Capitolo 24

740 48 0
                                    

Mi giro sull'altro fianco, anche se ho gli occhi chiusi un raggio di sole mi colpisce nel viso e mi sveglia. Che desolazione... sospiro già stufa, allungo un braccio davanti a me scoprendo che dall'altro lato del letto non c'è nessuno, anche se il lenzuolo è stropicciato. Così apro gli occhi di scatto e non trovo nessuno davanti a me – intendendo Saul – ma solo la testa del mio cane.

"Barney..."
Biascico sorridendogli, per poi alzarmi a sedere. Mi guardo intorno e vedo i vestiti di Slash ai piedi del letto, dalla sua parte, poi le sue scarpe vicino la porta della cabina armadio. Quando è tornato e quando se n'è andato? Finalmente mi alzo e, seguita dal mio cane, scendo in salotto dove vedo George venirmi incontro.

"Buongiorno, signorina."
Mi saluta.

"Buongiorno, puoi chiamarmi Jo."
Gli ripeto, ancora una volta come il giorno precedente.

"Va bene." mi sorride. "Volevo informarla che ho appena parcheggiato la sua auto davanti casa e che sono andato a chiudere il vecchio appartamento, mi devo occupare io della vendita?"

"Della vendita???"
Chiedo sorpresa, ma che vendita?!

"Si, mi ha informato il signore."

"Ah."
Rispondo all'inizio. "Non importa, ci penso io."
Aggiungo, poi, con il sangue che comincia a scorrermi sempre più velocemente nelle vene e la rabbia che mi fa digrignare i denti.

"Okay."
Risponde poco sicuro per poi andarsene a passo veloce, forse si è accorto che mi sto' arrabbiando.
Appena lo vedo sorpassare la soglia della cucina con uno scatto mi giri verso l'uscita, per poi dirigermi verso la mia auto. La trovo aperta, così comincio a cercare le chiavi per accenderla e le trovo dentro il cruscotto, le infilo nel quadro d'accesnsione e la faccio partire. Scendo a tutta velocità, ma senpre con attenzione, la collina sterrata per poi entrare in strada. Voglio delle spiegazioni per la questione dell'appartamento ma voglio aspettare io suo ritorno a casa stasera, così decido di andare all'università visto che proprio questa mattina c'è una lezione alle 11:00am e se faccio in tempo posso tranquillamente andarci.

***

La lezione è finita, ma non ho voglia di tornare a casa, quindi mentre mi dirigo verso l'uscita della sede decido cosa fare: potrei andare a mangiare qualcosa al ristorante qui davanti...fanno un ottima bistecca...
Ma quando sto scendendo il primo scalino una mano si appoggia sulla mia spalla, perciò mi giro e vedo accanto a me Kate, una conpagna di corso.

"Ciao, Jo!"
Mi saluta sorridendo. Contraccambio il saluto, anche se non mi spiego perchè mi abbia salutato perchè non l'ha mai fatto! "Come stai?"
Chiede poi.

"Bene, grazie."
Rispondo.

"Perchè volevo chiederti un informazione."

"Quale?"

"Quel tuo amico riccioluto è Slash, il chitarrista dei Guns n' Roses, vero?"

"Ehm si, veramente siamo fiadanzati!"
Puntualizzo facendogli capire come stavano le cose, sia chiaro!

"Ma conosci anche gli altri?"

"Si, perchè?"
Chiedo, anche se so già cosa vuole.

"Me li faresti conoscere?"
Mi prega sorridendo. "Ti pregooo!"

"Ecco, non lo so. Devo vedere come sono messi con gli affari, perchè ultimamente sono moolto impegnati. Ma se posso ti farò uno squillo, okay?"
Gli sorrido.

"Va bene, grazie!"
Mi abbraccia all'improvviso lasciandomi altamente sorpresa, poi mi saluta sempre sorridente e se ne va. "Ah," si gira quando ha già sceso le scale. "sentiamoci più spesso!"
Gli faccio segno di con la testa e poi vedo la bionda andare via. Non sarebbe male farmi una amica, penso, visto che dal liceo non ne ho più. Una figura femminile che può consigliarmi su cose femminili, perchè intendiamo, non potrei mai parlare di ciclo con Steven o Duff o gli altri... sarebbe altamente imbarazzante!
Così, dopo aver visto andar via Kate, scendo anch'io le scale e mi dirigo verso la macchina, per poi andare a mangiare al Mc Donald's più vicino.

***

Con lo stomaco pieno e la fane ormai scomparsa, mi rimetto in moto e questa volta verso casa, però. Quella casa che ancora non sento mia e che forse non lo sarò mai, anche se non ero convinta di trasferirmi la sua promessa che saremmo stati insieme era la goccia che mi aveva convinto. Ora non lo so.
Forse ho sbagliato a trasferirmi, ma forse se gliene parlo potrà risolversi tutto.
Così mi avvicino sempre di più verso casa, quando raggiungo l'uscita giusta la prendo e comincio a salire per la collina tutta a curve e quando finalmente sono arrivata in cima sorpasso un piccolo vallo vedo infine l'enorme tenuta. Nel parcheggio la macchina di Slash è parcheggiata prorpio davanti la porta in attesa che George la parcheggi, questo vuol dire che Saul è appena arrivato. Perfetto! Parcheggio anch'io la mia vecchia auto rossa scuro e scendo, infine entro in casa dove Barney mi viene incontro felice come una pasqua, George mi viene incontro chiedendomi le chiavi dell'auto e Saul è stravaccato sul divano, ma appena mi vede non fa niente tranne che sorridermi.

"Hey, amore."
Dice petulante, per poi coprirsi entrambi gli occhi con un avambraccio. Gli vado incontro a passo lento ma lungo, quando arrivo davanti al divano mi siedo sul bordo proprio accanto al suo petto e comincio ad accarezzarglielo.

"Come è andata alla Geffen?"
Gli chiedo.

"Non abbiamo fatto niente e ce ne siamo andati tutti."

"Perchè?"

"Axl non è venuto."
Mi risponde come se fosse un interrogatorio.

"Perchè?"

"Non lo so."

"Ma perchè non mi hai avvertito?"
Insisto.

"Basta con questi perchè, cazzo!"
Si tira sù a sedere urlando all'improvviso, per la paura salto in piedi guardandolo stupito.

"Ma cosa ti prende?! Voglio solo stare con te, merda!"
Rispondo, quasi sull'orlo delle lacrime.
"Cazzo, sei il mio fidanzato ed ho il diritto di stare insieme a te!"
Dico infine.

"Eddai, calmati!"
Mi fa cenno con la mano di calmarmi, intanto con la bocca sorride.

"Sei ubriaco?"
Domando, posso distinguere chiaramente il puzzo di alcol che emana dall'alito e dalla pelle.

"Noooo...siiii!"
Ride come un deficiente.

"Ok, basta! Io vado a dormire."
Lo infirmo stufa e me ne vado verso le scale per andare nella mia stanza.

"Eddai, voglio mangiare con te!"
Mi afferra un braccio stringendolo all'inizio di poco aumentando sempre più

"Non ho fame, Saul! Lasciami!!"

"No! Mangia con me!"

"Lasciami o chiamo la polizia!"
Lo minaccio con aria di sfida, lo guardo negli occhi in cagnesco. Ma dopo che ho detto queste cose mi lascia all'istante, ritraggo subito il braccio su cui vedo un visibile livido nero intorno ad esso. "E quando ti sarai ripreso dalla sbornia dobbiamo parlare di una cosa."
E detto questo me ne vado.

Coinquilini per un mese 2 ~ ormai solo vicini di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora