Ed un Nerd mi sconvolge la Vita

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Occhiali spessi che rendono enormi quei suoi occhi di cacao.
Qualche piccola lentiggine, sparsa qua e là tra il naso e gli zigomi, decora la pelle quasi bianca del viso leggermente squadrato.
I capelli sono abbastanza lunghi, ma molto curati. Li tiene compatti con del gel che li rende ancora più lucidi e scuri di quanto già non siano.
Il marrone è diventato già da un po' il mio colore preferito.
Ma solo questo marrone.
Quello dei suoi occhi e dei suoi capelli.
Finisco la mia venerazione appena vengo strattonata e sollevata dal mio posto.
«Brianna! Sbrigati o partono senza di noi!».
Cheryl, amica mia.
A volte... Vorrei solo strozzarti quando mi trascini via a forza dal mio destino!
«Ci stanno aspettando, vuoi muoverti!?» grida in un sussurro per non farci cacciare dall'aula. «Manca ancora mezz'ora prima della fine dei corsi, Cherry!». Mezz'ora dove potrei ammirare ancora Eugene.
Il suo sguardo diventa sempre più furioso mentre alcuni ragazzi ci guardano con disprezzo zittendoci.
Lui è tra loro.
Solo allora capisco di non aver scelta.
La seguo sospirando e ci dirigiamo di corsa verso il parcheggio dell'Università, dove ad attenderci ci sono loro: Chase e Febo, i ragazzi più popolari di tutto il campus.
Il primo, un cacciatore di donne. Sono poche le ragazze che ancora non si è portato a letto (e io purtroppo non sono tra loro, ma è una storia passata). Il secondo, un sole splendente a chilometri zero. Febo è conosciuto per la sua spontaneità, il suo carattere solare e il sorriso smagliante. Anche ai suoi piedi le ragazze cadono con nulla, però lui, a differenza di Chase, non è un donnaiolo. Raramente lo si vede in compagnia di una ragazza. A volte ho il sospetto che sia pure gay, ma Cherry mi ha chiaramente vietato di dire quella parola associata a lui.
«Non portare alcun tipo di sfiga! Non lo è. Non può esserlo! Deve essere mio!» queste sono state le sue parole qualche giorno fa. Ed ora che finalmente è riuscita ad ottenere un'uscita con lui, per merito di Chase (che ho dovuto supplicare io), non sta più nella pelle.

È venti minuti che siamo qui, seduti a bere birra, nel solito vecchio locale della cittadina.
«Sei uno schianto come sempre, Camille. Quando ci rivediamo?» sogghigna malizioso Chase alla cameriera che sorridendo e sculettando se ne torna al bancone, dove il buon vecchio signor Morrison la rimprovera per la gonna troppo corta.
Bevo un altro sorso, e quel porco di Chase torna subito all'attacco.
«Tu invece? Che ne dici di uscire insieme» indica Cheryl e Febo che intanto discutono dell'ultima partita di baseball. Già, la mia amica si era informata su tutto quello che riguardava il baseball, solo per aver un aspetto in comune con il suo accompagnatore. A volte le donne sanno essere... Non saprei nemmeno io come definirle.
«Magari solo io e te?» «Neanche per sogno Chase, sai bene perché sono qui. E toglimi il braccio di dosso, fa caldo!» dico levando il peso dei suoi muscoli dal mio collo ormai sudaticcio.
Sbuffa, poi si immischia nella conversazione dei due amici, dove lo sguardo da "dovevi tenerlo occupato" di Cherry mi incenerisce.
Voglio andarmene!

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