Capitolo 44

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È da una settimana che lavoro nello studio e mi sono trovata una meraviglia, sia con i colleghi sia con i pazienti che si sono rivelati davvero gentili.
È lunedì e come dice il mio orario, lavoro dalle 8:00 alle 13:00.
Cammino spedita lungo il marciapiede con il ticchettio dei tacchi nelle orecchie, come il primo giorno di lavoro.
Dejavù!

Entro dentro l'edificio, saluto Candice – seduta alla sua scrivania – e salgo al mio piano, tramite il gigantesco ascensore dai colori oro e con la moquette verde smeraldo.
Praticamente un pugno nell'occhio, rispetto agli interni eleganti del palazzo!
Raggiungo in breve tempo il mio ufficio, attacco l'impermeabile beige all'attaccapanni accanto alla porta, insieme ci attacco la borsa, e poi mi accomodo dietro la mia scrivania.
Aggiusto i registri dei pazienti del giorno, poi premo il pulsante rosso dell'interfono.
"Candice!» la chiamo all'interfono.
"Sì, Jo?"
Ormai tutti mi chiamavano Jo.
"Illustrami il programma di oggi, perfavore".
"Subito!" un attimo di silenzio. "Dalle 8:00 alle 9:00 c'è Karl, dalle 9:00 alle 10:00 hai un nuovo paziente...".
"Un nuovo paziente?" la interrompo.
"Sì, un certo Sal Sanchez".
"Ah, va bene".
Dopo di che continua con il programma fino al termine del mio turno; la ringrazio e spengo l'interfono, fino a quando non la sento avvisarmi dell'arrivo del primo paziente: Karl.

