Capitolo 45

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Per tutta la durata della settimana non faccio altro che pensare all'appuntamento di lunedì, a cosa ci siamo detti io e Saul e del suo strano modo di guardarmi negli occhi, di come mi ha chiesto di Phill in quel modo tranquillo e di come fosse contento della mia risposta.
E più si avvicinava lunedì, il giorno in cui ci saremmo rivisti, e più le farfalle nello stomaco aumentavano a crescere.
Impossibile!
Mi sono già promessa che non ci sarei cascata e in più, questa volta, sto con Phill quindi non si ha da fare proprio un fico secco!
Durante le visite e nell'arco della giornata, mi ritrovo, però, a pensarci costantemente e quando arriva lunedì: il cielo è stranamente più azzurro, le nuvole più candide e gli uccellini cantano melodie molto piacevoli.
Lungo il mio solito cammino verso il lavoro, mi sento bene, anzi, benissimo ed infatti, a testimoniare quasto fatto, cammino sempre con il sorriso stampato in faccia, durante il tragitto casa-lavoro.
Entro nell'atrio, saluto Candice con più esuberanza del solito ed infatti lei se ne accorge.
"Di buon umore?" mi domanda sorridendomi.
"Sì, grazie" rispondo.
Come ogni lunedì accolgo di buon ora Karl con le sue solite paura, oggi sono in vena di molti consigli!
"Sa cosa le dico Karl?!"
"Cosa, dottoressa?"
"Non dovrebbe preoccuparsi di tute le sue paure! Faccia finta di essere coraggioso e non ci pensi! In effetti i gatti si spostano se cammini dritto e i ragni non le fanno niente se cambia stanza e poi il buio, se accende tutte le luci di casa appena fa sera vedrà che risolverà tutto!"
"Ma lei è un genio!" mi fa.
"In effetti, sì!" affermo, facendoglielo credee anche se le mie ipotesi sono molto comuni e banali!
"Lei è la mia salvatrice!" mi stringe la mano andandosene.
"Ma dove va?" gli faccio poi do' un'occhiata all'orologio che ho al polso. "Manca ancora mezzora!" gli faccio notare.
"Lo so, ma non ho più bisogno di lei e vorrei andare fuori a vivere la mia vita! Grazie ancora, dottoressa!"
"Ne sono lieta, Karl" rimango un po' allibita. Non mi sarei mai aspettata di curare un paziente dopo neanche un mese di lavoro, praticamente un miraggio per uno psicologo alle prime armi!
Neanche Freud ci sarebbe riuscito!
Okay, la mia autostima sta passando il limite!

E così, Karl se ne va lasciandomi ancora seduta sulla mia poltroncina in velluto verde.
Ora tocca al secondo paziente.
Da una parte: non vedo l'ora di vederlo e poterci parlare, per anche informarmi della sua vita.
Dall'altra: il mio cervello mi urla apertamente di scappare a gambe levate da lui ed evitarlo per tutta la vita, stare con Phill ed essere felice con lui.
Ma come posso?!
Do' ascolto al cuore o al cervello?
Difficile scegliere quando c'è in ballo l'amore che mi ha perseguitata per più di un anno, e che se anche mi ha fatto soffrire, allo stesso tempo mi ha fatto impazzire di felicità.
Appena lo vedo entrare, lo vedo che un sorriso stampato in viso e gli occhi brillanti di felicità. Si accomoda sul lettino davanti a me, come lo scorso lunedì e cominciamo.
"Perchè così felice?" gli faccio.
"Così".
"Saul, siamo qui per approfondire tutto, non puoi rispondere vagamente".
Si schiarisce la voce. "Va bene!"
"Allora... perchè sei così felice?"
"Perchè Rose è andata fuori città!"
"Chi è Rose?" faccio la finta tonta.
"La mia ragazza, diciamo che ci frequentiamo e scopiamo!"
"M-ma allora dovresti essere triste".
"Sì, ma... ma io ci scopo e basta, è una scopa-amica se ci pensi! Ma lei vuole essere la mia ragazza allora gli faccio credere che lo sia!"
"Sei spregevole!"
Si gira verso di me. "Hey, gli psicologi non possono avere una sua opinione!" mi punta un dito contro.
Mi schiarisco la voce. "Giusto" abbasso lo sguardo. "Ma parlami di questa Rose".
"Non la amo, di questo ne sono certo e di sicuro non ho intezione di averci mai una relazione ma questa cosa la sai, Jo!"
"No, non lo so".
Ridacchia scuotendo la testa. "Sì, che lo sai!" si mette a sedere e si gira verso di me. "Certo che lo sai e ne sei felice, vero?!"
"No, che non lo sono!" mento, in realtà ero felice che una goduria!
"Sì, che lo sei!"
"No!"
"Sì!"
"Ora basta, Saul!" mi alzo in piedi e mi allontano spazientita. "Siamo qui a parlare di te o di noi?"
Sbuffa. "Scusa Jo, ma ormai diventato per me un chiodo fisso!"
"Basta non pensarci, Saul, ed andare avanti! Cominciare ad uscire con Rose è già un buon passo" dico quelle parole di controvoglia, quando all'improvviso il telefono fisso del mio ufficio squilla. "Scusami" mi scuso per poi andare a rispondere. "Pronto?"
"Jo, sono Phill".
"Ciao, tesoro!" lo saluto, lancio uno sguardo a Saul che mi sta fissando, appena me ne accorgo abbasso lo sguardo. "Perchè mi hai chiamato? Avrei una visita!"
"Beh, volevo invitarti a cena stasera, amore" mi fa.
Il nostro mesiversario!
"Va bene" sorrido maliziosamente attorcigliando il filo della cornetta intorno all'indice ed evitando mi sguardo del riccio, che grava su di me.
"Ti vengo a prendere alle otto!"
"Okay, ciao" ci salutiamo un'ultima volta ed attaccai, poi mi rimetto a sedere sulla poltrona. Mi schiarisco la voce. "Allora?" gli faccio per continuare.
"Cosa ti ha detto?"
Arrossisco. "Non sono affari tuoi!"
"Invece, sì!"
Aggrotto le sopracciglia inclinando la testa.
"Mi ha invitato a cena stasera, sai... il nostro mesiversario".
"Noi non l'abbiamo mai festeggiato!"
"Non eri il tipo e poi... sei fuggito in tour".
"Non sono fuggito! Dovevo andarci, Jon!"
"Va bene" abbasso lo sguardo.
L'ora è già finita, e neanche me n'ero accorta.
"Io vado, a lunedì!" mi fa sorridendomi.
"Ciao!" gli faccio ricambiando il sorriso e lo guardo andarsene.
Il prossimo lunedì...

Nuovo capitolo!!!
Piaciuto?! Cosa succederà il prossimo lunedì e come andrà l'appuntamento con Phill?!
Ricordo a tutte voi di dare una possibilità a Phill anche se siete tutte contro!😂
Inoltre, volevo proporvi – se vi va, certamente! – di passare a leggere la mia nuova storia "Nuova città, Nuova vita"!
Vi lascio il link:
https://my.w.tt/UiNb/q9lqpaYqvH
Al prossimo capitolo, che spero di pubblicare giovedì!
Giulia❤️

Coinquilini per un mese 2 ~ ormai solo vicini di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora