L'ufficio del professor Piton non era poi così diverso da come se lo immaginava Hermione.
Al centro c'era un tavolino basso in legno di mogano con due poltrone di velluto rosse ai lati posizionate di fronte ad un camino dal quale proveniva in piacevole calore.
Ai lati del camino c'erano due librerie colme di libri, probabilmente ricettari di pozioni e, in fondo alla stanza, c'era un tavolo con due sedie e dietro un poltrona nera, all'apparenza molto comoda, sul quale era seduto il professor Piton, che la stava guardando con espressione serafica.'Buonasera, signore'
'Bene, Granger. Vedo che almeno questa sera non hai fatto ritardo...'
Hermione non rispose, teneva la testa leggermente abbassata mentre guardava come la sue mani si stavano torturando tra di loro.
Il professore si alzò in piedi e continuò a parlare.
'Mi piacerebbe molto sapere dove hai preso tutta quella sfacciataggine. Immagino sia colpa di Potter, lui e il padre non perdevano mai occasione di mettersi in mostra' ghignò
Hermione ora sentiva i suoi nervi tesi dalla rabbia, ma cercò di controllarsi per non cadere nel suo gioco.
'Ho imparato da sola, professore'
Piton la fissò con sguardo indagatore e poi riprese a fissare il fuoco scoppiettante nel camino.
'Non ti ho chiamato qui per parlare con me, Granger. Ho alcuni lavoretti da farti svolgere'
Lei annuì solamente.
'Inizia pulendo questo stanza da cima a fondo tranne la mia scrivania senza la magia. E non-rovistare-tra le mie-cose sulla scrivania!' disse scandendo bene le ultime parole sempre con il suo tono serafico.
'Io tornerò tra poco' e così le passò accanto per poi uscire dalla stanza.
Appena la porta di richiuse, Hermione sospirò forte e chiuse per un attimo gli occhi. Restò così per qualche minuto, poi si legò i capelli in una coda lenta e iniziò a pulire.
Passarono circa dieci minuti ed Hermione aveva finito di pulire per terra e le librerie.
Poi la porta si aprì e Piton entrò, scrutando con sguardo inquisitore la stanza per vedere se la Granger, come la chiamava lui, stava facendo un buon lavoro.
Hermione però non si era accorta della sua presenza nella stanza e continuò a pulire il camino, facendo un leggero sorriso e continuando a canticchiare le note di una qualche canzone.
'Non ammetto sorrisi durante le mie punizioni' dichiarò il professore facendo sobbalzare Hermione che, per lo spavento, fece cadere uno dei vasi in porcellana poggiati sulla mensola attaccata al camino.
'Oddio mi scusi!' si precipitò Hermione a raccogliere tutti i cocci del vaso, per poi estrarre la bacchetta ed eclamare
'Reparo'
e tutti i cocci ritornarono ad essere un bellissimo vaso in porcellana.
Lo prese con cura e lo ripoggiò sulla mensola, guardando il professor Piton, che si trovava ancora sull'uscio della porta, con uno sguardo colpevole, quasi a supplicargli perdono.
'Se non altro ha riparato al danno. Come sempre, ha sfruttato l'occasione per mettere in mostra le sue abilità magiche. Cosa c'è, Granger? Si aspettava un complimento da parte mia?'
Ecco un'altra delle frecciatine solite contro Hermione.
Ed ecco nuovamente il profondo dolore nel petto della ragazza.
'Non volevo dimostrare nulla, professore. Ho solo rimediato al mio errore' disse lei chinando lo sguardo.
'Un errore che le costerà un'ora in più nella mia aula dopo la lezione di domani' decretò Piton impassibile.
'Ma professore, dopo al sua ora ho Aritmanzia!' esclamò Hermione, che sentiva i suoi sensi di colpa aumentare, anche se sapeva bene che le non aveva commesso nulla.
'La professoressa Vector capirà' disse lui spostandosi nella stanza.
Hermione sospirò
'Sì, professore' e con gli occhi lucidi riprese a pulire mentre il professor Piton la osservava dalla sua poltrona dietro la scrivania.
Dopo un pò, Hermione annunciò di aver finito di pulire.
'Bene, ora vorrei che lei preparasse e riempisse alcune fiale di Amortentia. Sa come prepararlo o non le interessa?' Piton ghignò da dietro la scrivania, scrutando bene la reazione della sua studentessa.
Lei però non cascò nel suo tranello e rispose impassibile
'So come si prepara, professore' cercò di tenergli testa.
Lui restò per qualche attimo perso nei suoi pensieri, ma subito dopo si ricompone e si alzò dalla sedia, dicendo di seguirlo.
Il professore la guidò in un'altra stanza dove Hermione rimase incantata alla vista di ciò che le si presentava davanti: al centro della stanza c'era un bancone su cui preparare le pozioni e si lati molto scaffali dove c'erano tutti gli ingredienti possibili e immaginabili, mentre sopra il bancone era attaccata al muro una mensola dove c'erano alcuni libri di cui Hermione riuscì a leggere alcuni titoli: Come preparare la pozione perfetta, 100 antidoti per curare un veleno e così via...
Sul bancone c'era anche un calderone da cui fuoriusciva del fumo.
'Qui troverai quello di cui hai bisogno per preparare il filtro. Io resterò qui ad osservarti' dichiarò Piton mentre si andava a sedere su una sedia in fondo alla stanza.
Hermione annuì e si avvicinò alle librerie per prendere gli ingredienti che le servivano: acqua di luna, petali di rosa, peperoncino in polvere e uova si Ashwinder.
Si avvicinò poi al bancone e iniziò la preparazione aggiungendo man mano gli ingredienti che le servivano.
Era a metà preparazione quando sentì il professor Piton alzarsi e avanzare verso di lei con passi lenti ma decisi.
Hermione poté sentire il suo cuore accellerare il battito, ma continuò la preparazione aggiungendo le uova di Ashwinder.
Poi non ci fu più il rumore dei passi del professore, ma Hermione poté giurare di sentire il suo fiato sul collo e avvertire il suo profumo: un'inebriante fragranza di menta e muschio decisamente piacevole. Hermione si beò di quel profumo.
Smise di mescolare e aggiunse l'ultimo ingrendiente, il peperoncino in polvere e vide la pozione prendere colore e iniziò a sentire una delle sue fragranze preferite, l'odore di legna.
Prese poi un mestolo e, sempre sotto lo sguardo del professore che non aveva smesso un secondo di fissarla, riempì alcune fiale che si trovavano sul bancone e successivamente si spostò di lato per far esaminare il lavoro a Piton.
Il professore osservò attentamente la fiala mentre Hermione seguiva con lo sguardo ogni movimento di quest'ultimo.
Piton dovette ammettere a se stesso che la ragazza aveva davvero fatto un lavoro eccellente, ma non voleva dare questa soddisfazione alla studentessa così si limitò a dire semplicemente
'Discreto come lavoro'
E vide con la coda dell'occhio come lo sguardo di Hermione si intristiva perché la ragazza sperava di aver fatto un buon lavoro e, sorprendendosi di se stesso, provava del leggero rimorso alle parole che aveva appena detto.
Continuò a parlare però, fingendo di nulla
'Per stasera può bastare. A domani, Granger'
'Buona serata, professore' e con questo si congedò.
Hermione uscì dall'ufficio e andò verso i dormitori.
Ciaooo!!! Commentate e stellinate mi raccomando! Grazie per il supporto 💕
~Herm
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Strong Love || Snamione
FanfictionHermione, un angelo dalle ali bianche Severus, un demone dalle ali nere Le loro anime stanno per scontrarsi e nascerà un amore superiore a tutto e tutti. Ma cosa succederebbe se Hermione fosse in pericolo? Severus riuscirà a mettere da parte il suo...