Capitolo 21

742 57 0
                                    

Domani mattina avrei dovuto partire per trasferirmi da Saul, ma ora?
Due ora fa stavo parlando con Izzy di quanto fossi preoccupata del suo stato tossico e alcolizzato, ma la cosa terribile è che stava ascolatando e, dopo essere andato via, sono andata a cercarlo ma niente, era introvabile. Così sono andata a casa, ora sono nel mio letto e non riesco a dormire. Forse è meglio se vado a controllare dai ragazzi...si, ci vado. E così faccio: mi infilo le scarpe, apro la porta di casa mia e, dopo averla chiusa, busso alla porta dei ragazzi. Ad aprirmi viene Steven.

"Ciao."
Lo saluto sorridendogli.

"Hey, Jo. Izzy ci ha raccontato tutto, come stai?"
Mi chiede, come girano velocemente le voci...

"Un po' pensierosa per Saul, è in casa?"
Chiedo con un briciolo di speranza.

Annuisce, e subito tiro un sospiro di sollievo. "È in camera sua."
Annuisco ed entro, saluto i ragazzi che sono seduti sul divano e mi dirigo in corridoio verso la stanza di Slash.
La porta della sua camera è chiusa, il solito groppo di quando sono nervosa si è appena formato, direi che non manca niente tranne un discorso che avrei dovuto preparare prima di venire qui e non ora, mentre sto solcando a passi lenti e precisamente distanti l'uno dall'altro questo corridoio. Arrivata davanti la porta di un colore bianco, prendo un bel respiro e serrando la mano destra a pugno do' dei piccoli colpi alla porta per bussare.
Nessuna risposta.
Provo un'altra volta e, ancora non sentendo niente, avvicino quanto basta l'orecchio alla porta cercando di captare il minimo rumore. Ma quando avvicino un'altro po' l'orecchio, la serratura della porta scatta ed io indietreggio di scatto. La porta si apre solo in uno spiraglio, credevo che dietro apparisse Slash ma invece mi sono sbagliata, con una mano apro la porta del tutto e lo vedo seduto sul letto davanti a me, che mi fissa.

"Sapevo che c'eri tu dietro quella porta."
Dice senza alcuna emozione nel tono della voce. "Ho riconosciuto i passi."
Aggiunge, ancora con quel tono.

"I-io sono venuta a parlarti."
Balbetto in difficoltà, i miei occhi viaggiano dal suo viso, al pavimento alla finestra dietro di lui. Questo movimento meccanico lo ripeto due volte, finchè trovo il capo del discorso. "Sono venuta qui per dirti che non voglio vederti in quello stato, o vederti farti e bere nel caso verrò a vivere con te."
Arrivo al punto, finalmente.

"Come nel caso verrai??? TU verrai e BASTA! Mi servi, Jo. Mi servi per sopravvivere, sei la mia speranza."
Mi viene incontro, alzandosi dal letto, mi stringe le spalle con le sue muscolose e callose mani e mi guarda dritto negli occhi, come non aveva mai fatto prima.

"Ma io...ho detto quelle cose perchè abbiamo liti-"
Cerco di spiegarmi, io voglio andare a vivere da lui! Ma il riccio termina il mio discorso stampandomi un bacio sulle labbra, all'inizio molto casto per poi mutarsi in uno di quei baci passionali che nessuno di noi può farne a meno.

"Non devi scusarti di niente, piccola, perchè hai perfettamente ragione e ti prometto che smetterò! Te lo prometto!"
Dice.

Gli sorrido subito appena pronuncia quelle parole, preferisco credergli ma sono sicura, anzi sicurissima, che sarà cosa dura questo percorso che intraprenderà ed io sarò con lui tutto il tempo, perchè lo amo, lo amo tanto.

Scusatemi per il ritardo, ragazzi! Sono stata impegnatissima con le verifiche a scuola e la sera non ce la facevo a scrivere, ma per fortuna, almeno spero, questo periodo turbolento è finito!
BUONA LETTURA!😘
Giulia❤️❤️❤️❤️❤️

Coinquilini per un mese 2 ~ ormai solo vicini di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora