II. - Il gruppo A

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Fuori l'atmosfera era di attesa. Nel cardo un ammasso di gente agitava volantini sul viso sperando di ricevere un po' di sollievo. La fila per raggiungere i propri posti all'exhibition iniziava già dal mattino. Sulla corsia riservata sbucavano le numerose tute verdi e rosse, quelle dei gruppi C e B, i più colpiti dal fascino del gruppo A.

Proseguii verso il campo centrale. Il cardo era la strada principale della Fenice e divideva l'accademia in due lunghe metà fino a quando non si dissolveva al cospetto del Nido. A sinistra del cardo c'erano i campi di allenamento, divisi in gruppi; a destra i cinque campi interrati, che venivano usati durante i tornei o altri eventi. Superai i campi A e raggiunsi il decumano. Era lì che le file finivano, lì si affacciava il Nido. Era alto, possente, coperto sui lati da lamiere bianche e splendenti che si intrecciavano tra loro come vimini bianchi. Il Nido era lo stadio centrale, e dopo di esso c'era solo tranquillità e silenzio.

Se c'era una cosa che non avevo mai sopportato della Fenice, quelle erano l'exhibition. Era come se in quei giorni il mondo si fermasse: gli allenamenti erano sospesi, e anche se non ti obbligavano ad andare nel Nido non avevi grandi alternative. Non eri costretto ad amarle, ma non andarci voleva dire essere escluso da qualsiasi conversazione nei giorni successivi. Non dovevi fare il tifo per uno dei ragazzi del gruppo A, ma non votare durante le exhibition significava non ottenere cinque punti sulla classifica finale. Per chiunque le exhibition erano ritenute fondamentali, ed era impossibile dimenticarsene. La pubblicità di quell'evento era ovunque. Come se la maggior parte delle persone avesse ancora bisogno di essere convinta.

Io, che credevo che l'unico modo per migliorarsi fosse allenarsi, ero rimasta forse l'unica a pensarlo. I campi dei gruppi B e C erano deserti. Avanzai ancora. Una volta anch'io ero stata come tutti loro: arrivavo alla Fenice all'alba per occupare i posti migliori nello stadio, cercavo qualsiasi informazione su di loro, guardavo ininterrottamente il canale della Fenice, aspettavo ore in fila per un autografo o una foto. Avevo fatto di quel gruppo di ragazzi il centro della mia esistenza. Poi avevo capito che non aveva senso.

Mi lasciai lo stadio alle spalle, svoltai verso Alcatraz. Tra gli allievi non poteva chiamarsi altrimenti un posto che racchiudeva il blocco accademico e la palestra, soprattutto per le torture che produceva la prima. Anche nei campi D ed E, gli ultimi dell'accademia, silenzio tombale.

Nella sala attrezzi del piano interrato c'era così tanto silenzio che i miei passi sul parquet risuonavano nitidi. Sull'erba finta della zona C alcune ragazze facevano gli addominali, fissando il visore della parete davanti a loro ogni volta che si tiravano su.

- Ecco, l'hanno annunciata - la voce affaticata di Push tuonò in quel frastuono.

- La data dell'Opening? Era ora - commentò il bendato.

- Quattro Novembre, tra un mese esatto - continuò, rifiatando ad ogni parola, mentre tirava le braccia a sé stringendo i manubri. Marco, detto Push, aveva diciannove anni ed era non solo il più grande del gruppo B1, ma anche quello dalla presenza più duratura. Non c'era nessuno tra noi che conoscesse meglio i membri del gruppo A, che analizzasse le exhibition più di lui; soprattutto, non c'era nessuno tanto sicuro di esserne il nuovo membro.

- E ti hanno già detto che sarai tu l'asso nella manica dell'A? - gli domandai. Gli altri cominciarono a sghignazzare.

- Ma come sei simpatica, cervellona! Lo sai perfino tu che nessuno viene avvisato prima dell'exhibition di Ottobre, proprio per mantenere la scelta segreta il più a lungo possibile - rispose serio.

- Secondo me sono tutte storie. E' impossibile prepararsi ad una cosa del genere con così poco preavviso... Un mese è troppo poco. Per me, chiunque sia, lo sa almeno da Settembre - disse il bendato, seduto davanti alla lat machine, in attesa di iniziare la nuova serie e sistemandosi la fasciatura sul ginocchio.

La Fenice 1. Tennis. Misteri. Bugie.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora