Capitolo 48

2.9K 139 16
                                    

Il castello era deserto. Si sentiva solo il rieccheggiare dei passi di Hermione.

Esplorò tutto il castello e tutto sembrava apposto.

Uscì anche per controllare il cortile.

Camminò per un pò, poi sentì qualcuno piangere.

Si avvicinò cauta e silenziosa, per non essere scoperta.

Vide seduto sulla panca di pietra un uomo. Il cuore iniziò a batterle velocemente.

Severus.

Era lì, seduto, mentre le lacrime gli scorrevano sul viso, inesorabili.

Hermione provò una morsa di dolore al petto, ma allo stesso tempo di rabbia. Perché piangeva se era stata tutta colpa sua? Lui aveva voluto tutto questo, non sarebbe successo nulla se lui non l'avesse tradita.

Le venne del disgusto al pensiero.

Lui alzò lo sguardo e la vide. Vide i suoi bellissimi capelli che si muovevano a causa del vento, gli occhi ambra che lo fissavano, le sue mani strette in due pugni lungo i suoi fianchi.

Lo guardava con odio.

Per quanto Hermione lo amasse ancora, in quel momento non riusciva a guardarlo con amore o compassione. Provava solo odio e tanta rabbia.

'Hermione, ti prego...' lui sembrò supplicarla. I suoi occhi lucidi brillavano sotto la luna.

'Non sono io che ho voluto tutto questo. È solo colpa tua!' disse lei e rientrò nel castello.

Ritornò nel dormitorio e appena la porta si chiuse, iniziò a piangere silenziosamente. Perché la vita le aveva riservato tutta quella sofferenza? Cosa aveva fatto di male per meritarsela?

Rimase lì a piangere tutta la notte.

La mattina seguente, Hermione aveva un aspetto orribile.

Cercò di aggiustarsi un pò, ma non venne fuori questo gran risultato.

Decise di scendere in Sala Grande e iniziare a fare colazione. Non sapeva come sarebbe riuscita ad affrontare l'ora di Difesa Contro le Arti Oscure, ma di certo non poteva tirarsi indietro.

Quando scese, molti studenti erano già lì e i professori erano tutti presenti.

Lui la guardò. Notò che aveva i capelli annodati tra loro e uno sguardo spento; sapeva che era solo colpa sua. Ma nonostante ciò, pensó che era lo stesso bellissima.

La vide tirare fuori la bacchetta e, con un gesto della mano, i suoi capelli erano perfettamente in ordine.

Purtroppo lo sguardo che aveva era sempre lo stesso. Non lo degnò di uno sguardo e questo lo uccise. Avrebbe preferito che lei gli urlasse contro, che lo insultasse nella maniera peggiore, ma non riusciva a tollerare il suo silenzio.

Quella notte, lei lo aveva visto in un incredibile momento di fragilità ed aveva ragione a dire "che era solo colpa sua! Che lei non aveva voluto tutto quello"

Il Preside iniziò a mangiare molto svogliatamente e lo stesso fece Hermione.

Poco dopo, la ragazza fu raggiunta da Ginny che la guardò in modo compassionevole.

'Come ti senti?'

'Come mi sento secondo te?' Hermione rispose con un'altra domanda.

'Se oggi non te la senti di andare a lezione, non ci andare. Non succederà niente se oggi non ci andrai'

'Non posso, Ginny. Ormai tutti i professori mi hanno vista entrare, anche lui. Davvero, ce la faccio. Ho affrontato torture e ho ucciso Mangiamorte. Questa cosa non mi fermerà'

Strong Love || SnamioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora