Capitolo 49

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Il letto così comodo e il calduccino creatosi tra il piumone ed il materasso, mi fanno sentire in paradiso appena mi sveglia.
Quella notte ho messo da parte tutti i miei problemi ed ho dormito come non ho mai fatto da tanto tempo!
La luce del sole già alto filtra dalla finestra, mi stropiccio gli occhi e scosto da una parte le coperte per potermi alzare.
Indosso ho una gigante maglietta nera, che la sera prima ho trovato dentro l'armadio. Mentre mi stropiccio ancora l'occhio, cerco la via giusta verso il pian terreno dove si trova anche la cucina.
Finalmente scesa di sotto, striscio i piedi sulle fredde mattonelle laccate di bianco. Giravo e rigiravo ma non trovo la cucina.
"Axl!", urlo.
"Sì?"
"Dove sei?"
"In cucina".
"Grazie al cazzo, dov'è la cucina?!"
Lo sento ridere fin dove sono io, cioè in fondo le scale.
"In fondo a destra!"
Finalmente!
Quando entro in cucina, lo vedo preso ai fornelli ed il profumo del bacon e delle uova si diffonde dalla padella sul fuoco.
"Axl versione cuoco, non l'avevo mai visto", ridacchio mettendomi a sedere su uno sgabello della penisola, guardandolo dritto negli occhi.
"Già, baby!", guarda concentrato la padella per non bruciare niente, poi si sposta davanti un tagliere per tagliare una manciata di prezzemolo che poi butta sopra le uova, già messe in un piatto. Dopo di che mi posa davanti il piatto.
"E te?", gli faccio.
"Nah, io non mangio mai niente a colazione. Caffè?", mi fa.
Annuisco e poco dopo lo vedo alle prese con la macchinetta del caffè e due tazze, dopo circa cinque minuti mi posa davanti la mia tazza contenente caffè bollente. Lo ringrazio e comincio a mangiare, mentre lui mi fissa sorseggiando il suo caffè.
"Che c'è?", gli faccio.
"Oggi torni a casa?"
"Penso che prima andrò a casa di Phill per risolvere tutto".
Annuisce.
"Ti accompagno io dopo che ti sarai lavata e vestita", dopo ciò lo vedo sparire.
Lo guardo andarsene un po' sbalordita, per il suo modo risolutivo!
Finisco la mia abbondante colazione, mi lavo e mi vesto con un paio di pantaloni neri da donna che Axl tiene nel suo armadio – non chiedetemi il perchè – e la sua maglietta di topolino, che mi sta gigantesca!

Quando sono pronta esco nel cortile, dove trovo Axl appoggiato allo sportello dell'auto in moto e pronta per partire.
"Vai di fretta, Rose?", gli faccio.
"Voglio solo che tu risolva tutto, Campbell", risponde al mio stesso modo facendomi ghignare e scuotere la testa.
Entro in macchina sedendomi nel posto vicino a quello del guidatore, quando partiamo sfreccia per le strade losangeline fino ad arrivare velocemente davanti la casa di Phill, un palazzo bianco composto da sette piani.
Axl parcheggia.
Dovrei scendere ma sono troppo nervosa per farlo, così rimango dove sono torturandomi le dita.
"Tutto a posto?", mi domanda il rosso.
Scuoto la testa in senso negativo, mi sento lo stomaco aggrovigliato e la bocca secca.
Sensazioni che odio!
"Devi solo prendere un lungo sospiro per farti coraggio e fai parlare il cuore, okay?", appoggia una mano sulla mia spalla cercando di farmi più coraggio.
Giro la testa verso di lui. "Posso restare con te?", lo imploro.
"Vai!"
Deglutisco nervosa. "Okay, okay!", dopo di che scendo dall'auto, saluto Axl e lo guardo sfrecciare via.
Mi ritrovo lì da sola ad osservare l'enorme edificio bianco, non so cosa fare: se scappare via e vivere da eremita oppure affrontare Phill.
Vai, Jo!
Deglutisco e vado, sono decisa!
Salgo quelle rampe di scale con un'esitazione inimmaginabile, fino a quando non arrivo al piano in cui c'è l'appartamento di Phill: il quarto piano.
Arrivo davanti la sua porta, ma non ho voglia di bussare perciò tiro fuori dalla borsa la copia delle chiavi che mi ha dato. Faccio scattare la serratura ed entro, nel salotto tutto è silenzioso ma scorgo perfettamente la luce di cucina accesa e delle voci a me familiari che discutono.
"Phill?!", quasi sussurro avvicinandomi alla cucina.
"Non posso più farlo!", sento la voce di Phill.
"Come non puoi?! Eddai, prendi questi 100 dollari e falla finita!", dice la seconda voce.
"Ti ho detto di no!", continua Phill.
Finalmente arrivo allo stipite della cucina, quando scopro che la seconda voce appartiene a... Slash.
"Senti, Slash, non riesco più a fingere!"
"Fingere?!", inconsapevolmente mi ritrovo a dire quel pensiero ad alta voce.
I due ragazzi, sentendomi, si girano verso di me.
"Jo!", dicono all'unisono.
"Cosa sta succendendo?"
Ho già le lacrime agli occhi.

Che capitolo, eh?!
Secondo voi cosa è successo di sicuro? Fatemi sapere nei commenti!
Nel prossimo capitolo scopriremo tutto, ragazzi/e!
Vi ricordo che pubblicherò venerdì!
Giulia❤️

Coinquilini per un mese 2 ~ ormai solo vicini di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora