X. - Il Consiglio

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Al primo piano della Casa, in fondo alla galleria dei campioni, si giungeva nella sala Beltrami, una delle sale più importanti della struttura. Era il luogo in cui i dirigenti si incontravano per discutere, nonché lo spazio in cui tutte le decisioni più importanti prendevano forma. La Fenice non aveva proprietari, ma solo investitori e soci. Per questo era stato creato il consiglio.

Ogni mese i dodici dirigenti del consiglio si riunivano. Amministrativa, sociale, sportiva... ogni dirigente era la massima autorità nella sua categoria. Ma c'erano cose per cui solo il consiglio intero poteva deliberare. E una di queste cose ero io.

Dopo un passaggio degno di un film di spionaggio, fatto di ingressi dal retro, scale nascoste e passaggi furtivi tra i corridoi del piano interrato, fui condotta in quella stanza insieme a mio padre, mia madre e il nostro avvocato. Il passaggio fondamentale, quello che mi avrebbe tramutato definitivamente in un membro del gruppo A, era la firma del contratto, un librone da mille pagine chiuso in quel momento davanti a Kahn.

Era ormai già passata un'ora da quando quella entusiasmante riunione era iniziata.

- ...Per quanto riguarda le attività sportive, da questo momento la ragazza avrà un team che la seguirà costantemente, di cui è a capo Maurizio Cresci, ormai nell'A da diversi anni. Avrà un incontro con lui e con il resto della squadra domani, quindi passerò velocemente alla questione più importante. Una figura fondamentale sarà quella dell'agente. Lei è Jade Moore, una delle agenti sportive più competenti a livello mondiale –

Una donna dai capelli neri lunghi e lisci, occhi a mandorla e pelle d'avorio si alzò, stringendomi la mano. Due perle le incorniciavano il viso, il trucco era leggero e il suo vestito bianco e sobrio.

- Lei si occuperà della sua vita, sia come tennista, sia come personaggio pubblico. Organizzerà i tuoi impegni, collaborerà con i tuoi allenatori e con i tuoi curatori d'immagine. Sarà la tua ombra –

La donna, con un cenno lieve della mano, prese la parola.

- Spero che questo sia l'inizio di un rapporto duraturo. Io mi impegnerò affinché tu possa organizzare la tua giornata senza sovraccaricarti di lavoro. Sarò sempre in contatto con il tuo team, mi occuperò della tua immagine e del rapporto con i media. Risolverò qualsiasi problema e ti accompagnerò nella maggior parte dei tuoi tornei ed eventi pubblici. Farò in modo non solo che tu possa giocare nel migliore dei modi, ma che tu possa partecipare ai migliori tornei -

- Spero che noi genitori non verremo tagliati fuori dalla vita di nostra figlia – avanzò mio padre.

- Il mio lavoro è anche questo: non tagliare nessuno fuori dalla vita di vostra figlia, ma farla lavorare bene e serenamente. Occupandomi di tutto in modo che possa concentrarsi solo sul suo gioco e sui suoi impegni lavorativi –

- E' anche questo che ci spaventa – disse mia madre – Abbiamo visto tutto quello che succederà adesso. È un onore che nostra figlia sia stata scelta per il gruppo A, ma non vogliamo che si trasformi in una macchina. In fondo ha solo quattordici anni –

- Se Beatrice vince, vive felicemente i suoi anni alla Fenice e rispetta i suoi ingaggi senza fatica, considererò il mio lavoro eseguito egregiamente. Se non sarà così avrò fallito e mi impegnerò ancora di più –

- Non si deve preoccupare per la signora Moore, ha portato al successo tanti nostri atleti. Hiro Okada è stato curato da lei per diversi anni. E' una professionista, è una vera fortuna averla qui –

- Grazie, ma la fortuna è di Beatrice. È importante avere un sostegno dalla famiglia, e avere genitori che appoggiano ciò che fa. Purtroppo non è sempre così.  Ad ogni modo, ho già mandato in atto delle trattative con alcuni sponsor, che poi vi potrò illustrare a fine incontro –

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