiale?- gli chiedo -Sì, non hai mai visto Star Wars?- mi domanda lui incredulo, io sorrido imbarazzata. Perché mi fa questo effetto? L'amore è terribilmente sconveniente. -Ehm... no....- io non ho mai visto molti film... mi alleno ogni giorno e quando finisco sono distrutta... non ho mai avuto tempo per fare quello che fanno le persone normali della mia età. -Uccidetemi! Dobbiamo assolutamente rimediare!- esclama lui facendo una faccia molto buffa che mi fa ridere. Poi improvvisamente mi ricordo di quello che ho fatto quando lui mi ha aiutata e decido che questo è il momento migliore per parlarne.
-Scusa se ti ho quasi ucciso... ho agito d'istinto- gli dico seria -Beh, non è colpa tua: sono io che faccio schifo a difendermi- risponde lui sincero e io gli sorrido riconoscente. -Ho visto che ti sei scontrato con Blake- gli rivelo.
-Ehm... ehm... ho fatto la figura del fallito vero?- mi risponde lui imbarazzato... è così carino! -Nah, è stato quasi... eroico da parte tua- gli dico sottolineando 'quasi' con la voce.

Verso le sette lui se ne va ed io vado a cenare. Oggi c'è anche mia madre... e sicuramente mi farà il terzo grado per sapere tutto su Natan. Lei, anche se fortunatamente non c'è mai, è esattamente l'opposto di mio padre: vorrebbe che io avessi un ragazzo (ovviamente solo per interesse personale), mentre mio padre è da quando sono nata che allontana in ogni modo ogni individuo di sesso maschile che mi si avvicina, anche se non ne ho mai capito il motivo. Scendo in cucina e come previsto mia madre appena mi vede mi si piazza davanti.
-Allora? Come si chiama? Quanti anni ha? È carino? Quando vi sposerete? Quando te ne andrai finalmente da casa mia?? Su avanti racconta!- esclama impaziente, io sospiro... sarà una serata moooooolto lunga...

Death's daughter is my mate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora