Capitolo 16

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Si svegliò solo quando sentì un profondo dolore allo stomaco.

'Svegliati, mezzosangue' sentì una voce disgustata accanto a lei.

Quella di Bellatrix Lestrange.

Aprì gli occhi e cercò di capire dove si trovavano. Si trovava in un salone mentre tutti, e per tutti intendo i Mangiamorte, erano lì a fissarla.

Poi all'improvviso si aprì un varco davanti a loro e Lord Voldemort comparve davanti a tutti.

Hermione aveva paura. Molta paura. Pensava di non rivedere più Harry, Ron, Ginny e tutta la famiglia Weasley. L'unica cosa positiva se l'avessero uccisa, si sarebbe ricongiunta con i propri genitori.

'Hermione Granger' scandì bene le lettere Voldemort con la sua voce serpentina.

'Ti starai chiedendo perché sei qui, immagino. Vorrei che tu diventassi uno dei miei seguaci e che abbandonassi Harry Potter. Ti va di unirti a noi?' chiese lui sforzando un sorriso.

Hermione stava letteralmente ribollendo dalla rabbia.

'Non abbandonerò mai Harry per unirmi a te!' urlò Hermione.

Nella stanza si elevò un vociferio da parte dei presenti.

Lord Voldemort fece tacere tutti.

'È questa la tua ultima parola?' chiese lui indifferente.

'Sempre lo sarà'

'Bene. Bellatrix sai cosa fare' e il Signore Oscuro se ne andò.

Bellatrix prese la sua bacchetta e la puntò contro la ragazza, che cercava di mostrarsi forte in quel momento.

'Crucio!'

Hermione iniziò a contorcersi dal dolore e ad urlare. Le sue urla rieccheggiavano tra le pareti di quella stanza, mentre tutti i Mangiamorte stavano lì a guardare.

'Crucio!' ripeté Bellatrix ridendo sguaiatamante.

Hermione fu invasa da altro dolore, come se mille coltelli la stessero penetrando. La tortura continuò per un bel po di tempo e provò enorme sollievo quando Bellatrix finì di infliggerle la maledizione Cruciatus.

'Sporca mezzosangue!' le diede un calcio allo stomaco e se ne andò insieme ai suoi amici Mangiamorte.

Hermione era lì, stesa per terra, con le lacrime essiccate sulle sue guance per il troppo piangere. Sentiva le forze venirle meno e non riusciva a muoversi per il troppo dolore che provava in quel momento, sia fisicamente che moralmente.

Rimase lì finché, priva di forze, non svenne.

Non sapeva che in quella stanza un'altra persona aveva assistito alla scena, in disparte da tutti.
Severus Piton.

Era nascosto in un angolo della stanza e aveva osservato tutto senza fiatare. Sentiva una morsa al cuore ogni volta che Bellatrix infliggeva la Cruciatus a Hermione, sentiva di non poter più sopportare la vista di certe cose, avrebbe preferito morire per quello che le stava facendo. Ma non poteva perché aveva fatto una promessa a Silente.

Vide il corpo della ragazza steso lì per terra, privo di sensi e si avvicinò.

Gli occhi della ragazza era chiusi e aveva un'espressione serena sul viso, come se si fosse addormentata. Di certo non stava sorridendo e si vedevano chiaramente le lacrime asciugate sulle sue guance e molti tagli sul viso che probabilmente si trovava anche sul corpo.

La guardò con un luccichio di tristezza negli occhi perché non avrebbe mai voluto far soffrire una sua studentessa.

La prese delicatamente tra le braccia, a mò di sposa, e la portò fuori da Villa Malfoy. Dopodiché si smaterializzò insieme a lei fino ad Hogwarts.

Camminò furtivo, con il corpo della ragazza tra le sue braccia, evitando gli studenti, finché non raggiunse il suo ufficio, o meglio, nella sua camera da letto.

Stese la ragazza sul letto e la spogliò sotto i suoi occhi che guardavano ogni contorno del corpo di Hermione. Prese poi alcune creme dal suo laboratorio e iniziò a spalmarle sulle enormi ferite della strega.

Ogni volta che toccava una nuova ferita, provava sempre più tristezza per lei e pena per se stesso. Si odiava per questo.

Dopo che ebbe medicato le ferite e le ebbe avvolte nelle bende, coprì il corpo della ragazza con una delle sue camice bianche e la mise sotto le coperte del suo letto.

Uscì poi dalla stanza.

Hermione si svegliò dopo un pò di tempo. Provò ad alzarsi ma sentì un forte dolore allo stomaco non appena provò a muoversi, costringendola a bloccarsi nel letto.

Guardò la stanza. La scrutò attentamente fin quando i suoi occhi non caddero sulla coperta sopra di lei: verde smeraldo con dei ricami di argento.
Sapeva dove si trovava.

Notò anche che non aveva più i suoi vestiti ma che addosso aveva una camicia bianca che le arrivava a metà coscia.

In quel preciso istante, Severus Piton entrò nella stanza.

Hermione cercò di alzarsi almeno con il busto del corpo ma non ci riuscì e sulla sua faccia comparve una smorfia di dolore.

Piton se ne accorse.

'Non muoverti. Come ti senti?' chiese lui mentre andò a sedersi accanto a lei.

'Potrei stare meglio...' rispose come d'abitudine Hermione.

'Hai sempre avuto la capacità di vedere il lato migliore nelle situazioni peggiori. Io non ci riuscirei...' ammise Severus guardando la ragazza negli occhi.

Hermione non rispose. Continuò semplicemente a torturarsi le mani.

'Perché hanno preso proprio me?' gli chiese la studentessa.

'Perché sei amica di Potter' disse lui
'Tieni, bevi questa pozione'

Hermione prese la fiala dalle mani del professore e insieme al suo aiuto per tenerla dritta sul letto, la bevve tutta.

'Devi riposare. Fin quando non guarirai non uscirai da questa stanza'

'Professore, io...'

'Non si discutono i miei ordini. Tu resterai qui' la guardò intensamente Piton.

Hermione annuì.

'Ora riposa. Tornerò più tardi.'

Piton si alzò e lasciò la stanza.

Bonjour! Come va? Spero bene. Commentate e votate per favore, grazie come sempre per il supporto❤
~Herm

Strong Love || SnamioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora