Capitolo 22

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Piton la guardava mentre lei continuava a contorcersi per terra, cercando di non piangere.

Ma non ci riusciva perché non era il dolore fisico che la faceva stare male, ma quello che stava provando in quel momento era peggiore di tutto, peggiore del veleno più letale.

Quella tortura non durò molto, ma per lei non sembrò finire mai e lo stesso per Severus.

'Basta, Severus. Credo che la Granger abbia imparato la lezione. Lasciamola lì' disse Voldemort per poi lasciare la stanza con il suo fedele Nagini.

Quando tutti lasciarono la stanza, Severus si avvicinò immediatamente ad Hermione, la prese in braccio e la portò fuori dalla villa.

Hermione avrebbe voluto impedirlo, ma le mancavano le forze.

Si materializzarono nella casa di Piton, dove lui portò la ragazza nella camera da letto e la stese lì, andando a prendere poi delle pozioni curative, nelle bende e tutto quello che gli occorreva per curarla.

Non voleva perderla, sapeva che in quel momento lo odiava ma lui doveva prendersi cura di lei.

Quando si avvicinò, vide Hermione che cercava di spostarsi dal suo tocco con gli occhi che trasparivano odio e paura verso l'uomo di fronte a lei.

'No-n tocc-armi!' sussurrò Hermione con voce appena udibile, ma lo sforzo che aveva fatto le costò una fitta alla stomaco.

'Ti prego, lascia che ti curi. Dopo potrai dirmi quello che vuoi, ma prima devo curarti' disse Piton con occhi che imploravano perdono verso la ragazza che amava.

Hermione annuì, solo perché vedeva nei suoi occhi la verità.

Lui la spogliò, la lasciò in intimo e iniziò a passarle degli unguenti sulle ferite per farle cicatrizzare. Odiò se stesso per aver ridotto il corpo della ragazza in quel modo.

Sul corpo di Hermione c'erano tagli, tanti tagli, alcuni vecchi, altri nuovi. C'erano sopratutto cicatrici. Quelle cicatrici raccontavano tutto quello che aveva passato la ragazza fino a quel momento ed era ancora lì, più agguerrita di prima.

Quando ebbe finito, le infilò una delle sue camice e le diede una pozione curativa che le fecero riacquistare un pò di forza.

'Ti prego ascoltami ora! Io non sono dalla loro parte, sono una spia dell'Ordine, una spia di Silente' disse lui cercando di prenderle la mano, ma che lei subito tolse.

'Come pensi che possa crederti dopo tutto quello che hai fatto! Mi hai fatto del male, hai ucciso Silente!' disse lei urlando leggermente.

'Non è come credi! Me lo ha chiesto lui di farlo!' si disperò Severus Piton. Lo stesso uomo che non avrebbe mai creduto di dover dare spiegazioni a qualcuno, tanto più ad una ragazza di 17 anni! Ora invece era accanto a lei, disperato perché voleva il suo perdono.

'Mi hai tradito, Severus! Non mi hai raccontato la verità, sapendo tutto quello che stavo passando! Eri accanto a me quando sono morti i miei genitori per colpa di quei tuoi luridi compagni! E tu lo sapevi!! E non mi hai detto nulla!' Hermione aveva ripreso a piangere disperatamente, urlando tutte quelle cose all'uomo che amava.

Piton era distrutto, non sapeva più come difendersi, semplicemente perché tutte le cose che aveva detto Hermione erano vere.

Rimasero in silenzio, nella stanza si sentivano solo i singhiozzi di Hermione.

'Tu mi avevi promesso una cosa, Hermione. Che ti saresti fidata di me, nel bene e nel male. Me lo avevi promesso'

'Severus, tu mi hai ingannata. Mi hai fatto promettere questa cosa sapendo quello che sarebbe successo e mi hai tenuto all'oscuro di tutto! Come dovrei sentirmi? Come pensi che mi possa sentire adesso? Mi hai trattato come una stupida, pensando che ti avrei perdonato tutto solo perché ti amo'

Il mago sussultò a quelle parole. Lei lo amava. Glielo aveva appena detto. Non ci poteva credere! Sarebbe stato l'uomo più felice del mondo se solo in quel momento non si fosse ritrovato in quella situazione.

Provò ad aprire la bocca, ma subito la richiuse non sapendo cosa dire.

'Vattene, ti prego. Ho bisogno di stare da sola' disse lei continuando a piangere.

Lui lasciò la stanza non dicendo una parola.

Lei allora si sfogò. Iniziò a piangere lasciando che tutto l'odio, la tristezza, la rabbia che stava provando in quel momento venissero a galla. Pianse come se non ci fosse più un futuro per lei.

In quel momento avrebbe voluto Harry accanto a lei, il suo migliore amico, e piangere sulla sua spalla continuando a chiedergli perché era successo tutto quello.

Dall'altra parte, Severus Piton stava facendo la stessa identica cosa.

Stava piangendo.

Piangeva perché era stato uno stupido a non dirle la verità, piangeva perché aveva paura di perderla, piangeva perché se le avesse detto la verità ora probabilmente starebbe accanto a lei, magari facendo l'amore.

E invece si ritrovava seduto su un letto a piangere mentre nella mano destra aveva in pugno il ciondolo che lei le aveva regalato. Continuava a guardarlo pensando che avrebbe fatto una "magia" avrebbe riportato le cose come erano.

E invece quell'oggetto inanimato rimase lì, fermo, senza muoversi. Un oggetto che poco prima sembrava poter esprimere felicità, mentre ora non raccontava assolutamente niente.

Proprio come il suo cuore in quel momento.

Eccomi! Riusciranno a superare questa difficoltà? Lo spero😳 intanto io vi ringrazio per tutto il supporto che mi date ad ogni capitolo! Vi amo❤
Anche in questo fatemi sentire il vostro supporto💕
Cosa ci piacerebbe fare nella vita? Io non lo so ancora, è presto per me! ❤😂
~Herm

Strong Love || SnamioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora