Le braccia di Saul mi stringono delicatamente la vita da dietro, mentre la sua testa è appoggiata sulla mia spalla, sento il suo respiro pesante e regolare accarezzarmi la pelle della guancia. Mi piace questa situazione, mi rilassa.
La sveglia segna le 6:00 del mattino, anche se il sole è appena sorto per me è ancora notte, così cerco di riaddormentarmi ma non ci riesco, così comincio a ripensare a stanotte quando abbiamo fatto l'amore, ripasso ogni singolo passaggio, quando un dubbio mi assale facendomi altamente preoccupare. Mi alzo a sedere di scatto facendo svegliare così il mio compagno, ma si gira dall'altra parte e ricomincia a dormire perciò gli salto letteralmente addosso a cavalcioni sui sui fianchi.
"Cosa è successo?" mi domanda assonnato e copendosi gli occhi con un braccio a causa della forte luce del sole, che filtra dal mega finestrone.
"Mi è venuta in mente una cosa importante su stanotte." dico preoccupata appoggiando le mani sulle sue spalle sporgendomi verso il suo viso di conseguenza, ora che si era messo supino.
"Vuoi rifarlo?!" chiede strusciando i fianchi sul mio bacino facendomi gemere involontariamente, ma mi schiarisco la voce per riprendere il controllo di me stessa e della situazione.
"NO!" dico chiaramente, anche se più tardi non mi sarebbe dispiaciuto. "Volevo chiederti una cosa importante!"
"Eddai, muoviti che ho sonno!" si lamenta dimenandosi un pochino.
"Ti prego, ascoltami!" lo prego ma richiude gli occhi, così decisi di andare al punto prima che so addormenti. "HAI USATO IL PRESERVATIVO STANOTTE???" chiedo preoccupata, lo vedo aprire gli occhi di scatto e fissarmi per qualche momento confuso; e lì, in quel momento, la paura si materializzò! Mi alzo di scatto in piedi cominciando acainare avanti e indietro, indietro e avampi, in preda al panico. "CAZZO, SLASH! NON VOGLIO DIVENTARE MADRE GIOVANE! HO PAURA!"
"Jo..." cerca di attirare la mia attenzione.
"NO! STAI ZITTO E ASCOLTAMI! DOBBIAMO STARE PIU' ATTENTI, CAPITO?!"
"Va bene, ma ascoltami!" continua cominciando ad affondare le mani nei folti ricci facendomi capire che è esasperato.
"Che vuoi, forza, parla!" alzo gli occhi al cielo in piedi alla fine del letto.
"E' là!" indico un punto nel pavimento, ma non ci guardai.
"Cosa?" sbraito serrando i pugni. Si, sono preoccupata!
"IL PRESERVATIVO, CAZZO!" urla esasperato, in quest momento è come se mi fossi liberata di un peso grande quanto questa casa: mooolto grande!
"Ah." dico solamente alzando le spalle. "Allora posso tornare a dormire." dai piedi del letto gattono fino ad arrivare al mio cuscino, dove ci abbandono la testa ed infine sospirai dicendo dentro di me: sfiga vai via!Mi sveglio e subito noto Saul trafficare nella nostra cabina armadio, mi stiracchio un pochino e, dopo essermi massaggiata gli occhi per vederci meglio, mi alzo a sedere appoggiando tutto il peso del mio corpo ad un solo bracio.
"Che fai?" chiedo al riccio con un occhio ancora chiuso per la troppa luce che filtra nella stanza.
"Buongiorno, amore." mi viene incontro, si siede accanto a me sul letto e mi bacia in modo molto passionale.
"Buongiorno..." ricambio il saluto baciandolo ancora e una volta ancora guardandolo con occhi sognanti ed un sorriso stupido stampato in viso. "Che ci fai con questa camicia? Esci?" gli chiedo osservando la camicia bianca che tiene in mano, con molta cura per non sgualcirla.
"No, sto' solo decidendo cosa mettere per andare a pranzo da Duff." disse ovvio, ma me n'ero scordato. "E dovresti farlo anche tu o faremo tardi!" mi lancia uno sguardo prima di rientrare dentro l'armadio, è buffo da dire!
"Perchè, che ore sono?" chiedo ma mi rispondo da sola perchè mi giro verso l'orologio appoggiato sul comodino dalla parte di Saul. "Le 10:55am!" sgrano gli occhi, perchè devo immediatamente prepararmi se non vogliamo fare tardi, così mi alzo in piedi e, senza nemmeno fare colazione, corro in bagno dove mi lavo. Dopodiche ritorno in camera, praticamente ho dovuto fare solo due passi, e, entrata nella cabina armadio, decido cosa indossare: una maglietta con le spalline che cadono poco sotto le spalle di una tonalità celeste, un paio di shorts di jeans visto che faceva caldo e per finire un paio di sandali di cuoio mrrone chiaro tutti intreciati fino alla metà del polpaccio; mi trucco in fretta ma più perfettamente possibile, applicando una base, una linea fina di matita e un rossetto marrone, e sono pronta così afferro la mia borsetta e raggiungo il mio fidanzato.
"Buon pranzo!" ci augura George, mentre stiamo per uscire.
"Anche a te." dico ridendo felice, per poi uscire abbracciata al mio ragazzo andando verso la sua auto.
Saliamo in macchina e in men che non si dica ci ritroviamo davanti la mega villa di Duff, alla sua vista i miei luccicano perchè sembra lussuosa ed accogliente vista da qui.
"WOW!" riesco a dire rimanendo a bocca aperta per lo stupore.
"Già." commenta Saul al volante. "Ma non mi dire che ti piace di più della nostra!"
Mi giro verso di lui con un sopracciglio alzato come per dire: Ma che cazzo dici?!
E subito dopo scoppiamo entrambi a ridere, lo sa che mi piace da impazzire la nostra casa!
Entrati nel vialetto riconosco la macchina di Axl e quella Izzy, ma di quella di Steven neanche l'ombra, magari arriva in ritardo... come sempre del resto. Ed acanto ad esse noto Axl, Izzy e Duff parlare e scherzare insieme e quando ci vedono salutano verso di noi, così ricambio il saluto sorridendo felice. Appena Saul parcheggia mi fiondo sui tre abbracciandoli e baciandoli sulle guancie uno ad uno.
"Hey, così divento geloso!" ci interrompe Saul facendoci scoppiare tutti a ridere, come un tempo. Così mi avvicino a lui e lo bacio sulle labbra.
"Piccioncini!" gridano in coro i tre.
"Come state, ragazzi?" li saluta finalmente Saul, si avvicina a loro e li abbraccia come dei veri fratelli e compagni di band. Sono fiera di loro!
"Bene, man." dice Duff sorridendogli, quando dietro alla pertica all'improvviso spunta una mora che lo bacia. "Hey, amore." dice quel romanticone di Duff alla ragazza, per poi baciarla. "Ragazzi, lei è Linda." ce la pressenta, subito la ragazza ci saluta ma non sembra essere del tutto a posto... è strana, non so come spiegarlo.
"Ciao, ragazzi." li saluta come se li conosesse da una vita e poi arriva da me, mi afferra in modo amichevole per gli avambracci e mi abbraccia. "Finalmente una donna, è stato un incubo con questi tre." ride per quello che ha detto, ma non capisco: da quant'è che si conoscono? Sto' per chiederle spiegazioni, ma mi interrompe. "Vieni, dentro casa. Volglio mostrartela." dice contenta, così mi afferra per mano e comincia portarmi verso la porta di entrata. Lancio un ultimo sguardo a Slash che non sembra affatto felice e poi entro in quella meraviglia di casa.
"WOW!" esclamo per l'ennesima vola guardandomi intorno, è tutto perfetto.
"Già!" saltella felice. Questa ha qualcosa che non va. "Violet!" si rivolge non so bene dire a chi, ma lo fa in un modo imperativo che mi fa quasi paura. Poi da una porta entra una donna non tanto più donna, più un anziana, diciamo. "E' pronto il pranzo?" le chiede ancora con quel tono, che mi mette i brividi.
"Ancora no, signorina."
"Ti avevo detto che volevo tutto pronto per le 12:00. Vai a finire di cucinare il più veloce possibile!" le ordina equando la signora se ne va, Linda si gira vers di me facendomi saltare per lo spavento, mi guarda con un sorriso stampato in faccia. "Come ti chiami?" mi chiede, mi afferra di nuovo la mano ed ora mi porta verso il divano, dove mi fa sedere.
"Josephine." rispondo.
"Che bel nome, come sei fortunata! Il mio fa schifo!" si lamenta la mora.
"Non è vero, Linda è un bel nome." controbatto, perchè mi piace il nome Linda.
"Non dire cazzate, Josy. Va bene se ti chiamo Josy?" la guardo male e infatti se ne accorge. "Non importa." alzò gli occhi al cielo. "Fai come vuoi." continua seria, ma poi sorride di nuovo quando i ragazzi entrano nella stanza tutti felici. Si siedono tutti e quattro sul divano davanti, subito Linda comincia a chiacchierare su quanto sia bello vivere in quella casa insieme a Duff mentre io mi sono incantata sul pavimento in legno, quando alzo lo sguardo e noto Saul fissarmi preoccupato, così lo guardo accigliandomi.
"Vero, Josy?" mi chiede Linda, distigliendo i dallo sguardo del mio ragazzo.
"Cosa?" dico visto che non ho ascoltato neanche una sua parola.
"Che questa casa è bellissima!" disse ovvia.
"Già." annuisco sorridendo, forse un sorriso troppo forzato...
"Signori, il pranzo è pronto!" ci avverte Violet con un espressione seria stampata in viso.
"Finalmente!" sbraita altezzosamente la mora, per poi alzarsi ed andare nell'enorme sala da pranzo. Tutti la seguiamo e quando ci sediamo mi metto accanto a Saul e davanti a me Axl e Duff. Subito nella stanza entrano due camerieri, uno più basso dell'altro che ci posizionano ad ognuno di noi un piatto con sopra degli spaghetti al tartufo, prima d'ora non avevo mai mangiato il tartufo. So che è costoso ma... mai mangiato.
"Questo tartufo è costato 300$!!" si vanta Linda guardandoci a tutti, subito io e Axl ci guardammo sgranando gli occhi.
Così cominciamo tutti a pranzare, ma manca qualcosa, anzi qualcuno... Steven!
"Ma Steven?" chiedo rivolgendomi a tutti.
"Non l'ho invitato." dice tranquillamente la mora, mentre addenta una forchettata di spaghetti.
"Perchè?" chiedo infastidita, non posso nascondere la mia antipatia per lei!
"Alla mia tavola non voglio tossici malati!"
La rabbia comincia a salirmi e se ne accorgono inragazzi che mi guardano come per dire: Stai calma! Non la picchiare!
Ma come faccio a non picchiarla! Andiamo, parla male di Steven!
"Scusami?! Stai parlando di Steven!" le faccio notare.
"Lo so, pensi sia stupida?!" non mi cagava, continuava a mangiare tranquillamente.
"Si, penso tu sia stupida!" a quel punto la mora mi degnò di uno sguardo, uno sguardo gelido, però. Mi alzo in piedi con pugni serrati, ma subito Slash mi rimise a sedere.
"Stai calma." mi sussurra Saul all'orecchio.
"Come faccio a stare calma?! Parla male di Steven, il nostro Steven!" faccio notare a tutti, ma non sembra voler interessare a nessuno infatti abbassano tutti lo sguardo tranne Linda, che mi guarda soddisfatta con un sorrisino stampato in faccia. "M-ma ragazzi, cosa vi è successo?!" chiedo tra l'esasperata e icredula, dov'è lo spirito di squadra? Loro sono una band, cazzo!
"Vedi, Jo, è da tanto che vedi Steven ed è un po'... come dire... cambiato." cerca di spiegarmi Izzy, sembra serio e quando lui fa un discorso serio ma serio vuol dire che non sta dicendo cazzate, ma decido di non ascolatrlo e di affidarmi al mio infallibile sesto senso.
"Non ci credo!" obbietto a braccia incrociate e tenendo il muso. "Siete dei bugiardi e lei" indicai Linda "più di tutti!" sto quasi per mettermi a piangere, ma come si permettono di dare del tossico a Steven? Ma loro non si vedono allo specchio?! Sono sicura che sono cento volte peggio di lui! Croce sul cuore!
"Ti prego, Jo. Credici è a verità: Steven sta messo male." cerca di spiegarmi Saul nel modo più calmo possibile.
Lo guardo male. "Ah, davvero?! Lui sta messo male?" ora sono incazzata! Mi alzo in piedi. "Ti do un consiglio, caro mio:" dico in piedi davanti al riccio. "Disintossicati e non tornare casa ubriaco da farmi paura prima di giudicare un tuo amico." nel viso del mio ragazzo vedo rabbia e vergogna, ma l'ira sta emergendo affogando tutte le alte emozioni. Senza dargli neanche il tempo di rispondere o di fare qualsiasi altra cosa me ne vado da Steven. La sua casa dovrebbe essere qui vicino, così decido di andarci a piedi piantando in asso quei deficienti.Nuovo capitolo, finalmente!!!!!! Spero tanto vi piaccia, ma vi metterò solo un dubbio: Jo come troverà Steven? I ragazzi avevano ragione ad avvertirla? Cosa dirà Saul a Jo dopo quell'accusa che lo ha fatto altamente arrabbiare?
Al prossimo capitolo!
Giulia
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Coinquilini per un mese 2 ~ ormai solo vicini di casa
FanfictionCOMPLETATA. Sequel di "Coinquilini per un mese". Un anno dopo, dalla partenza dei Guns n' Roses per il loro tour dell'album "Appetite for Destruction", al loro ritorno Josephine si ritrova a dover affrontare Slash e gli altri.