LII. - Un momento per riflettere

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- Sapevi che sarebbe successo, vero? Che non mi avrebbero più rivolto la parola? –

- Perfino noi istruttori sappiamo quanto non si sopportino i gruppi tra loro. E già che ci siamo, è meglio che io non commenti su Buljat –

Mi girai sorpresa.

- Non passa inosservata una tresca tra due acerrimi nemici – disse. - Chiudila qua, Beatrice. Dico davvero. Questa cosa, se non finisce, ti farà passare dei guai. Guai seri. -

- Non c'è nessuna tresca - ribattei.

- E allora dovrai muoverti e dimostrarlo, prima che sia troppo tardi - ribatté.

Mi allontanai dal suo sguardo gelido. Avevo bisogno di un momento per riflettere.

- Quella è gente pericolosa, tu non sai di cosa è capace. Star loro vicino mette a repentaglio non solo la Fenice, ma te stessa. Prima di ogni altra cosa – rispose senza staccare lo sguardo fisso sul cesto di palline del B.

- Anche se è così, anche se hai ragione, questo non significa che non ci stiano nascondendo qualcosa - risposi, sovrappensiero.

- Chi ci nasconde qualcosa? -

- La Fenice - risposi decisa.

- Oh... no. Vedi? Intendevo proprio questo! Cosa ti ha detto? Cosa ti ha detto Buljat? - mi voltai a guardarlo. 

Paura. Era chiaramente paura quella negli occhi del mio vecchio istruttore.

- Non è Buljat, Seba. Non è mai stato lui. Lui ha solo confermato idee che avevo già da tempo. Non è solo competizione.

Tutto questo ha a che fare con Felix Falco. Non so come, non so perchè, ma Felix è il responsabile di questa guerra – dissi, esitando un poco, ma poi sempre più convinta.

Lui scoppiò in una risata. 

– Beatrice, non sai di cosa sta parlando. Credimi, è solo una suggestione. Ai ragazzi dell'accademia è sempre piaciuto fantasticare su questa lotta storica.

Ogni anno c'è una nuova: un rapimento, un giro di scommesse... Sicuramente Felix non era una brava persona, ma queste sono tutte storie –

- Come fai ad esserne sicuro? Non puoi dirlo, nessuno può, non ci sono prove! La Fenice ha cancellato pezzi del suo passato, ha nascosto parte della storia. E questo è più che sospetto -

- Beatrice! – Sebastiano buttò via la pallina – Non puoi lanciare queste accuse, lo capisci? Svegliati!

È un momento difficile per la Fenice, ci manchi solo tu che complichi le cose! Per il tuo bene, non farli arrabbiare! Non più di quanto non lo siano già... –

- Arrabbiati? I dirigenti? – Fece un cenno di assenso, poi continuò.

- Credi che a loro piaccia ciò che sta succedendo? Sconfitte da parte del TCI, allievi ribelli che fanno parlare più per le loro bravate che per i loro successi! L'accademia è nell'occhio del ciclone e se non vuoi finire nei guai devi piantarla di parlare di queste cose! 

Sei una brava ragazza, non farti trascinare! Non farti contagiare dalle loro azioni, non perdere le staffe come hai fatto nello spogliatoio! Tu sei migliore di loro e lo dico per te! Non metterti contro i dirigenti, non è una buona idea. Se ci tieni a rimanere nell'A cambia atteggiamento –

Fissai Sebastiano dritto negli occhi. In quel momento l'aspetto allegro e rassicurante del mio istruttore era scomparso del tutto.

- E' questo il tuo consiglio? Fai ciò che ti dicono e stai zitta? Fanno di me ciò che a loro fa comodo e tu sai dirmi solo questo?

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