CI. - Flussi di coscienza

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Guardai attonita la mia amica. Adesso ne ero certa: per arrivare a distruggersi un ginocchio pur di raggiungere i suoi obiettivi, doveva essere completamente impazzita.

Non riconoscevo più quella ragazza simpatica e sincera che avevo incontrato tempo prima, ma questo mi lasciava perplessa. Forse non la riconoscevo, o forse non l'avevo mai conosciuta.

Forse la persona che avevo avuto accanto in quei mesi non era mai esistita, ma quella che avevo davanti a me, rabbiosa e fiera, adesso si accingeva a proseguire la sua storia.

- Il finto infortunio mi avrebbe assicurato entrate sicure in infermeria senza destare sospetti.

Potevo prendere qualsiasi cosa volessi, e adesso non solo nessuno sospettava di me, ma avevo Orlando al mio servizio. Orlando Bassi, che tanto mi aveva insultato, l'intrepido e fiero Orlando, che mi aveva dato della psicolabile, non poteva più fare a meno di me.

Ci sono quattrocentosette allievi alla Fenice. Solo quest'anno i consumatori di Orlando sono arrivati a novantadue. Sai quanti erano prima che io lo "scoprissi"? Dieci. Quanti sono stati fermati per doping? Uno, e solo perché non ha voluto seguire le mie istruzioni.

Orlando non ha mai capito un cazzo di farmaci, figurati se era capace di gestire un traffico del genere... Prima che prendessi in mano io il controllo lui vendeva paracetamolo e vitamine.

Sono stata io ad insegnargli tutto ciò che sa, e a fare in modo che ai controlli fossero tutti puliti. Perché è così. Non c'è nessuno più capace di me di controllare gli altri, di fare in modo che facciano ciò che voglio, quando lo voglio. –

- Ma Orlando mi ha detto che ha sempre gestito tutto lui, e che tu l'hai solo scoperto.

- E ti stupisci? È troppo orgoglioso per dire come stanno le cose veramente, e cioè che io ho sempre avuto il controllo di tutto. Ma su una cosa era d'accordo con me: non voleva che saltasse la copertura dei suoi smerci. Anche se per scopi diversi, volevamo entrambi che te ne andassi.

E lì l'idea geniale: trovare un segreto con cui ricattarti, tanto, nel pieno delle attività dello "stalker", quell'azione sarebbe passata come una delle tante. Nessuno si sarebbe preoccupato più del solito e nessuno avrebbe pensato che fossimo noi i responsabili. Ma c'era un problema.

Miss perfezione non aveva segreti, vero? La tua vita è così noiosa e uguale che è quasi un miracolo che tu sia entrata nell'A! Probabilmente saresti morta di noia, altrimenti.

Lì Orlando, devo riconoscerlo, ha avuto l'idea giusta: se non avevamo segreti ne avremmo inventato uno. Conosceva la tua amica, sapeva che c'era una festa a cui saresti andata. Era l'occasione giusta per estorcerti qualche bella confessione! O no? –

Giulia scoppiò a ridere, poi riprese fiato. Ero impietrita dal dolore, dalla confusione. Ora era chiaro il perché non mi avesse mai detto nulla. Non aveva mai tentato davvero di "proteggermi" dallo stalker, ma lasciarmi nell'ignoranza le avrebbe assicurato tanta libertà e la possibilità di agire, godendo della protezione dei suoi amici senza che nessuno potesse scoprirla.

Continuò, bloccando il mio flusso di pensieri: - Poi però vi ho sentiti, dopo quella festa. Eravate da voltastomaco. "Io non dirò niente, il tuo segreto è al sicuro". Il vero motivo per cui Orlando voleva pubblicare quella foto non era distruggerti, ma aiutarti.

Anzi, aiutare se stesso, ma anche tu ne avresti tratto vantaggio, e in questo modo non sarei mai riuscita a farti andare via. Orlando non aveva mai avuto intenzione di allontanarti dal gruppo A, ma solo di spaventarti e impedirti di parlare ancora con i B1. E perché? Perché avrebbe preferito chiunque, perfino un'insipida ragazzetta come te, al posto mio.

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