Karl non ha fatto altro che parlare delle sue paure.
Nota Bene: sono tre appuntamenti che parla delle sue tre paure: ragni, buio e gatti.
"Karl le ho già spiegato che se vede un gatto può cambiare strada!" gli dico con la più totale tranquillità.
"Ma quella volta non potevo cambiare strada! Dovevo prendere per forza quella strada!" si lamenta.
Me ne sto zitta e continuo ad ascoltare provando a dargli dei consigli.
Finalmente l'ora finisce, tiro un sospiro di sollievo.
Lo accompagno alla porta.
"Grazie mille, dottoressa!" mi stringe la mano sorridendo.
"Grazie a te, Karl" gli sorrido e lo guardo uscire.
Chiudo la porta e sospiro di sollievo.
Stavo per lanciargli un libro in testa! Sono una psicologa e dovrei essere comprensiva ma con Karl non so più che fare, visto che non ascolta i miei consigli!
Mi siedo sulla poltrona vicino il lettino del paziente, sono pronta per il prossimo. Con la penna in mano e la mia cartellina appoggiata sulle ginocchia – le gambe accavallate – accolgo il prossimo piaziente.
"Buongiorno" dico scrivendo un appunto su un foglio bianco.
"Buongiorno".
Quella voce.
Appena la sento spalanco gli occhi ed allo stesso tempo la bocca, alzo la testa e mi giro verso la persona che mi ha salutato.
"Saul...".
"Ciao, Jo. Vedo che ti sei sistemata bene!" si guarda intorno, mi passa accanto e si distende sul lettino davanti a me. "Cominciamo?"
"C-cosa?! Aspetta, aspetta!" lo fermo. "Cosa ci fai qui? E-e perchè hai usato un nome falso?"
"Non mi avresti mai fatto entrare se avessi usato il mio veri nome, no?!" mi sorride sghembo.
"Giusto" abbasso lo sguardo sorridendo debolmente. Rialzo lo sguardo su di lui, schiarendomi la voce. "Possiamo cominciare" domando ora io!
Annuisce ed appoggia la testa sull'appoggiatesta. "Ultimamente mi sento strano".
Mi acciglio. "In che senso?" intanto prendo appunti.
"Mi sembra che mi manchi un pezzo, come se una parte di me fosse vuota" spiega.
"Mh, mh" lo incito a continuare.
"E... qualche volta mi fermo a pensare a quando stavamo insieme..." si gira verso di me e mi guarda.
"Saul..." abbasso lo sguardo.
"Jo, ma è vero!" si alza a sedere.
"Basta parlare di noi! Continua a parlarmi dei tuoi problemi!" protesto.
"Questo è il mio problema!"
Sbuffo alzando gli occhi al cielo.
Lascia perdere stendendosi di nuovo nel lettino. "Ultimamente sto uscendo con una ragazza, Rose" alzo lo sguardo su di lui parecchio interessata. "Mi piace stare con lei ma... ultimamente mentre scopiamo tendo a pensare a un'altra... a te!"
Mi sta venendo un infarto per quanto mi sta battendo forte. Inconsapevolmente sto provando tutti i sentimente che provavo quando stavo con lui, ma la cosa che mi fa più preoccupare è che non posso minimamente paragonarli a quelli che provo quando sono insieme a Phill.
"Non dovresti" lo ammonisco.
"Lo so, una volta addirittura ho gridato il tuo nome mentre venivo..." borbotta torturandosi le dita.
"Saul!" sbarro gli occhi incredula.
Passa più di mezzora di ascolto su quanto gli manco etc. etc.
Quando le sue parole mi colpiscono.
"Ultimamente ho smesso con le droghe".
"Davvero?"
"Sì, ci ho provato con l'alcool ma non ce l'ho fatta! Comunque," si gira verso di me "come va con quel Phill?"
"Non stiamo parlando di te, Saul! Stiamo parlando di te!"
"Eddai!"
"Va bene con Phill!" gli rispondo deglutendo nervosamente.
"Come hai fatto a tornare con lui?"
"È cambiato!"
Mi lancia uno sguardo di ammonizzione.
"È vero e poi con lui sto bene!"
Alza un sopracciglio. "Ne sei sicura? Non provi le stesse cose che provavi con me, vero?!"
Deglutisco un'altra volta, all'improvviso mi sento mancare l'aria e sento la gola secca.
"Non è vero, Saul!"
Mette le mani avanti. "Okay, okay" guarda l'orologio che ha al polso e si alza in piedi, afferra il chiodo e si dirige verso la porta. "La mia ora è finita, dottoressa!" mi fa l'occhiolino.
Sto per dire di già?! ma mi trattengo dal dirlo.
"Okay".
"Ci vediamo il prossimo lunedì!" mi informa.
Rimango stupita. "Va bene" mi limito a dire.
Gli sorrido un'ultima volta e mi chiudo gli occhi alle spalle.
Ora posso tirare un sospiro di sollievo!

Asciugo l'ultimo piatto rimanente dalla cena e lo passo a Phill, che lo posa nella piattaia. Dopo di che mi metto a spazzare a terra.
"Perchè sorridi?" mi fa Phill.
Alzo lo sguardo dal pavimento e lo punto su di lui. "Cosa?" gli domando confusa.
"Perchè sorridi?" ripete.
"Sono felice!" mi invento, in realtà sto pensando ad oggi al lavoro, quando stavo visitando Saul.
Di risposta Phill mi si avvicina e mi stringe in un travolgente abbraccio, poi mi bacia.
"Anch'io sono felice!" mi fa e mi bacia nuovamente.

Nuovo capitolo!!
Contenti??
È da un po' che non aggiornavo, ma d'ora in poi cercherò di aggiornare più frequentemente. Spero di poter aggiornare dopodomani!
Approfittando di questo spazio autrice volevo informarvi che se cercate una storia d'amore da leggere, passate a leggere la mia nuova storia: Nuova città, Nuova vita.
Qui sotto vi lascio il link:
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Al prossimo capitolo!
Giulia❤️

Coinquilini per un mese 2 ~ ormai solo vicini di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora