Se mi piace è solo colpa sua

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P.o.v. Dylan

Ormai è pomeriggio inoltrato ed io non riesco a non pensare a quello che è successo negli ultimi giorni. Natan è stato veramente irresponsabile, quello che ha fatto non può essere giustificato e quel che è peggio è che i suoi stupidi amici l'hanno appoggiato. Non che m'importi di lui, sia chiaro, però m'importa di Eris. Lei è la prima amica che io abbia mai avuto, la prima che c'è sempre stata quando avevo bisogno, la prima che si è fidata di me, la prima che mi ha fatto conoscere l'amicizia ed io farei qualsiasi cosa per lei, come anche lei per me. Quello stupido licantropo l'ha fatta preoccupare moltissimo e lei non ha reagito, giustamente, nel migliore dei modi, soprattutto nei confronti di Kate. Quella ragazza ha qualcosa di speciale, qualcosa di misterioso ed intrigante che mi attrae molto. Dalla prima volta che l'ho vista non sono più riuscito a levarmela dalla testa. Sono più che sicuro che Eris non avesse voluto veramente dirle quelle cose e così, dato che lei non può, andrò io da Kate per dirglielo. Non voglio che riprenda a trattarla male solo per una cosa detta in momento terribilmente difficile... e sì, lo faccio anche perché questo è un ottimo pretesto per vederla.

Apro le mie grandi ali bianche ed esco dalla finestra, il cielo è limpido e il sole è basso all'orizzonte. Atterro davanti alla sua casa. Busso alla sua finestra e lei mi apre immediatamente. -Dimmi, sei venuto fin qui per riferirmi qualcosa che vale la pena di ascoltare?- mi chiede acida. -Sì- rispondo entrando -E poi tutto quello che dico vale la pena ascoltarlo- aggiungo sorridendo beffardo. -Parla e spera che ciò che hai detto sia vero- mi "minaccia" sedendosi sul letto. Io mi avvicino sorridendo e mi abbasso alla sua altezza per poterla guardare negli occhi. Siamo molto vicini e questa cosa mi piace molto, anche perché lei non si allontana ma resta dov'è. Purtroppo è arrivato il momento di parlare di cose serie. -Ascolta. Eris non voleva dire quelle cose... era distrutta... vedere il suo compagno quasi morto è stato un duro colpo per lei e non devi giudicarla per quello che ha fatto o detto in quel momento perché era arrabbiata, con sé stessa per non essere arrivata prima e con voi perché non avete cercato di fermarlo... se Natan morisse una parte di lei morirebbe con lui- cerco di spiegarle.
Lei avvicina il suo volto al mio finché non sono a pochi millimetri di distanza. In questo momento mi rendo conto che vorrei solo una cosa: baciarla. Questa ragazza sta mettendo a dura prova il mio autocontrollo e se fosse un'altra persona probabilmente non cercherei nemmeno di tenere a bada i miei istinti. Però con lei è diverso, c'è qualcosa che mi impedisce di ferirla, di farle del male, di pensare prima a me stesso. Con lei mi sento diverso, come se non tutto in questo mondo fosse dannatamente sbagliato e folle. -Beh, ci pensava due volte prima di dire certe cose- dice per poi spingermi per farmi cadere a terra. Sorride soddisfatta ma io le afferro un polso e la trascino con me. Mi cade sopra e quando il mio corpo viene a contatto con il suo una piacevole sensazione di pace mi avvolge. -È questo il punto: lei non pensava- riesco a dire mentre il mio sguardo incontra il suo. Mi concentro sui suoi occhi azzurri per non cedere al desiderio di baciarla. -E la principessa non poteva scomodarsi e venire a dirmelo di persona?- commenta con una nota di disprezzo nella voce alzandosi da sopra di me ed immediatamente una gelida sensazione di vuoto mi attanaglia lo stomaco. Non capisco perché faccia così... non si giudicano le persone dall'aspetto o dal titolo che portano. Se è la principessa non è colpa sua. -Non credo che si sposterà presto da quella casa. Deve restare con Natan adesso ed è per questo che sono qui: so che le dispiace ma anche che non può venire a scusarsi di persona.- ribatto cominciando a stancarmi della sua testardaggine.
Kate si avvicina alla finestra e guarda fuori. -Come faccio a sapere che tu non abbia preso l'iniziativa di tua spontanea volontà?- mi chiede pensierosa. Oh ma insomma! È così difficile perdonare?!
Ora vorrei tanto tirarle uno schiaffo ma mi trattengo: non sono venuto fin qui per picchiarla.
-Infatti è così: lei non sa che sono qui. Sarebbe voluta venire con me se glielo avessi chiesto e non deve, Natan ha bisogno di lei in questo momento tanto quanto lei ha bisogno di lui- le faccio notare con una punta di stizza nella voce. Lei mi si avvicina con una nota di tristezza nello sguardo -Quindi... nessuno mi assicura che lei voglia veramente scusarsi...-
Alzo un sopracciglio sorpreso. Ora vorrei tanto farle notare che non sono un idiota e che vedo perfettamente che sta mentendo ma la mia curiosità mi spinge a reggerle il gioco per vedere fin dove potrebbe arrivare a spingersi. -Se la conosci almeno un po' saprai che lei è dispiaciuta e che per quanto tu l'abbia trattata male in passato lei ti vuole bene. So per certo che non aveva mai evocato un'anima prima d'ora perché le prosciuga tutte le energie ma nonostante tutto l'ha fatto per renderti felice. Non dovresti avere dubbi su di lei- le faccio notare con severa serietà. Eris è importante per me e nemmeno lei può trattarla così. Lei abbassa lo sguardo. -Sì, hai ragione per una volta...-
Okay, se voi conosceste almeno un po' Kate sapreste che lei non direbbe mai una frase del genere se non per chiudere un discorso, e la cosa mi dà non poco fastidio. -Non serve che fingi Kate... apprezzo molto di più la sincerità. Quindi dimmi perché quello che dico non ti convince-
Lei sbuffa. Già, se mi impegno posso essere davvero esasperante... forse più di lei. -Non mi fido delle persone tutto qui- mi spiega alzando le spalle -Non tutte le persone hanno cattive intenzioni- ribatto sorridendo. Un sorriso sincero. -Allora ficcatelo bene in quella testolina, io accetterò le sue scuse solo se sarà lei a farmele- conclude.
-Beh allora dovrai aspettare... nel frattempo ti va di fare qualcosa insieme?- propongo e lei alza un sopracciglio -Cos'è? Un appuntamento?- mi chiede -No tranquilla... è che mi annoio a stare da solo nella villa... quindi magari potresti passare un po' di tempo con me... vedo che anche tu sei a casa da sola-
E dopo questa giustificazione tremenda posso anche morire... è palesemente ovvio che voglio uscire con lei ma a quanto pare sembra non accorgersene... meglio per me. Non mi è mai stato difficile parlare con le ragazze, basta uno sguardo e cadono tutte ai miei piedi, ma con lei è diverso. Sono terrorizzato dal fatto che potrei sbagliare qualcosa, dire una parola di troppo, distruggere in un istante ogni possibilità. -Non saprei...- dice arrivando a pochi centimetri da me e appoggiando una mano sul mio petto -Mi farai divertire?- sussurra.
Okay no. Questo no, proprio no. A quanto pare lei si diverte ma vederla immedesimarsi in una prostituta non è esattamente una mia priorità. Sì, lo so, un altro ragazzo in questo momento probabilmente starebbe sbavando, ma non io. Non mi piacciono affatto quel tipo di ragazze e non mi piace vederla comportarsi così, però non voglio farglielo notare per non ferire i suoi sentimenti, così faccio un sorriso sghembo. -Mh... non lo so... io pensavo solo di passare un po' di tempo assieme ma se tu vuoi di più per me va bene comunque-
No affatto! Vorrei andarci piano con lei... conquistarla... farle capire che di me si può fidare e che questa non è tutta una presa in giro... ma la sua vicinanza mi stordisce impedendomi di pensare lucidamente e in più il suo comportamento non mi aiuta a controllare l'istinto. Lei mi guarda negli occhi -Beh... non saprei...- dice facendo scorrere la mano fino alla mia spalla. Sorrido e scuoto la testa. Ora basta giocare. -Andiamo...-
Sta per dire qualcosa ma io la prendo in braccio e uscendo dalla finestra spicco il volo. In cielo ho il pieno controllo della situazione. Continuo a salire di quota mentre aumento la velocità. Kate si stringe di più a me e so per certo che non lo fa perché ha paura. Sorrido e accelero ulteriormente. -È fantastico!- esclama euforica -Lo so... adoro volare...- concordo sorridendo. Dopo pochi minuti raggiungo il limitare della foresta e atterro. -Cosa ci facciamo qui?- chiede curiosa rimanendo abbracciata a me e questo non mi dispiace affatto. -Ti va un po' di moto cross?- le chiedo facendo un sorriso sghembo e indicando due moto parcheggiate vicino agli alberi. -Avevi già preparato tutto eh?- mi stuzzica lei. In realtà... -Non è la prima volta che vengo qui...- le spiego mentre salgo su una moto. Kate fa lo stesso. -Non sono sicura che riuscirai a starmi dietro- commenta con un sorriso provocatorio stampato in volto -Vedremo- ribatto mettendo in moto e partendo a tutta velocità. Schivo alberi, salto massi, accelero e la supero più e più volte, ma anche lei non è da meno. Dopo un po' salta sulla mia moto e mi cinge la vita con le braccia e a questo gesto non posso fare a meno di sorridere. Uso un masso più alto degli altri per fare un giro della morte, poi mi giro leggermente verso di lei. -Allora... come sto andando?- le chiedo -Mmmmmm... nella norma...- risponde appoggiando la testa sulla mia spalla. Io ridacchio e con uno scatto veloce mi giro verso di lei, la abbraccio e mi alzo in volo. La moto va contro ad un masso distruggendosi. -L'hai distrutta...- sussurra stringendosi a me. È una sensazione fantastica. Quando sto con lei mi sento bene... tutto il dolore che nascondo sembra svanire in un attimo... basta solo che incontri i suoi bellissimi occhi cristallini... -Già... ma ne ho molte altre tranquilla...- sussurro mentre la guardo negli occhi. Ad un tratto noto che mi sta fissando incantata con la bocca semiaperta... come se fossi qualcosa di straordinario...
In questo momento un miscuglio di emozioni mi sconvolge ma solo una prevale: il desiderio di baciarla. Lentamente ma con sicurezza avvicino il mio volto al suo e la bacio, con dolcezza e passione mettendoci tutto me stesso. È una sensazione meravigliosa, indescrivibile. Anche Kate sembra apprezzare finché non spalanca gli occhi di colpo e mi tira uno schiaffo che non sento. -Maniaco pervertito...- sussurra con un misto di provocazione, acidità e aria da innamorata persa. Io ovviamente mi concentro solo su quest'ultima sfumatura... e scoppio a ridere. -Oh su non fare così... so che ti è piaciuto... forse tanto quanto a me...- sussurro sorridendo sincero. Lei in risposta mi tira un altro schiaffo e mette il broncio. -Non provarci mai più- sibila, io però faccio un sorriso sghembo e le do un bacio a stampo. -Bastardo...- borbotta e io ridacchio. -Sei dolcissima lupacchiotta...- sussurro dolcemente. -Non chiamarmi lupacchiotta- ribatte stizzita e io le do un altro bacio a stampo per poi sorridere. Lei mi dà un pugno sul petto. -Smettila o ti dilanio- mi minaccia e in quell'esatto momento mi viene un'idea. La guardo malizioso -E se io facessi questo?- le chiedo facendo scivolare una mano dietro alla sua nuca, avvicinando il suo viso al mio per poi baciarla con lentezza e passione... poi ad un tratto mi allontano, le faccio l'occhiolino e la lascio cadere nel vuoto. Kate comincia ad urlare e poco prima di raggiungere terra la afferro per la vita e la riporto nel cielo. Lei mi tira uno schiaffo molto molto forte che mi fa girare la testa di lato e potrei dire che mi ha fatto quasi male... quasi. -Bastardo!- mi urla contro per poi cominciare ad insultarmi. Mamma mia quanto è drastica! Io volevo solo divertirmi un po'! Faccio un sorriso sghembo e alzo un sopracciglio -Non avrai mica creduto che ti avrei lasciata spiaccicare a terra vero? Non ti fidi di me Kate?- le chiedo con falso tono offeso. Lei assottiglia lo sguardo -Ora dovrai farti perdonare- sibila. Io in risposta sorrido e la bacio con dolcezza. Adoro baciarla, è semplicemente magico. -Smettila di baciarmi!-
-Sei sicura?- sussurro per poi ribaciarla -Fammi scendere.-
Okay... forse ho un po' esagerato... ma adoro sentire le sue labbra sulle mie... è come una droga che non fa male in un certo senso... dato che poi lei mi prende a schiaffi... dettagli. -Ma si sta così bene quassù... e poi non mi pare tu abbia apprezzato quando prima ti ho fatta scendere-
Lei sbuffa. Sa perfettamente che qui la sua vita dipende da me e io continuerò a sfruttare questo dato di fatto a mio vantaggio. -Ora ti porto in un posto- dice con tono superiore ignorando il mio commento. -E dove vuoi portarmi sentiamo- le chiedo -Segui le mie indicazioni e lo scoprirai-
Seguo tutte le sue istruzioni e quando finalmente mi chiede di atterrare ci troviamo davanti ad un edificio grigio e tetro: un covo delle scommesse. Assumo un'espressione sconcertata. Mi ha appena portato in uno dei posti più squallidi del pianeta. Fantastico. Lei alza un sopracciglio -Che c'è? Sorpreso?- mi chiede guardandomi negli occhi. -No... solo che non credevo mi avresti portato in questo posto...- mi vorrà mettere alla prova ma non è un posto facile da rendere romantico... -Cosa credevi? Che saremmo andati a pettinare le bambole e a bere il tè con i peluche?- ribatte con una nota di acidità. Oh ma insomma! Adesso cos'ho fatto di male??? Se continua così la bacio finché non si addolcisce almeno un po'. Giuro. -No... ma pensavo ad un posto più romantico...- le spiego facendo uno dei miei soliti sorrisetti. Mi tira un amichevole pugno sulla spalla -Che c'è? L'assassino trova delle scuse perché ha paura di entrare?- mi provoca. L'ha capito. In questo momento potrei chiederle di sposarmi invece di essere la mia ragazza. Mi ha praticamente reso tutto una passeggiata... e la bacerei per ringraziarla di essere così perspicace ma non ho voglia di prendermi un altro schiaffo... oh ma chi voglio prendere in giro! Mi avvicino a lei con l'intenzione di baciarla ma lei mi tira un pugno sullo stomaco che mi fa mancare il respiro. Beh, io ci ho provato. -Dove vai tu vengo anch'io- le dico in un sussurro. Lei scoppia a ridere e io sorrido ricomponendomi subito. È veramente bellissima. -Guarda che avrei potuto bloccarlo benissimo- sussurro. -Sì sì,certo come no- ribatte continuando a ridere, poi mi prende una mano ed inizia a trascinarmi dentro all'edificio. A quel gesto sorrido e la seguo. Appena entro mi "mostra" con una mano lo spazio circostante -Ecco questa è la mia seconda casa- mi informa. Ma io lo so già, so praticamente tutto di lei. Prima però voglio precisare che non sono un pedofilo: Eris mi racconta sempre tutto. -Interessante...- commento fingendomi sorpreso e guardandomi attorno con attenzione. -Almeno un decimo delle persone qui presenti sono ricercate da assassini, altre conoscono persone che sono state prese di mira- mi fa notare. -Veramente? È un po' strano non trovi? Questo posto non è poi così nascosto... mi sembra impossibile che non li abbiano trovati.- rispondo mentre un sorriso soddisfatto si forma sul mio volto. -Beh sai una cosa genio? I tuoi amici preferiscono fare i loro lavoretti nell'ombra senza attirare troppa attenzione- mi sfotte soddisfatta ma l'unica parola che ho recepito è "amici". Il mio sguardo si indurisce. -Non sono miei amici. Sono stata la mia unica possibilità.- ribadisco con un tono improvvisamente freddo. Io non ho mai voluto essere quello che sono, non è stata una mia scelta. Il suo sorriso si spegne ma si ricompone subito -Come ti pare- ribatte alzando le spalle. -Ora ti credi tanto bravo? Beh vinci qualcosa, sorprendimi- mi sfida con sguardo provocatorio. Sono stato un vero stronzo, non è colpa sua, lei non poteva saperlo, come nessuno d'altronde, ma per me è ancora una ferita aperta e fa male... molto male. Mi sforzo per non pensarci. -Okay lupacchiotta- mi farò perdonare. In pochi secondi sparisco tra la folla e dopo poco riesco a "vincere" un assegno da un milione di dollari. Sì, non l'ho vinto, ho minacciato di morte un uomo dall'aria molto tirchia. Prima di tornare da Kate prendo una penna e sul retro dell'assegno scrivo: "Kate, vuoi essere la mia ragazza?". Poi torno da lei con passo spedito. Sono parecchio nervoso, chissà che cosa risponderà. Spero veramente che la sua risposta sia affermativa perché non troverò mai un'altra come lei. Quando la raggiungo le porgo l'assegno, lei lo osserva e... e niente! Non si è nemmeno accorta di quello che c'è scritto sul retro! Sorride e piega a metà il foglietto lasciando visibile la parte frontale. -Sei stato bravo- si complimenta, io mi sforzo di sorridere -Grazie... non ci avevo mai provato...-
Sta per rispondere quando arriva il re dei rotoloni regina, ovvero Jack. -Ehilà!- ci saluta avvicinandosi.
E in quell'istante succede la cosa peggiore di tutte: Kate gli regala l'assegno. -Prenditi qualcosa di carino- gli dice con indifferenza. In quel momento i frammenti del mio cuore già distrutto vengono calpestati e sbriciolati senza pietà da quella frase. Lui sorride e se lo mette in tasca. Ora gli stacco la testa e la uso per pulir... -Sai Kate, adoro questi tuoi moti di gentilezza- la ringrazia con sguardo provocatorio. Aspetta cosa?! Ma scherziamo?! Jack è innamorato di Kate?! Bene, un motivo in più per eliminarlo dalla faccia della terra. Kate gli tira un pugno amichevole sulla spalla. -Come stai "Coso"?- dice rivolgendosi a me. Ma come osa?!?! Solo Natan può chiamarmi così... e può farlo solo perché è il compagno di Eris. Mi irrigidisco e serro con forza la mascella per poi riservargli uno sguardo carico d'odio. -Stavo molto meglio prima che arrivassi tu- rispondo in tono tagliente. Jack mi guarda confuso e anche Kate. -Ehi, non osare parlargli in questo modo- dice Kate guardandomi seriamente  -Solo io posso farlo- aggiunge. Non riesco a trattenere una smorfia di disapprovazione -Può difendersi anche da solo sai- vedere che lo difende mi fa venire voglia di commettere un omicidio e il fatto che so di avere le capacità per compierlo non facilita le cose. -Vuoi vedere come mi difendo?- mi provoca la mummia arrabbiata. Sì, almeno posso usarti per scaricare la rabbia. -Jack lascia perdere non ne vale la pena...- commenta Kate e io esibisco un sorrisetto di sfida. -Dai, fatti sotto stronzo- continua a provocarmi il piccolo Jack e Kate gli scocca un'occhiataccia. -Non ne vale la pena- ribatto e sul mio volto si disegna un sorriso degno dell'insulto. Se non posso ucciderlo posso sempre farlo sentire così male da indurlo al suicidio no? -Dylan smettila.- mi ammonisce seria. Io mi giro verso di lei e le rivolgo uno sguardo arrabbiato -Tu non mi dici quello che devo fare.- Stupido, stupido, stupido!!!! Ma non potevo tenere la bocca chiusa?! -Bene, fai quello che vuoi. Jack andiamocene.- ribatte fredda. Si trasforma e senza lasciarmi il tempo di dire altro se ne va mentre Jack si affretta a seguirla. No aspetta... non volevo...

Mi scende una lacrima mentre esco fuori dall'edificio e tiro un pugno ad un albero così forte che si sradica cadendo a terra con un tonfo sordo. Continuo a prenderlo a pugni con rabbia e non smetto nemmeno quando le mie mani si riempiono di schegge che penetrano sempre più in profondità. Dopo non so quanto riesco a calmarmi e a riprendere il controllo di me stesso. Torno a casa correndo per scaricare la rabbia rimasta e quando arrivo entro in silenzio. Vado in camera mia e mi butto pesantemente sul letto di schiena. Non so più che fare... io la voglio... la voglio davvero tanto ma... se lei non fosse interessata a me? Se mi trattasse così perché le do veramente fastidio? Però quando l'ho baciata... anche lei ha provato qualcosa di straordinario ne sono sicuro, glielo si leggeva negli occhi. Mi predo le testa fra le mani e mi tiro leggermente i capelli per la frustrazione per poi ricadere sul cuscino. Potrei chiedere ad Eris... magari può darmi qualche consiglio utile... perché non potrei sopportare di perdere l'unica persona per cui provo dei veri sentimenti.

Death's daughter is my mate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora