Capitolo 54

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Durante il viaggio in auto, mi limito ad osservare le gelide strade newyorkesi vivere in un modo diverso rispetto a quelle di Los Angeles.
A Los Angeles, anche alle sei del pomeriggio, possiamo camminare tranquillamente in canottiera e pantaloncini corti, mentre qui tutti sono rifugiati nei loro cappotti pesanti – alcuni indossavano persino delle pellicce gigantesche – e per di più è già buio.
Insomma, New York e Los Angeles sono come il giorno e la notte.
Percorrendo queste strade dentro ad un auto, posso notare il distacco tra la zona residenziale ed il centro. In centro scompaiono le casette a schiera per dare spazio a palazzi altissimi, con vetrate lucidissime.
"Siamo arrivati", ci informa Al imboccando l'entrata di un garage sotteraneo, parcheggia e subito dopo scarichiamo le mie valigie e quelle di Candice.
Ancora una volta, Al e Stephan, insistono a portarci le valigie ed io e Candice, scambiandoci uno sguardo furbo, accettiamo.
Con un ascensore passiamo, in poco tempo, dal garage sotteraneo al tredicesimo piano del palazzo, l'ultimo piano.
"Scusateci per il disordine", si scusa Stephan estraendo da una tasca del giacchetto le chiavi dell'appartamento.
Appena entriamo dentro gli occhi rimandono allibiti: una morbida moquette rossa riveste tutto il salotto, enormi vetrate circondano tutte le pareti ed un pianoforte è posto vicino ad una delle vetrate.
"È bellissimo", dico.
"Grazie, l'ho arredato io!", mi fa Al.
Mi giro di scatto verso il moro. "Penso proprio che ti farò riarredare la mia casa", esclamo facendo scoppiare tutti a ridere ed anch'io mi aggiungo a loro.
"Con piacere, tesoro", mi sorride.
Dopo il salotto, un lungo corridoio dalle pareti nere e la moquette rossa, ci conduce fino alle nostre stanze.
Ogni stanza ha un suo bagno privato.
Fantastico!
Ma è quando entro nella mia stanza che rimango ancora più allibita: un enorme letto matrimoniale con baldacchino echeggia in mezzo alla stanza, un armadio a muro e dalla parte opposta della stanza il mio bagno personale.
È un sogno?!
"Wow!", esclamo allibita.
"Sono felice che ti piaccia tutto, Al era preoccupatissimo!", spunta da dietro di me Stephan.
Mi giro verso di lui.
"Mi piace?! Posso trasferirmi da voi?!", scherzo facendolo ridere.
"Ne sarei molto onorato!"
Ad interrompere le nostre risate è la voce proveniente dal salotto di Candice, che chiama entrambi per il pranzo. Tra le risate li raggiungiamo in salotto i due.
"Devo darti una mano ad apparecchiare?", chiedo ad Al.
"No, cara. Goditi la vista!", mi fa l'occhiolino e faccio come dice. A passo lento, cammino lungo la vetrata stando attenta a non toccare il vetro per non sporcarlo. Osservo tutto, ogni minimo dettaglio, dalle lucide vetrate degli altri palazzi ai cartelli pubblicitari sopra ad essi.
Uno raffigura un nuovi shampoo di una delle migliori marche, ed un altro una data di un concerto che si terrà domani, l'ultimo dell'anno.
Approfondisco incuriosità. Stringo lo sguardo per vedere meglio, visto che il cartellone è lontano e leggo quello che non avrei mai voluto leggere.
"Solo la sera di capodanno alle ore 11.00, i Guns n' Roses si esibiranno al The Ritz.
Non perdeteli!„

"Ho cazzo...", rimango allibita.
Dietro di me sento il rumore dei tacchi di Cadice, attutito dalla mocquette, avvicinarsi a me.
"Cosa è successo?", mi chiede preoccupata per me.
Semplicemente gli indico il cartellone ed esclama, anche lei sconvolta: "Oh".

Eccomi tornata finalmente!
Stasera mi è venuta l'ispirazione, e tutto grazie al mio cane!😂
Ritornando seria, cercherò di aggiornare il prima possibile, anche se è ricominciata la scuola!
Ciao😘

Coinquilini per un mese 2 ~ ormai solo vicini di casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora