Capitolo 12

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Piton rientrò nelle sue stanze.

Non voleva portarla dal Signore Oscuro, ma doveva farlo. Non doveva far saltare la sua copertura, lo aveva promesso a Silente.

Decise di camminare per il cortile. Magari l'aria lo avrebbe fatto riflettere, anche c'era ben poco da riflettere.

Camminò e camminò e la vide lì.
Sotto l'albero dove si erano baciati.

Si nascose per poterla osservare senza problemi. I suoi occhi color ambra, i ricci che le ricadevano sulla fronte e che lei puntualmente rimetteva dietro l'orecchio, la gonna che si alzava a causa del vento facendo vedere la gamba magra della ragazza.

Piton sorrise alla vista. Una ragazza così dolce, intelligente non avrebbe dovuto subire quello che stava per subire. E tutto solo perché aveva deciso di essere amica di Harry Potter, del Ragazzo-che-è-sopravvissuto.

Rientrò nel castello e andò a chiudersi nei suoi alloggi.

Appena entrò si verso immediatamente del Whisky nel bicchiere e svuotò in un istante il suo contenuto.

Continuava a tormentarsi perché non voleva fare del male alla ragazza, ma non poteva evitarlo, o Lord Voldemort avrebbe scoperto che era una spia.

Quella sera non si presentò a cena e nessuno si chiese il perché.

Tranne Hermione.

Sapeva che quel pomeriggio lui era andato nel cortile e che l'aveva vista. Aveva visto con la coda dell'occhio il suo mantello nero svolazzare all'aria. Ecco perché aveva sorriso per tutto il tempo, nonostante le cose che le aveva detto.

'Ragazzi vado in camera. Sono stanca. Ci vediamo domani. Buonanotte' Hermione si alzò e salutò i suoi amici per poi abbandonare la stanza.

Andò davvero ai dormitori, ma non perché era stanca, ma perché voleva rimanere da sola.

Così, dopo essersi spogliata, si mise il pigiama e si stese sul letto pensando se quell'amore sarebbe stato ricambiato un giorno.

Sapeva che erano pensieri stupidi da fare, ma lei non se ne curava, perché era innamorata.

Intanto, nella sua stanza, Piton stava soddisfando i suoi bisogni con una di quelle donne da poco conto. Lo stava facendo soprattutto per sfogarsi, per liberarsi dalla frustazione e cosa è più appagante se non il sesso?

Dopo aver "finito", Piton disse alla donna di sparire, e dopo che quella se ne andò, si vestí anche lui e uscì dalla Stamberga Strillante per tornare ai suoi alloggi.

Si sentì appagato, ma non fino in fondo perché quello che aveva fatto non lo avrebbe mai appagato completamente. Sentì come un macigno sul cuore, un peso che non voleva sentir ragione di andare via.

Entrò nei suoi alloggi ad Hogwarts e si mise nel letto cercando di dormire. Pensò intensamente agli occhi di Lily e sentì il macigno sul suo cuore farsi sempre più pesante.

Poi immaginò la sua brillante studentessa, Hermione Granger, con i suoi occhi color ambra e il suo bel sorriso radioso e sentì il sonno arrivare finché non si addormentò.

Il macigno sul suo cuore era volato via.

~·~·~·~·~

Il mattino seguente Hermione Granger si svegliò di buona lena, si preparò, svegliò la sua migliore amica e scese a fare colazione.

Come al solito, la Sala Grande era ancora vuota.

Appena entrò, gettò immediatamente lo sguardo sul tavolo insegnanti e lo vide.

Piton stava con la testa china mentre scribacchiava qualcosa e ogni tanto mangiava il porridge.

Lei sorrise e si accomodò al tavolo dei Grifondoro e iniziò a mangiare e allo stesso tempo ripeteva un pò di tutte le materie che aveva quel giorno.

Piton quella notte aveva dormito bene come mai in vita sua. Aveva sognato la sua studentessa e il bacio che si erano scambiati sotto l'albero. I suoi demoni quella notte non lo avevano attaccato. Ma c'era una cosa che lo spaventava: il perché continuasse a pensare alla sua alunna.

Non avrebbe mai ammesso o concepito il fatto che si fosse innamorato di una sua alunna. Pff, amore, che parola assurda, pensò.
Ma sapeva benissimo che lui era stato una vittima di quel sentimento.

Sí, gli piaceva definirsi una vittima. Una vittima subisce solo, non è in grado di attaccare, ed era proprio quello che aveva fatto lui. Non era stato in grado di dichiarare il suo amore alla donna che amava e non aveva fatto nulla per impedire che lei si innamorasse dell' uomo sbagliato.
James Potter.

Odiava ammettere che si era comportato come un uomo senza fegato, senza coraggio, che non aveva lottato per ciò che desiderava. Perciò lui si definiva una vittima.

Non sapeva però perché quell'infatuazione stava durando più a lungo di quanto dovesse. Non riusciva a spiegarselo.

Finì di mangiare e si diresse verso l'aula in cui insegnava. La prima lezione era proprio con la Granger.

Entrò lui e dopo circa cinque minuti iniziarono ad arrivare gli studenti, tra cui Hermione.

'Sedetevi, subito!' sentenziò Piton, cercando di non guardare la Granger.

'Qualche lezione fa abbiamo parlato dell'Amortentia. Oggi la preparerete. Vi do due ore per finirla. Al lavoro!' disse diretto lui, attendendo con ansia che Hermione finisse di preparare la sua. Sapeva che le sarebbe venuta perfetta.

Hermione, avendola già fatta durante una delle lezioni private con Piton, non si preoccupò e iniziò a prepararla.

Passò un'ora e lei era a metà del lavoro, mentre l'altra parte della classe era ancora molto indietro, non sapendo come proseguire.

Cominciò a mescolare in senso orario e antiorario finché la pozione non diventò di un rosa pallido. Era pronta.

Annusò la pozione. Sentì come al solito l'odore di legna da ardere, ma questa volta anche menta e muschio. Sapeva il perché. Sorrise e gettò uno sguardo al professor Piton che stava scrutando le pozioni degli altri studenti.

Versò la pozione in una fiala, scrisse su un foglietto attaccato alla fiala il suo nome e cognome poi si alzò e andò verso la scrivania dove depositò la pozione. Raccolse la sua roba e percorse l'aula per uscire, passando accanto a Piton.

'Buona giornata, professore'

Uscì dalla stanza senza guardarlo negli occhi.

Ciaooo! Come state potterheads? Io bene per fortuna. ❤ Tra poco ci sarà il colpo di scena.
Colore preferito? Io il nero, mi ricorda Severus 😍
~Herm

Strong Love || SnamioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora