Capitolo 25

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Salgo in camera più velocemente possibile, guardandomi sistematicamente dietro per controllare che non mi segua. Appena arrivo al piano, immancabilmente con il fiatone, cerco la mia stanza, anche se devo condividerla con lui, mi ci nasconde chiudendo la porta dietro di me. Poi cammino velocemente verso la mia parte del letto, mi inginnocchio a terra e, spostando il piumone, cerco la mia valigia, che avevo riposto lì appena ho finito di disfarla ed ora devo riempirla.

La valigia è fatta, ma ho lasciato un po' di vestiti nella stanza armadio, di preciso non so come chiamarla anche perchè non nè ho mai avuta una mia. Comunque ho lasciato dentro la stanza armadio i vestiti che mi ha regalato Saul, praticamente un guardaroba intero, perciò sarà difficile che si accorga che ho tolto i miei. La valigia l'ho nascosta di nuovo sotto il letto e mi sono distesa sul letto, con la schiena appoggiata testiera. Cosa faccio? Aspetto che Saul venga a dormire, essendo ubriaco si addormenterà quasi subito e,quando tutti saranno a dormire, sgattaiolo via come se non fossi mai passata in questa casa. Ho fatto un errore a trasferirmi qui. Amo Saul, ma sono venuta qui per stare insieme a lui e credo che lui non sia pronto per la convivenza, perciò me ne vado.
Mi stendo del tutto sul letto con la testa appoggiata sul mio comodo cuscino, quasi mi dispiace lasciarlo – sia Saul che il cuscino, intendiamoci – poi mi giro sul fianco destro e aspetto, ma aspettando un po' e un altro po' alla fine mi addormento profondamente.

"Jooo..."
Sento all'orecchio l'iconfondibile voce di Saul, per farlo stare zitto mugolo, ma non vuole capire e continua a chiamarmi. "Jo, ma sei sveglia?"
Continua ora circondandomi il fianco destro con il braccio, così abbracciandomi e comincia a baciarmi il collo.

"Sono sveglia."
Biascico mentre tengo gli occhi chiusi.

"Ti ho fatto arrabbiare, scusa. Scusa, amore. Mi perdoni? Lo so, che sono uno scemo, cretino, deficiente, stronzo e poi non lo so, ma ti amo, ti prego parlami, dimmi qualcosa."
Sussura queste parole al mio orecchio ed io ascolto attentamente, finchè non finisce il suo discorso.

"Anch'io ti amo, Saul."
Con uno scatto mi giro verso di lui ritrovando il suo viso a due centimetri dal mio. "Ti perdono, ma voglio stare di più con te."
Dico e lui annuisce, finalmente sono felice ed il mio piano sfuma tutto come la nebbia: resto qui insieme a Saul.

"Va bene."
Mi sorride per poi, finalmente, baciarmi dopo tanto tempo – ok, è circa un giorno ma non mi importa –. "Domani, Duff ci ha invitato a tutti a casa sua per pranzare insieme."

"Davvero?! Siii!!"
Stupita e felice allo stesso tempo sorrido.

"Si, vuole presentarci la sua nuova fidanzata e, vabbè, farci vedere la casa."
Mi spiega, poi.

"Ok, perfetto! Non vedo l'ora, tesoro!"
Lo bacio ancora una volta, ma in un modo più passionale mettendoci tutto il mio amore.

"Senti, tesoro, hai sonno?"
Mi chiede, quando ci stacchiamo dal nostro bacio passionale, mentre mi accarezza il braccio con una mano.

"Non tanto, sai?!"
Ridacchiò maliziosamente, mentre Saul comincia a sorridere più maliziosamente di me e si posiziona sopra di me cominciandomi a baciare con la lingua.
Affondo le mani nei suoi folti ricci fino ad arrivare alla nuca, dove mi fermo e la accarezzo facendolo gemere di eccitazione, inoltre sento il suo ehm... membro sulla mia coscia. Dopodiche finiamo il bacio e comincio a baciarlo sul collo succhiandolo, per formare un succhiotto che domani mattina vedranno tutti così tutte le ragazze capiranno che lui è mio! Dopo che i miei succhiotti, ora solo leggermente visibili, sono pronti lascio fare il lavoro a lui, che comincia a farmi succhiotti come ho fatto poco fa. Intanto io gli slaccio la cintura formata da cartucce di fucili e la lancio da qualche parte del pavimento, poi passo ai pantaloni in pelle che faccio scendere più velocemente che posso ed anch'essi gli lancio. Pian piano anche lui arriva al mio pigiama, che toglie subito lasciandomi completamente nuda, del resto come lui. Poi ricominciamo a baciarci, fino a che non lo sento entrare dentro di me causandomi un forte gemito per la sorpresa.

"Ti ho stupito, piccola?"
Ansima e ride, mentre spinge dentro di me.

A quella domanda retorica rido arrossendo come un pomodoro e rispondo: "Già..."
Tra un bacio e un altro. "Ti amo, Saul."

"Ti amo, Jo."
Mi bacia un ultima volta per poi venire dentro con un gemito finale, che mi porta quasi ad urlare.

Coinquilini per un mese 2 ~ ormai solo vicini di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora