Capitolo 7

1K 74 1
                                    

Sono pronta.
Afferro la borsetta con tutto il necessario per sopravvivere stasera – mascara, rossetto, borsello, fazzoletti di carta... – ed esco di casa andando a bussare alla sua porta, ad aprirmi è proprio lui.

"Ciao."
Mi sorride.

"Ciao."
Ricambio il sorriso.

"Vieni, entra pure. Axl è in ritardo come da manuale."
Mi informa così mi siedo sul divano, mi guardo intorno e non vedo nessuno. Sembra aver capito e così risponde alla domanda che avevo formulato solo nella mia mente. "Sono già partiti per il locale, andiamo in macchina perchè è lontano da qui."
Annuisco, ma andremo con la sua Mustang? È da tanto che non ci salgo, dal penultimo giorno quando stavamo ancora insieme...che bel ricordo quel giorno.

"Sono pronto!"
Ci informa Axl apparendo dal corridoio.

"Finalmente!"
Brontola Slash, afferra la chiavi della macchina e ci dirigiamo verso la porta.

"Mi devo fare bello per le mie fan, bestia! Tanto te hai già la tua amata, ma io sono single, bello e libero! Devo essere sempre presentabile!"
Conclude Axl uscendo di casa, la sua amata...parlavo di me? Da una parte spero di no ma nel profondo del cuore spero di si, li amo ancora e nessuno ha mai detto che non staremo mai più insieme.
Per tutto il viaggio Saul è rimasto in silenzio mentre era alla guida, ha tenuto sempre lo sguardo fissato verso la strada e non torceva il capo neanche di un millimetro; Axl, invece, era seduto dietro di noi e blaterava e blaterava ancora sulle ragazze che vedeva camminare sul marciapiede.

"Uhhhh...sexy...ci farei un bel pensierino..."
Blaterava ancora facendo un gemito finale, mi giro di scatto e lo guardo rimproverandolo."Cosa c'è? Non pensi mai a queste cose quando vedi un ragazzo bello?"
Ha ragione, insomma chi è che non pensa che un ragazzo sia sexy quando lo è?
Arrossisco spontaneamente ed è lì che Slash si gira verso di me, mi guarda con occhi sbarrati e ritorna verso la strada sempre più teso. Proprio in quel momento doveva girarsi, cazzo?!
Sbuffo e ritorno dritta nel mio sposto sentendo Axl dietro di me sussurrare:"Avevo ragione..."
E ricomincia a guardare fuori e a fare commenti, non cambierà mai...

Quando arriviamo nella via del locale come da copione, siccome siamo a L.A., non troviamo posto per l'auto. Dopo quasi un quarto d'ora il riccio accanto a me comincia a tirare fuori delle parolacce che in vita mia non ho mai sentito dire, rimango sbalordita. Poi finalmente troviamo un posto vicino ad un vicolo da cui provengono voci, di cui sento solo l'eco essendo lontana.

"Chi c'è nei vicoli?"
Chiedo ai due che sembrano più esperti di me sulla vita di strada, sono stata cresciuta in un quartiere ricco e non me ne intendo di queste cose.

"Tossici, prostitute, spacciatori...poi chi c'è, Axl? Tu te ne intendi molto più di me."
Dice Saul girandosi verso il rosso ed io faccio lo stesso, cosa ci dirà il nostro caro Axl? O meglio, William? Era da tanto che non lo chiamavo in quel modo...

"A parte quello che hai detto tu, Bestia poi i vagabondi ma non se ne trovano in tutti. Quando sono scappato di casa e sono arrivato qui a Los Angeles la prima notte ho dovuto dormire in un vicolo, la mattina dopo quando mi sono svegliato mi sono trovato davanti un barbone. Voleva stuprarmi."
Rimango sbalordita mentre lui rimane tranquillo e continua a camminare.

"Ma-ma come fai a essere così tranquillo?"
Chiedo puntando i piedi per terra, ma come fa? Voglio saperlo!

"Semplice, dopo l'ho picchiato a sangue e gli ho rubato i pochi spiccioli che aveva in tasca quel figlio di puttana. Ma se non avessi trovato quegli spiccioli in quelle tasche non avrei conosciuto Slash."

"Perchè?"
Voglio, anzi devo sapere tutto!

"Perchè Slash lavorava nell'edicola dove ho comprato una copia di Play boy, l'ho conosciuto lì."

"Play boy?"
Chiedo storcendo il naso, credevo che Axl Rose avesse tutte le ragazze che voleva.

"Si, ero solo a quel tempo e dovevo sfogare...hai capito, cazzo!"
Scoppiamo a ridere tutti e tre, finalmente siamo arrivati davanti il locale. Il buttafuori, che conosce i ragazzi, ci fa entrare quasi subito e così percorriamo un lungo corridoio e ci troviamo subito dentro la sala dove una miriade di gente balla tutta ammassata sulla pista da ballo strusciandosi l'una con l'altra. Da un lato, invece, infondo alla sala sono posizionati i tavoli, alcuni attaccati al muro con dei divanetti al posto delle sedie altri, invece, sono tavoli alti con le sedie dalle gambe alte. Da qui, all'entrata della sala, vedo Izzy, Duff e Steven seduti su dei divanetti con accanto delle ragazze che ridono come sciacquette mentre loro le parlano all'orecchio per via della confusione qui nella sala, ci avviciniamo e mi siedo anch'io su uno dei quattro divanetti, sono accanto a Saul. Axl, invece, è su un'altro a tre posti con accanto Izzy occupato con la sua ragazza, lo vedo guardarsi in giro ed alzarsi per andarsene.

"Mi vado a trovare un po' di compagnia."
Si giustifica il rosso prima di andare.
Mi ritrovo qui seduta accanto al riccio che non spiccica parola neanche con un cava tappi, sospiro e mi giro a guardarlo.

"Tu non vai a cercare qualche ragazza?"
Gli chiedo un po' titubante sfoderando un sorriso nervoso, non voglio che se ne vado con qualcuna che non sono io.

"Perchè dovrei? Sai benissimo come stanno le cose, Jo."
Sospiro di sollievo dentro di me, menomale. "Vuoi andare in un posto magari più appartato?" mi propone."Magari dove possiamo parlare tranquillamente."
Aggiunge, annuisco e mi afferra una mano per poi portarmi verso una tenda dietro un piccolo palco che prima era nascosto dalla folla. Sposta la pesante tenda nera scoprendo un piccolo salottino dove seduti su un divanetto ci sono sue ragazzi a pomiciare, Saul si avvicina con me dietro e li dice:"Sparite, mocciosi."

Il ragazzo, che sembra fatto, si gira con calma e guarda il mio accompagnatore, sbatte le palpebre un paio di volte e quando riconosce chi è spara un:"Porca puttana!"
E prosegue.

"Scusa, amico s-se posso chiamarti così. Andiamo, Estelle."
Prese per mano la ragazza con cui pomiciava poco prima e se ne andarono.

Intanto Slash si girò verso di me, mi afferra tutte e due le mani e mi porta a sedere sul divanetto. Ci guardiamo negli in silenzio, perchè mi ha portata qui?

"Perchè mi hai portato qui?"
Gli chiedo finalmente dopo essermi fatta coraggio, ho paura della sua risposta. Mi sposta una ciocca dei miei capelli castani chiari dietro l'orecchio, gli sorrido timidamente e arrossisco.

"Volevo solo stare con te."confessa."Da soli."
Aggiunge appoggiando una mano sulla mia gamba, guardo la mia gamba e la sua mano sopra. "Non voglio perderti, voglio stare con te...per sempre."si avvicina sedendosi ancora più vicino a me."Io."si avvicina con il viso verso il mio, le nostre labbra sono così vicine."Ti."le sue labbra si avvicinano fino sopra alle mie"amo, io ti amo."
Mi sussurra sulle labbra per poi baciarmi. Finalmente le nostre labbra sono unite come non facevano tanto tempo, quasi un anno. Mi mancava questa sensazione così bella e travolgente ogni volta sempre di più, giochiamo e giochiamo con le nostre bocche arrossandole fino ad aggiungerci le lingue per farle roteare e roteare ancora. Semplicemente una sensazione travolgente.

Coinquilini per un mese 2 ~ ormai solo vicini di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora