Prologo

2K 321 139
                                    

Spostai i rami intrecciati, affondando i piedi nel terreno fangoso. Sentivo la testa ronzare.

Respiravo a fatica, con il cuore che batteva così forte da sembrare in procinto di esplodere.

Quando separai anche gli ultimi rami rinsecchiti, guardai davanti a me. La sagoma nera era seduta su un tronco, pochi metri di umida, fredda erba ci separavano.

Alzò subito il capo. Il suo sguardo era gelido.

Avevo paura. Lo potevo sentire in ogni fibra del mio corpo. Ero immobile e terrorizzata.

Eppure, solo in quel momento realizzai che non avrei potuto rimandare più quell'incontro.

Solo in quel momento capii che non potevo più scappare.

Era arrivata la fine.

La Fenice 1. Tennis. Misteri. Bugie.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora