Capitolo 15

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Non so cosa gli stia prendendo a Slash, ma l'unica cosa che so è che ieri sera non è venuto da me come aveva detto e stamattina non è nè venuto a trovarmi nè mi ha telefonato. Si, sono furiosa!

Per far sbollire la rabbia decido di andare a fare la spesa, anche perchè la riserva di viveri si sta esaurendo così afferro la mia borsa ed esco in strada diretta al supermercato più vicino. Quando mi avvicino all'edificio le porte a sensore si aprono perciò entro dentro il negozio, afferro un carrello e via a fare la spesa, per sicurezza ho comprato anche una bottiglia di Jack Daniels nel caso Saul si arrabbi. Con quello sono sicura di calmarlo ma allo stesso tempo mi preoccupo molto per il mio ricciolone, da quando è tornato mi sembra beva di più e ci va pesante anche con la roba.

Comunque, metto dentro il carrello la bottiglia con il liquido miracoloso e passo ad un'altra corsia dove, appena entro, vedo infondo un tipo con i capelli corvini che conosco fin troppo bene...

"Izzy!"
Lo chiamo avvicinandomi spingendo il carrello, mentre gli sorrido e lo vedo girarsi. Appena mi riconosce mi saluta con un cenno della mano e si avvicina sorridendo, noto che in mano ha un cartone di birre così gli lancio un'occhiata maliziosa.

"I ragazzi mi hanno mandato a fare scorta!"
Tira sul il cartone dandomi la sua motivazione, annuisco contraria.

"Slash?"
Chiedo. "Dovevamo stare insieme ieri sera ma non mi ha neanche chiamato!"
Aggiungo abbassando lo sguardo.

"Ieri sera a cena si è ubriacato marcio e si è addormentato disteso in mezzo al salotto, è strano e lo sai anche tu!"

"Già."
Per questo lo amo, ma che si addormentasse disteso in mezzo al stanza...al pensiero scoppio a ridere.
Forse sono strana quanto lui!


Il vestiti nero, le scarpe...perfetto.
Ho tutto l'oufit addosso, guardo un'ultima volta il mio riflesso allo specchio e sono pronta. Ho impiegato tutto il pomeriggio per dedicarmi ai capelli e al trucco, per non parlare del bagno rilassante che ho fatto...sono tranquillissima, se non fosse per il fatto che ho paura che Saul sia ubriaco e di conseguenza si dimentichi tutto e finisca per addormentassi in mezzo al salotto di casa sua come ieri sera e...basta, Jo! Non ho fatto il bagno più lungo della mia vita per caso, sono stata tutto il pomeriggio in ammollo per rilassarmi ma il mio cervello non vuole staccare la spina, merda!

Afferro la pochette che avevo abbandonato sul tavolo di cucina qualche tempo prima e non mi rimane che aspettare l'arrivo di Saul, dobbiamo essere davanti al mio vecchio liceo per le 9:00pm ed ora sono le 8:45pm. Ma dove cazzo è?

Ok, mi sto innervosendo! Comincio a camminare avanti e indietro per la stanza, sto per mettermi le mani nei capelli frustrata quando mi ricordo della pettinatura e ci rinuncio stringendo i pugni fino a far diventare le nocche bianche. Fanculo, Saul.
Apro la porta di schianto trovandomelo davanti tutto bello pronto nel suo abito – stile November Rain durante il matrimonio in chiesa – che mi sorride, si è fatto anche la doccia?

"Saul, dove sei st-"
Sto cercando di urlargli contro ma mi interrompe baciandomi appassionatamente, in quel momento – al tocco delle nostre labbra – la rabbia scivola via come una palla da bowling lungo una pista e mi abbandono alle sensazioni che mi fa provare quel gesto così passionale e romantico, ai miei occhi.

"Sei arrabbiata?"
Mi chiede sulle labbra, lo guardo negli occhi facendomi nascere un sorriso sulle labbra.

"Non più."
Rispondo facendolo sorridere, si allontana da me e da dietro la schiena rivela una bustina blu notte, ma stessa di ieri pomeriggio. "Cos'è quello?"
Chiedo indicandolo.

"È un regalo per te."
Mi guarda malizioso, ricambio lo sguardo. Dopo di che mi porge la bustina con il mio regalo e mentre la apro scopro un piccolo cofanetto, piano piano lo apro e – non ci posso credere – ma dentro c'è un piccolo braccialetto fatto di diamanti.

"Te sei scemo!"
È la prima cosa che mi viene in mente da dirgli. "Ti sarà costato una valanga di soldi!"
Gli faccio notare.

"Non ti piace?!"
Chiede rimanendoci male.

"Come può non piacermi?! CERTO CHE MI PIACE!"
Lo abbraccio felice, poi nasce una domanda in me che gli faccio immediatamente. "Te l'ha detto Steven?"

"Cosa?!"
Fa il finto indifferente cominciando a fischiettare.

Gli tiro un piccolo pugno sul braccio sinistro e lo guardo con un sopracciglio insù. "Non fare il finto tonto! Lo so che te l'ha detto Steven!"

"Si, è vero!"
Si difende mettendo le mani avanti. "Ma sono stato io a dirgli di metterti in testa del braccialetto."
Spiega fiero di sè.

"Okay..."
Dico sospettosa, mi aggancia il braccialetto al polso destro e, prendendomi a braccetto, mi conduce giù per le scale verso la sua auto.

Coinquilini per un mese 2 ~ ormai solo vicini di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora