Capitolo 53

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Un mese dopo...

Giorno dopo giorno, queste giornate sembrano essere tutte uguali.
Lavoro, casa e qualche volta io e Candice andiamo alla ricerca di qualche fustacchione in qualche bar, ma niente di che...
I ragazzi sono spariti, semplicemente io non ho deciso di chiamargli e loro hanno fatto lo stesso. E' grazie ai telegiornali che ho saputo che sono partiti, circa due settimane fa, per il tour dell'album Use Your Illusion I/II. Non fraintendetemi, sono contenta per loro ed ameno così staremo lontani per un po'. Inoltre, dicono che questo tour sarà il più lungo di tutti i tempi. Domani sarà Capodanno ed io e Candice abbiamo deciso di trascorrerlo fuori città, a New York. Lì, Candice ha due amici gay - Albert e Stephan - che ci ospiteranno nel loro attico in pieno centro newyorkese. Sono due artisti.
Manca poco alla partenza del nostro aereo, io e la rossa siamo sedute una affianco all'altra sui sedili della classe economica i un'agenzia, altrettanto economica.
"Pronta?", si gira verso di me tutta agitata.
Lancio un gridolino di felicità stringendole le mani. I passeggeri intorno a noi ci stanno guardando male, anzi, malissimo ma ci vuole poco a lanciargi uno sguardo di fuoco per farli rigirare nei loro posti.
"Allora", comincio rimettendomi composta al mio posto "ripetimi tutto il programma!", le faccio.
Così, comincia a frugare nella borsa, appoggiata sulle sue ginocchia, e dopo poco ne tira fuori un foglio di carta piegato in quattro, poi lo legge.
"Quando arriveremo, Al e Steph, ci verranno a prendere in aeroporto, andremmo a casa loro, ci prepariamo e la sera usciamo in giro per i locali. N.B. Conoscere qualche fustacchione-"
La interrompo, sgrano gli occhi e le strappo di mano la lista. "Hai scritto veramente N.B. Conoscere qualche fustacchione???, sgrano ancora di più gli occhi quando lo vedo scritto accanto al punto 1. Chiaramente scoppio a ridere come una matta!
"Non dirmi che te non vuoi!", mi guarda male.
Mi faccio seria girandomi verso di lei. "Certo che voglio!" e poi scoppiamo a ridere insieme, dopo ciò un'hostess si posiziona davanti la porta del comandante, in modo che tutti riusciamo a vederla, e ci illustra come allacciarci le cinture e tante altre cose riguardanti la sicurezza. Quando ha finito ci saluta con un semplice "Buon Viaggio", ci lascia ed anche lei si mette comoda.
"Dai, mancano solo cinque ore", sospiro, appoggio la testa sul poggiatesta e guardo fuori dal finestrino: la città diventa sempre più piccola, l'aereo si alza sempre più in alto fino a far diventare le persone dei puntini e la città una misera macchia grigiastra.
Il viaggio sarà lungo ma per fortuna le hostes, munite di carrelli, ci riformiscono di noccioline e succo di frutta.

Stiamo per atterrare.
La solita hostes che ci ha spiegato cosa fare durante il volo, ora ci sta spiegando cosa fare all'atterraggio.
Io e Candice ci allacciamo le cinture e finalmente atterriamo.
Appena scendiamo dall'aereo aspettiamo le nostre valigie al nastro, poi ci dirigiamo nell'atrio dove due ragazzi alti e mori ci aspettano. Ci sorridono, o meglio sorridono a Candice al mio fianco, e subito dopo le corrono incontro per abbracciarla calorosamente. Dopo passano a me.
"Ciao, tu sei Jo, giusto?!", mi saluta il primo dagli occhi verdi come le olive – mi ricordano quelli di Duff –.
"Sì", gli stringo la mano.
"Jo! Siamo tanto felici di averti qui con noi!", mi saluta l'altro ragazzo che, invece, mi salta al collo abbracciandomi. Lui, invece, ha gli occhi marroni come le nocciole.
"E voi dovete essere Albert-"
"Sì, sono io", si indica il moro dagli occhi celesti "Ma puoi chiamarmi Al!"
"Okay, e tu sei Stephan!", indico l'altro, quello con gli occhi verdi.
"Brava! Ora andiamo!"
Uno per uno, i mori ci confiscano le valigie, sia la mia che quella di Candice, e si incamminano verso l'uscita.
"Sono fatto così!", alza le spalle Candice.
Gli sorrido.
Gli raggiungiamo ed appena arriviamo alla macchina, Stephan estrae da una tasca dei pantaloni un mazzo di chiavi.
Entriamo nell'auto: Al guida ed accanto a sè c'è Stephan, mentre io e Candice siamo sedute nei sedili posteriori.
"La festa di domani sarà una bomba!", esclama Al prima di partire.
Non vedo l'ora.

Perdonatemi, ragazzi/e!!!
Ve l'avevo già detto con un post ma lo ripeto: queste mese (novembre) ho avuto un sacco da fare a scuola, ho avuto interrogazioni e compiti tutti i giorni, quindi perdonatemi e spero di poter pubblicare il prima possibile!
Ciao❤️

Coinquilini per un mese 2 ~ ormai solo vicini di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora