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Il capitolo che viene è decisamente spinto e perverso, quindi mi pare doveroso informare il lettore della cosa.
Se si è troppo... Non so bene cosa, disgustati? Emotivamente instabili? O soggetti a iperventilazioni... Sconsiglio la lettura.
Potrete saltare al capitolo successivo (ma penso che molti di voi non aspettassero altro che questo).
Grazie e buona lettura ai forti di stomaco (?)

Nello stesso momento in cui il reggiseno cade a terra, io gli salto letteralmente addosso, cingendo il suo collo per non cadere mentre a punta di piedi raggiungo le sue labbra.
Senza scarpe, mi sento ancora più bassa.
Spingo volontariamente il mio petto nudo sul suo, per fargli capire cosa mi provoca la sua vicinanza.
All'inizio è sorpreso per tutta questa audacia, ma poi, come se non fosse più lui, si lascia trasportare.
«Woh, sei davvero ansiosa, eh?» sorride, mentre mi allontana leggermente per poter accarezzare i seni. Ed è ora che riconosco l'Eugene beffardo della scorsa sera nel mio sogno.
Ennesima conferma.
Bah, chissenefrega.
Andiamo fino alla fine ormai.
«Ti faccio provare una cosa che non hai mai provato. A meno che tu non mi abbia mentito sul fatto di non aver mai...» lascio la frase in sospeso, e afferro delicatamente il suo membro tra le mie dita.
Inizio a giocarci e lo sento sussultare ad ogni mio movimento.
Alzo gli occhi per scrutare la sua espressione, ed ecco che torna ad essere imbarazzato e rosso come  un peperone.
Non riesco a trattenere una risata e lui se ne accorge.
«N-non ridere! E-e comunque sono un ragazzo. T-tutti i ragazzi... Insomma, non è una novità per me questa» borbotta con voce tremante mentre prova a fare il duro.
«Oh, ma non mi riferivo a questo».
Avvicino le mie labbra alla sua intimità.
La bacio lentamente e ci soffio ogni tanto per farlo rabbrividire.
Lo sono stronza, ma è così divertente vederlo in difficoltà.
«P-postresti smetterla?» «Vuoi davvero che io smetta?».
Uuuuh quanto mi piace poter essere così... Accattivante. Devo avere davvero qualche strana perversione nella mente per sognarmi così.
«N-no, non direi. Scusa» sussura portando davanti al volto le mani.
Le sue orecchie cremisi mi fanno morire dalla gioia.
Oddio non svegliatemi! È troppo carino!
Ridacchio d'istinto a questa vista di lui, poi lo accontento.
Faccio scivolare la lingua lungo tutto il suo membro, fino a riempirmene la bocca.
Faccio su e giù, per qualche istante, o almeno fin quando le sue mani non mi fermano.
«H-ho cambiato idea. Non farlo!» «Cosa!? Perché? Non ti piaceva?» «No, anzi, è il c-contrario. Solo che... Sai, non voglio... Finire c-così. È la nostra prima volta e vorrei... H-hai capito!» continua con voce tremante.
Oh!
Si, ho capito. Che scema a non averci pensato.
Sorrido, e mi rialzo, portandomi subito nel centro del comodo letto.
Dio, amo questi cuscini e le lenzuola!
«Okay, vieni» lo stuzzico, mentre batto la mano sulle coperte fresche.
Non risponde, si limita ad abbassare il volto roseo posizionandosi al mio fianco.
«P-posso?» domanda indicando il mio seno, ed io non posso non ricordare la prima volta.
Ah subconscio, sei proprio bastardo!
Sghignazzo divertita, tanto che lui si offende.
«Non chiederò più il permesso!». I suoi occhi cambiano, e diventano ancora più scuri, quasi neri. Mentre i capillari del suo viso tornano a fluire regolarmente il sangue.
Con rapidità si posiziona sopra il mio ventre.
Una mano palpa affannosamente il mio petto, l'altra sfiora la mia intimità da sopra il leggero cotone degli slip.
Il tutto accompagnato da dei baci furenti.
Che sia davvero arrabbiato?
Approfitto dell'attimo in cui le nostre bocche si staccano. «Scherzavo, non prenderla sul serio», ma queste mie parole sembrano attizzare ancora di più il fuoco, e ammetto che la cosa non mi dispiace.
I suoi occhi mi fissano senza lasciar trapelare alcuna emozione, mentre i suoi denti stringono i miei capezzoli.
«Ahi!» mi lascio sfuggire.
Non me l'aspettavo di certo, ma questo mio grido lo ha solo motivato di più.
Morde, ancora, e ancora più forte, fino a farmi gemere.
Cerco di portare le mani alla bocca, ma la sua intorno ai miei polsi lo impedisce.
«Non penso proprio» sogghigna compiaciuto.
«Eddai Eugene, ho detto che scherzavo!».
È vero, eppure, per quanto io lo dica, non voglio affatto che si fermi dal farlo.
«Non mi importa. Così impari a prenderti gioco di me».
Torna a sedersi sopra di me, senza mai però mollare i miei polsi.
I suoi occhi mi scrutano, da capo a ... Fino a dove il suo basso ventre incontra il mio ancora coperto.
«Manca ancora qualcosa qui. Io devo togliere da subito i boxer, mentre tu ti fai desiderare, eh?».
Con estrema facilità e velocità, sfila le mutandine, lasciandole ricadere alle spalle.
Ed ora siamo uno, di fronte all'altro, in tutta la nostra intimità.
Esamina ancora una volta la mia figura, fino a puntare i suoi occhi lì.
Lì, dove non aspetto altro.
Dove c'è un piccolo laghetto ad accoglierlo.
Dove ormai sto per esplodere al solo pensiero.
Prendo uno dei preservativi che tengo nel comodino.
Andiamo! Non giudicatemi! Anche le ragazze potranno pur tenersi pronte per l'evenienza.
Lo prende un po' titubante, ma si appresta a metterlo.
«I-io... Vado».
Per un attimo intravedo l'imbarazzo prenderlo alla sprovvista, ma è solo per poco.
O forse l'ho solo immaginato.
«O-okay» rispondo in panico.
Farà male? È così tanto che non lo faccio.
Ma se è solo fantasia, allora non dovrebbe fare poi tanto male- «Aaaah!».
Non ho nemmeno il tempo di arrivare alle mie conclusioni.
Gemo non appena mi penetra.
Lo sento, bene, troppo bene, così bene da credere che tutto questo non sia solo uno stupido sogno.
«T-ti ho fatto male!? E-esco?» «No! Non pensarci nemmeno!». Mi avvinghio a lui, costringendolo a non staccarsi da me.
Non voglio assolutamente.
«C-continua» lo incito, mentre il mio corpo freme nell'attesa.
Annuisce serio, poi ecco che i suoi movimenti iniziano a farsi sempre più ritmati e rapidi.
Ognuno di loro provoca in me una scossa indescrivibile.
«Aaah Eugene... Eugene, Eugene!» mi trovo a ripetere per chissà quale arcano mistero il suo nome più e più volte, ma anche lui sembra fare lo stesso.
«Mhh, Brianna io sto...» «Aah... Va bene!»
In un attimo sento il suo membro pulsare dentro di me, poi si rilassa, ed infine si ferma.
I nostri respiri diventano un rumore assordante in tutta la stanza.
«Ti amo» sussura una volta al mio fianco.
«Anche io...» rispondo con le forze che sento sempre di più abbandonarmi. Mi sento così stanca e assonnata.
«...Tanto» continuo, prima di chiudere gli occhi e sprofondare nell'incredibile comodità di quel letto.

Ed un Nerd mi sconvolge la VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora